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Sereno variabile…

Sabato 14 giugno…non so ancora bene per quale motivo ma mi sono ritrovato iscritto a due competizioni nello stesso giorno!!!

La prima: Triathlon Sprint di Nibbiano in Val Tidone partenza alle ore 13:00

La seconda: Energizer Night Run a Milano partenza alle ore 21:30

Nonostante la cavolata della doppia iscrizione, il tutto sembra fattibile anche grazie ai miei due compagni di avventura: Massimo per la parte triathlon e Giorgio per la corsa serale.

La cosa che mi preoccupa però più di tutto non è la gestione logistica delle gare ma bensì le previsioni meteo. Addirittura il sito IlMeteo.it mi invia una mail il giorno prima avvisandomi della presenza per il sabato di: Acquazzoni, Nubifragi, Tempeste Tropicali e possibili invasioni aliene nella zona della Diga del Molato(Luogo di partenza della gara di triathlon). Se lo scopo della mail era allarmarmi…ci è riuscito alla grande!!! Mi spiego meglio…Non ho mai usato la bici da corsa con la pioggia e l’ultimo dei miei desideri era sperimentarlo in gara, soprattutto questa gara, dove l’anno scorso ci ho lasciato una gomma per colpa di una buca e dove il percorso si presenta con molti sali e scendi.

Ma per fortuna siamo nel 2014 e grazie ai grandi passi che la scienza e la tecnologia hanno fatto negli ultimi decenni ad aspettarmi sul luogo della partenza c’era questo meteo

Meteo

Non ne azzeccano più una…

La vista del lago e della bella giornata hanno tolto qualsiasi tensione che avevo accumulato i giorni precedenti e alle 13:00 in punto sono nel lago con la muta pronto a partire e soprattutto a divertirmi. La cosa positiva è stata che mi sono rilassato talmente tanto a tal punto che la partenza della frazione nuoto, la quale normalmente mi crea attacchi di panico per la troppa gente, sia passata senza neanche accorgermene e in meno di 12′ ero fuori dall’acqua, cosa mai accaduta. Ad aspettarmi nella T1 c’era una novità….le scarpette attaccate ai pedali!!!

Pedali

Riuscirò a non cadere?!?!

Per i triatleti la cosa delle scarpe già attaccate è probabilmente una sciocchezza…ma io non sono un triatleta!!!

Risultato: prima che uscissi dalla zona cambio gli elastici erano saltati quindi non ho potuto fare il figo come i veri triatleti, però nel complesso ho guadagnato tempo rispetto alla solite volte!!!

Pedalo pedalo pedalo…e qui perdo tempo rispetto a molti, si vede che non sono abituato a percorsi ondulati, il massimo delle salite che faccio in allenamento sono i cavalcavia dell’autostrada o qualche salitella nelle colline vicino a casa. Qui Massimo, con cui ero uscito insieme dall’acqua ma che avevo staccato in T1 mi riprende e mi supera!!!

Capendo che è inutile tentare di strafare prendo il mio ritmo tranquillo e porto a casa la frazione in bici con le gambe che ancora stanno bene potendo così dare di più nella corsa dove in effetti sono più allenato e abituato alla fatica.

Il caldo delle 14:00 si fa sentire e come dalle previsioni meteo che mi hanno allarmato mi ritrovo sotto ad un acquazzone…ah no scusate erano solo le docce messe sul percorso per dare refrigerio a noi partecipanti!!! Il tracciato della corsa prevedeva il passaggio per ben due volte proprio sopra la diga, momento molto bello, l’importante è che non soffriate di vertigini…Bako non guardare sotto, non guardare sotto!!!

Anche questo sprint lo abbiamo portato a casa, soddisfatto per il risultato(Sempre meno quelli davanti e di più quelli dietro) e soprattutto perché inizio a divertirmi sempre di più.

Complimenti a Massimo per l’ottimo risultato, per il passaggio e per la birra

The Finisher

The finisher

Bene la prima è andata, di corsa sulla via del ritorno, ore 17:30 varco la porta di casa…

Disfa la borsa, lava la muta, altra doccia, un piatto di pasta prepara l’altra borsa e via alle 19:00 in punto sono sotto casa di Giorgio per salire su a Milano.

Ecco forse qui i meteorologi ci hanno azzeccato, infatti mentre ci avviciniamo sempre di più al capoluogo lombardo, le nuvole sopra di noi assumevano forma e colori sempre più minacciosi.

Ecco qui sotto troverete il riassunto del riassunto dell’Energizer Night Run ’14

Si è svolta all'interno della mia smart

La gara si è svolta all’interno della mia smart con luci, pizza e birra!!!

Evviva Bernacca!!!

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Conquisterò il mondo

Non son impazzito, un pochino forse si, ma non del tutto. Non mi sono nemmeno venute manie Napoleoniche, è solo che stamattina dovevo trovare una scusa per aver voglia di correre.

Come tutte le domeniche mattine mi sveglio di buon ora per la solita corsa in compagnia di Giorgio, con la differenza che oggi Giorgio non ci sarebbe stato. La sua assenza è da attribuire ad un infortunio, come dice lui, o dal fatto che la sera prima abbia dato il meglio di se in un noto locale milanese, come testimoni raccontano.

Sta di fatto che avrei dovuto correre da solo…

Dove andare? Quale strada prendere? sono state le domande che mi sono posto mentre il Gps cercava il segnale. Si perché  il problema del runner è la monotonia dei percorsi. Fare sempre lo stesso giro diventa noioso, pensate che ormai mi rifiuto di correre sulle strade dove ho macinato km di allenamento per preparare la mia prima maratona qualche anno fa, giuro non ce la faccio proprio a rifarli. Quindi l’obbiettivo di stamattina era quello di cercare di andare dove non fossi mai passato. Ammetto che Lodi non è per niente una grande città, ma sono soddisfatto per esser riuscito a trovare qualcosa di nuovo da calpestare e conquistare con le mie scarpe.

La soddisfazione e la presa di coscienza della nuova conquista la si ottiene una volta arrivati a casa appena si scarica sul proprio computer la corsa fatta. Vedere quella riga rossa sulla cartina che si muove e passa sulle strade percorse da proprio un senso di conquista. Le migliori sono quelle delle gare in città dove non si corre regolarmente. Io ogni tanto vado a rivedermi le corse fatte a Roma, Verona e pure Milano.

La cosa migliore sarebbe poter vedere le corse di tutti e perché no scoprire che il mondo intero sia stato conquistato dai Runners.

Ci sono altri che invece vogliono conquistare il mondo stando comodamente seduti…

e ci fanno pure i campionati

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Una domenica da lepre…un anno dopo.

Febbraio è arrivato e come l’anno scorso è arrivato il momento della Romeo & Giulietta Half Marathon e sempre come l’anno scorso mi ritrovo, con gran piacere, a fare da lepre ad uno spillo.

Dopo l’ottimo risultato ottenuto alla Mezza di Crema in mia compagnia è giunto il momento per il Biscio di scendere sotto l’1h40′ sui 21097 metri.

Grande novità della domenica è il viaggio in pullman con destinazione Verona, la sensazione di essere tornati dei ragazzini che vanno in gita è stata piacevole. Di questo dobbiamo ringraziare i Podisti S.Bernardo per averci ospitato nonostante non fossimo membri della loro società.
Cinque gli spilli alla partenza, tre dei quali con un obiettivo ben preciso: migliorare il proprio personale sulla distanza. Michele invece ha altri piani per questa gara. Io, beh, ve l’ho scritto sopra.

Spilli multicolore alla partenza

Spilli multicolore alla partenza

Mentre gli altri partono a razzo, io e Giorgio(il Biscio) ci ritroviamo in mezzo alla ressa della griglia verde e passiamo dallo start quasi dopo 2′ dalla sparo e i primi 2/3 km si corrono abbastanza piano ma mi servono per verificare lo stato di forma del mio assistito. Capisco subito che fare 1h39’59” sarà fattibile quindi decido che si può osare e magari puntare a scendere sotto l’1h36′. A mio favore c’è che il GPS che ho prestato a Giorgio non segnala il passaggio corretto ai km quindi posso tranquillamente mentire sul passo che stiamo tenendo e invece del 4’44” promesso mi assesto sui 4’30″/4’35”. I primi 10km volano via senza grandi intoppi ma nella seconda metà iniziano le prime difficoltà, la stanchezza inizia a sentirsi nella testa di Giorgio e qui incomincio con i più svariati modi per incitarlo a non mollare.

Ecco i quelli che sono risultati i più efficaci:

Al 5° posto troviamo: “Dai cavolo stai andando a 4’30” se mantieni il passo a 4’31” o 4’37”, magari 4’33” chiudiamo a 1h e qualcosa che non è certo 1h40′, capito? ” Tradotto: bisogna dire numeri a caso. Tanto è talmente cotto che non sarà in grado di fare 1 +1 ma il sentire numeri lo spingerà a seguirti ancora per un po’

al 4° posto troviamo “Cavolo non puoi mollare ora, dopo tutti i sacrifici che hai fatto per arrivare qua oggi, tutti dolori che hai dovuto sopportare, tutte le scarpe che hai consumato e il sudore che hai lasciato per strada!!!”. Puntare sulla parte emotiva nel mio caso ha funzionato ma si corre il rischio che il nostro compagno si fermi ed incominci a piangere come una bambino. Da usare con molta attenzione.

Al 3° posto tra le scuse per spingerlo a non mollare troviamo: “Hei ma come puoi stare dietro a quello? Peserà almeno il doppio di te e corre come una gazzella!” Efficace se la persona da incitare indossa normalmente jeans aderentissimi e fa della linea un punto di forza(Questa scusa sale prepotentemente al 1° posto se la persona da incitare è una donna)

Al 2° posto troviamo: “Scusa ma quello potrebbe essere mio nonno e sta davanti a noi”. Efficace, ma bisogna cercare l’anziano giusto. Da evitare quelli che indossano completini anni ’80, sono capaci di lasciarti li sul posto e di ritrovarli al traguardo felici e già cambiati.

al 1° posto indiscusso  “Hei guarda quella ragazza, carina vero? non vorrai mica farla andare via?”. Dopo questa mia moglie me le starà tirando sicuramente dietro… scusa ma l’ho fatto per una giusta causa!!!

Grazie a queste motivazioni siamo riusciti ad arrivare al 18° km  ma da li in poi è stato come scalare l’Everest. In effetti sapevo di aver tirato troppo per quelle che forse ora sono le sue possibilità ma rimanevo convinto che si poteva fare una grande gara.

Spero un giorno Giorgio possa raccontarvi di persona quale siano state le sensazioni provate in quei momenti, io ricordo solo un volto scavato dalla fatica che ormai non rispondeva alle mie sollecitazioni e che non vedeva l’ora di finire quella gara.

Lo sguardo di Giorgio non è cambiato nemmeno quando siamo entrati nell’Arena a meno di 200m dal traguardo e nemmeno superata la linea del traguardo. Solo dopo aver letto il responso cronometrico sul GPS(almeno questa cosa funzionava) sul suo volto si è stampato un sorriso e la prima cosa che mi ha detto è stata…. meglio non ripeterla va…facendo un riassunto più o meno è “Tu sei matto”

Grande Giorgio, 1h36’54” è un bel biglietto da visita per la Roma-Ostia. Ora sei pronto per correre una mezza da solo!!!

Qua secondo me non sapeva dov'era!!!

Qua secondo me non sapeva nemmeno dov’era!!!

Il minimo è stato festeggiare con uno spritz

Il minimo è stato festeggiare con uno spritz

Verona e la sua Arena

Verona e la sua Arena

Intanto faccio i complimenti a Lello e Tommy per aver ottenuto il loro personale. Cavolo 1h21′ è da runner seri!!!

Complimenti anche a Michele che, come racconta qua, ha rispettato la sua tabella di marcia!!!

Ed ora aspettiamo la Roma-Ostia!!!

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Quelli che la domenica mattina…

La domenica mattina la gente normale dorme, ma qualcuno ha una visione del “normale” diversa da altri.

Questo è il caso di alcuni Spilli che hanno ormai preso l’abitudine di ritrovarsi in qualsiasi condizione meteo a fare due chiacchere.

Qualcuno di voi storcerà il naso nel sentire “Due chiacchere” e non la parola “Corsa” visto la natura del blog…ma è solo perché ho dato per scontato che le “due chiacchere” si facessero correndo!!!

Spesso si andava a correre a qualche tapasciata in giro per la provincia, ma ultimamente abbiamo riscoperto la nostra città e quello che ci sta intorno e devo dire che non è per niente male.

Ok a volte si rischia di essere investiti da qualche autista addormentato, magari inciampare in qualche buca dei fantastici marciapiedi cittadini o addirittura essere scambiato per un fagiano da qualche cacciatore, però ha sempre il suo fascino!!!

L’unica mancanza rispetto alle corse di paese è dato dal fatto che non ci siano ristori gentilmente offerti dall’organizzazione ma anche questo è stato risolto…basta portarsi un quantitativo di Euro pari al numero dei runner partecipanti e fermarsi in un bar a caso in centro a bere un caffè., ovviamente sotto lo sguardo incredulo dei clienti del locale!!!

Alla domenica mattina il gps è solo un oggetto qualsiasi come altri che ti ritrovi addosso per correre, non ha nessuna importanza il passo con cui si corre ed è questo la cosa divertente, si corre fino a quando c’è qualcosa da dirsi!!!

E ora il sondaggio della “Domenica mattina”…

scegli la tua preferita

RISP

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Non è sempre Domenica

Per fortuna si corre anche il Venerdì. Di sera per lo più, magari in qualche paesello della Bergamasca più precisamente a Romano di Lombardia.

Ma andiamo con ordine: se avete letto i post prima di questo vi sarete accorti che io sono uno degli spilli che ha partecipato alla Cariparma Running meno di una settimana fa, tra l’altro migliorando, non di poco, il mio personale sulla distanza della Mezza Maratona.

Quindi i piani originali di questa settimana erano quelli di nuotare tanto e correre poco e piano per recuperare dalle fatiche emiliane e per poi provare a raggiungere l’obbiettivo di scendere sotto i 40′ sui 10km alla Innovation Running il 22 settembre (venite a farla il ricavato verra devoluto in beneficenza).

Ma si sa, io e i piani di allenamento andiamo poco d’accordo, quindi è bastato un messaggio pubblicato da Lello su Facebook che riguardava una gara competitiva sui 10km qua vicino a Lodi per farli saltare. Visto che avevo in programma una corsetta lenta più o meno di quella distanza mi sono fatto attrarre dal chip+pettorale che rendono la corsa ancora più emozionante. Peccato che Lello, colui che l’ha proposta, alla fine non sia venuto e nessun altro spillo mi abbia seguito, quindi mi ritrovo l’unico spillo alla partenza di questa gara.

La gara si svolge nel centro della città e si snoda su un percorso di 5km da ripetere due volte, allo start fissato per le 20.30 siamo all’incirca 200 partecipanti tra cui anche professionisti. Puntuali si parte e ovviamente l’idea di correre piano, la quale era già svanita nel momento in cui avevo indossato la canotta con il pettorale, ha lasciato spazio alla foga di voler almeno provarci a raggiungere l’obbiettivo. Il primo km l’ho corso in 3’39” ben sopra a quel 3’59” di passo medio che mi sarebbe servito per fare il tempone, il primo km va sempre così, ma vedendo pian piano i tempi dei km successivi mi rendo conto che forse è la serata buone e quindi decido di spingere il più possibile sperando di non avere un crollo fisico. Al passaggio del 5km, che corrispondeva alla fine del primo giro, vedo mia moglie e i miei figli che mi applaudono e mi incitano, questo mi da un’ulteriore spinta, anche perchè sono molto rare le volte in cui riesco a portarmi dietro la famiglia e in quelle poche volte che capita ci tengo a far bella figura davanti ai bimbi, far vedere loro che con la fatica si possono ottenere grandi soddisfazioni. Forse sono ancora piccoli e non lo capiranno subito ma questa cosa mi spinge a far bene e il 2° giro nonostante la fatica inizia a farsi sentire il cronometro risponde sempre bene e la convinzione che il risultato finale sarà ottimo ormai è indelebile nella mia mente. Quando vedo il gonfiabile del traguardo tiro fuori le ultime energie, lo supero, premo il pulsante sul gps ma non lo guardo subito, mi fermo impietrito con le mani sulle ginocchia e cerco di riprendere fiato, non ne avevo proprio più.

Una decina di respiri fatti bene e sono ancora in piedi, ora posso guardarlo e riguardarlo altre 10000 volte e quel tempo rimane sempre lo stesso, li sul display, 38’02” incredibile mai avrei pensato come prima cosa vedendo il risultato quello che sto per scrivere:

“Mannaggia 3″ in meno ed ero sotto i 38′”

Non ci posso far niente non riesco mai ad accontentarmi, beh ho già trovato lo stimolo per provare a migliorami ancora!!!

A parte tutto dopo aver fatto la doccia e aver mangiato al “Gnocchi Party” organizzato per l’occasione mi sono resoconto di ciò che avevo fatto, in meno di una settimana ho ottenuto risultati che 10 giorni fa mai avrei creduto o sperato di fare!!!

Mi godo il momento finche dura e manifesto tutta la mia gioia come si vede benissimo dalla foto!!!

2013-09-13-240

Ah i 10000 sotto i 40′ entrano di diritto nella mia rubrica “La prima Volta” 🙂

P.S. Questo articolo è stato gentilmente concesso dal mio stato di euforia che non mi fa addormentare!!!

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I Love Parma

Parma è proprio una bella città,

Parma (Pärma in dialetto parmigiano) è una città di 190.522 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Emilia-Romagna.

Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza (15451859), la città di Parma è antica sede universitaria e dal 2002 dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), dal 1956 del Magistrato per il Po, oggi Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO), dal 1990 dell’Autorità di bacino del fiume Po (AdbPo). Dal 1994 vi ha pure la sua sede un distaccamento del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS), che si occupa delle indagini scientifiche riguardanti l’Italia Settentrionale. Inoltre hanno sede a Parma importanti istituti bancari quali la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza meglio nota come Cariparma e la Banca Monte Parma.

Producono un prosciutto che è la fine del mondo. È celebre in tutto il globo e si contraddistingue oltre per le peculiarità nutrizionali anche per la “corona”, il marchio che viene impresso a fuoco solo sull’originale.

Ok dopo queste splendide perle di saggezza, se non vi siete ancora suicidati o cliccato sulla x rossa in alto, parliamo di corsa…

L’anno scorso alla linea di partenza di questa prima mezza maratona settembrina c’erano ben 4 spilli

Mamma mia come eravamo giovani…ma era solo un anno fa!!!

e come l’articolo dell’anno scorso inizio dicendo che la Cariparma Running è diventato il mio appuntamento per il ritorno alla corsa vera e propria dopo un ‘estate esaltante a base di triathlon.

Quest’anno alla partenza la formazione degli spili cambia

Rispetto all’altra volta mancano Marco e Lello che hanno preso strade diverse: il primo è tornato a gareggiare in pista, il secondo vista l’esperienza dell’anno precedente ha preferito fare la gara da un’altra parte.

Michele è la novita dell’anno ma ho seri dubbi che lo rivedremo il prossimo anno.(leggi qui)

i veterani siamo Io e Tommy

foto 1

bella la nuova divisa..peccato sia poco comoda!!!

Una volta chiarita la lista degli spilli partecipanti arriva il momento di raccontarvi la mia gara…

A differenza di Tommy e Michele, io non ho nessuna maratona autunnale da preparare, quindi davanti a me si prospetta una stagione autunno/inverno fatta principalmente da mezze maratone e qualche 10km

Questa di Parma è appunto la prima della stagione e visto che in estate nella corsa mi ero preparato principalmente sui 10000 per il triathlon olimpico, nella mia testa mi ero dato semplicemente l’obbiettivo di migliorare il tempo dell’anno scorso di 1h35’20”,  ben lontano dal mio miglior tempo ottenuto a gennaio. Ma nelle ultime settimane in cui ho iniziato ad allenarmi di più sulla corsa mi sono accorto, purtroppo anche gli altri spilli, che riuscivo a ottenere risultati inaspettati. Questo ha cambiato un po’ l’obbiettivo della gara, ero in effetti obbligato a dover provare a migliorare il mio Personal Best. Purtroppo, come dicevo poco fa, anche gli altri Spilli si sono accorti di questo mio stato di forma e hanno iniziato indicarmi il tempo che dovevo raggiungere che per me rimaneva come un miraggio(1h25′). Questa cosa ammetto che mi ha messo un po’ di tensione prima della partenza.

Resta il fatto che ormai ero li in mezzo alle migliaia di partecipanti che avrebbero invaso le strade di Parma. Non vedevo l’ora di sentire lo sparo dello starter e di far partire le gambe.

Alle 9.30 precise si parte, quasi non ricordavo la foga del primo km, fatto quasi in apnea cercando di farsi spazio tra i soliti corridori lenti che si mettono nelle prime file, dopo il primo km corso con Michele a cui non era partito il GPS cerco di trovare il ritmo giusto del passo e del respiro, Micky mi dice di rallentare e non farmi prendere dalla foga e lo ascolto, in effetti quello era un ritmo troppo elevato. Dopo i primi 3km corsi sotto i 4’/km Michele aumenta e mi trovo da solo e come di solito faccio aspetto di vedere il tempo del 4°km per decidere la tattica da usare. Guardo il gps, sento le gambe che vanno bene e decido allora di provare a fare la prima metà di gara cercando di mantenere quel passo ovvero 4’/km, ritmo che non avevo mai tenuto neanche in una gara da 5km, e cercare di controllare il ritmo nella seconda metà. Scritto così sembra facile e soprattutto che sia un esperto runner, posso garantirvi che 9 su 10 non ci becco!!!

Sta di fatto che la prima metà ottengo ciò che mi sono prefissato e sento di stare ancora bene, l’unica cosa negativa è la sagoma di Michele ferma in lontananza che diventa sempre più vicina, lo passo e mi fa il gesto che non ce la fa mi sembra di capire che gli faccia male il fegato. Il km successivo lo passo pensando a Micky che forse ha tirato troppo e che la stessa cosa potesse capitare anche a me visto il ritmo che stavo tenendo. Per fortuna una leggera pioggia mi ha accompagnato nella seconda metà di gara dove ho si rallentato leggermente il ritmo ma dove anche il morale ha iniziato ad influire in modo positivo sulle mie gambe. Ogni km che passava l’orologio mi restituiva tempi sempre positivi e vedevo il traguardo avvicinarsi sempre di più. Gli ultimi 3km sono stati difficili, come già immaginavo, il mio ginocchio(sempre quello degli spilli) iniziava ad essere stanco ma questa volta ha vinto la mia testa e non mi sono fatto influenzare, ultimo km in salita due curve a sinistra ed eccolo li il gonfiabile del traguardo: 1h25’52”.

Con quei capelli sembro velocissimo 🙂

La mia gioia è stata immensa, avevo corso 21097m a 4’04″/km, ma ero ancora più felice per come la mia testa fosse stata una cosa sola con le mie gambe. E’ stata la prima volta dove tutto è andato come volevo.

Ovvio che per ottenere questo risultato devo ringraziare i miei compagni Spilli, sono loro che mi hanno convinto che potevo ottenere un risultato del genere.

P.S.: per la rubrica “La Prima Volta” devo segnalarvi che per la prima volta sono stato premiato in una gara podistica

foto 2

10° classificato nella categoria “Quasi Vecchi”

P.S. 2: Il giorno prima di corricchiare qua a Parma un’amica blogger di Roma è venuta in gita a Milano per partecipare alla Color Run, qui trovate un bel racconto e tante foto ovviamente colorate!!!

Blog and the city

P.S. 4235379 : Studi medici hanno scoperto la causa del dolore al fegato di Michele durante la gara.

L’errore dell’atleta è stato quello di ritirare la maglia del pacco gara di una taglia non corretta e il fatto che l’abbia indossata per più di 10 secondi ha causato, per colpa della pressione da essa fatta, danni irreparabili al fegato dello sfortunato corridore.

Quindi ragazzi non fatelo a casa vostra!!!

foto-4

Si è pure gonfiato per fare la foto aumentando i danni al proprio corpo.

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Nuovi stimoli

È passata una sola settimana, ma sembrano mesi, da quando ho partecipato al Garmin Trio di Cernobbio. L’adrenalina prodotta grazie a questa gara mi ha tenuto compagnia fino a ieri. È stata una bellissima, forse un po’ calda, esperienza sportiva.

Tutto è iniziato il sabato sera quando sono tornato dai 15 giorni di villeggiatura e ho svuotato la macchina dai bagagli ed è rimasta su solo la bici, li ho capito che era arrivato il grande giorno ed un po’ di sana tensione sportiva ha iniziato a girarmi intorno. Il mattino seguente a farmi da supporter sono venuti Giorgio e Michele e di buon ora ci siamo messi in viaggio. Il brutto delle gare di triathlon è che devi essere alla zona cambio con largo anticipo, questa cosa non è il massimo, fa si che ci si stanchi di noia, figuratevi i poveri supporter al seguito.

La gara ha avuto inizio alle 13 nella darsena di villa Erba con batterie che partivano ogni 5 minuti, io ovviamente ero nell’ultima. Al suono della sirena si è incominciato a nuotare nel lago e posso garantirvi che nei primi 200m la tentazione di ritirarmi è stata forte, tutta quella gente a destra, a sinistra e ogni tanto pure sopra non mi permetteva di nuotare in modo tranquillo e ogni volta che tiravo fuori la testa per respirare invece di aria mandavo giù acqua. Dopo la prima boa ho quindi deciso di defilarmi, questo mi ha permesso di nuotare in modo rilassato l’unica cosa che alla fine ho fatto 200m in più rispetto ai 1500 della gara. Il tempo cronometrico non è stato un granché ma visto come era iniziata la mia gioia è stata quella di uscire dall’acqua. Il cambio per la bici non ha avuto intoppi e fuori dalla zona cambio ho visto i miei supporter incitarmi, salto in sella e via con la parte in bici, il percorso non era dei più semplici molti saliscendi e qualche salita da fare con il rapporto leggero ma ad essere sincero l’ho trovato bellissimo. Ho pedalato in modo rilassato trovando qua e la compagni per fare gruppo e alla fine mi sono ritrovato di nuovo alla zona cambio per la parte in corsa. Qui è iniziato il calvario non causato da stanchezza ma dal caldo torrido delle 15, il percorso era pure carino, un circuito da ripetere 3 volte con passaggio all’interno del giardino di villa Erba, ma alcuni tratti sotto il sole, che in quel momento faceva segnalare una temperatura di 38 gradi, sono stati fatali anche ad atleti/e con molta più esperienza di me. A quel punto, vista la situazione, la mia priorità è diventata quella di sopravvivere e arrivare alla fine e non cercare di rimanere sotto le 2h30′. A 2km dalla fine guardando l’orologio e facendo due calcoli e stime risultava un tempo finale di 2h31′ e mi è balzato in mente quel maledetto minuto che non mi ha permesso di stare sotto le 3h30′ alla maratona di Firenze. A questo punto non so cosa mi sia successo, ma la mia mente ha trovato forze inaspettate o forse la non voglia di NON fare un articolo di un mio fallimento cronometrico mi hanno spinto a correre l’ultimo km a 4’07” quando fino a quel momento andavo a 4’41”. L’arrivo in piazza a Cernobbio e la visione del cronometro hanno reso la giornata fantastica!!! 2h29’21” anche questa prima volta è andata!!!

Ma quindi cosa c’entra il titolo? Semplice….e adesso che faccio? Cosa mi darà la forza di alzarmi al mattino a correre o pedalare e alla sera a nuotare? Purtroppo il polo con gli elefanti ipotizzato in passato è di difficile attuazione in quanto non saprei dove parcheggiare il pachiderma, quindi è bastato andare su un sito ed iscriversi alla prima mezza maratona disponibile a settembre e visto che l’anno scorso noi spilli eravamo presenti, perché non provare a ricorrere a Parma? Quindi da oggi si inizia a correre un pochino di più, non abbandonando la bici e il nuoto, perché un altro obbiettivo è dietro l’angolo anche se questa volta non sarà una prima volta!!!

Alla prossima
BaKo

Se vi va potete guardare il servizio fotografico realizzato dal Cek qui

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Ci siamo..

Ancora poche ore e le mie vacanze al mare stanno per finire…qualcuno sarebbe triste per una cosa del genere, ma io no!!! Ok giusto un pochino. Perché tornare dalle vacanze al mare vuol dire dover affrontare la mia gara dell’anno, per chi non lo sapesse ancora parteciperò al Trio Garmin di Cernobbio, un gara di triathlon sulla distanza olimpica, distanza da me mai affrontata. Come ci arrivo a questo evento? Con una preparazione molto casuale, basata sulle sensazioni che il mio corpo mi da dopo ogni allenamento. Qualcuno mi darà del matto o non ci crederà, ma posso garantirvi che non ho seguito nessun programma di allenamento. Dopo le tabelle per affrontare la maratona autunnale e le fatiche per uscire da un ennesimo infortunio a inizio anno, avevo voglia solo di divertirmi e non dipendere da fogli e tabelle. Questo non ha certo diminuito il tempo da dedicare alla preparazione anzi mi ha tenuto impegnato 7 giorni su 7 e a volte per più di un allenamento al giorno. Prima di questo evento ho partecipato a 4 triathlon sprint, l’ultimo domenica scorsa a Udine(la classifica), gara dove l’anno scorso feci l’esordio in questa disciplina, e i segnali sono stati positivi. Nuoto nella norma, bici molto bene, sono riuscito a pedalare in gruppo, cosa che di solito mi spaventa, e tenere ottime medie. La corsa è quella dove forse sono andato peggio ma con i 38 gradi,la salita al castello e il fatto che fosse da 6km non potevo pretendere di più. Fra due giorni sarò li in mezzo a grandi atleti ad affrontare una nuova sfida, un’altra prima volta.
Di sotto riporto scatti degli allenamenti e oltre della mia preparazione al triathlon olimpico che ho tenuto in queste due settimane di mare

20130803-003330.jpgStudio del tracciato in bici

20130803-003430.jpgSana alimentazione

20130803-003516.jpg

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Prepararsi ad un’altra prima volta

Come dice qualcuno, questo è il mio periodo migliore dell’anno, quello dove mi diverto veramente a fare sport, a fare fatica, a fare di tutto e di più. E’ la stagione del triathlon.

Passo le mie giornate nell’attesa del momento per fare un allenamento. Non ho piani di allenamento precisi, è il mio corpo che decide cosa fare per migliorarsi e lascio a lui le decisioni. A volte capita di uscire all’alba a correre o in bici e ritrovarsi alla sera in vasca a nuotare o a correre ancora, oppure uscire in bici e una volta rientrati infilarsi le scarpette e incominciare a correre, capita anche di andare in bici a nuotare e poi via a pedalare per un po’ di km. Pensate alla dipendenza che crea la corsa…ecco ora moltiplicatela x 3!!!!

L’ultima volta che avevo scritto di Triathlon era per raccontarvi la mia prima esperienza con una muta, invece ieri ho partecipato, come l’anno scorso, al Campus Triathlon Sprint di Parma. Nel mezzo però ci sarebbe da dire di un’altra mia prima volta, quella del nuoto in acque libere. Avevo omesso di raccontarla per volontà forse perché quel giorno me lo ricordo meno per il nuoto ma di più per il fatto che mi sono ritirato per colpa di una foratura!!!

Ma è proprio per colpa di quella foratura che i miei allenamenti si sono intensificati, con l’obbiettivo di un’altra prima volta…

Partecipare ad un Triathlon Olimpico

La scelta è caduta sul triathlon Garmin Trio di Cernobbio in programma il 4 agosto.

Diciamo che mi sono iscritto un po’ d’istinto e un po’ per rabbia la sera stessa del mio ritiro forzato per colpa della bici e dopo 10 minuti che l’avevo fatto mi ero già pentito. Cavolo avevo fatto giusto uno sprint quest’anno e in uno avevo appena fatto solo la parte di nuoto. Qui si tratta di dover preparare il doppio delle distanze rispetto allo sprint in tutte le discipline. Quindi invece dei soliti 750m di nuoto, i 20km di bici e i 5km di corsa devo prepararmi a fare 1500m di nuoto, 40km in bici e 10km di corsa.

Distanze che prese singolarmente non fanno paura, ma nel triathlon si sa, si fanno tutte di fila e qualche dubbio sulla fattibilità nella mia testa ha incominciato a girare subito. Ma non sono un tipo che si arrende facilmente ed ho accettato la nuova sfida, un’altra prima volta.

La gara di ieri è quindi diventata una tappa di avvicinamento all’evento principale. L’obbiettivo scherzoso di ieri era quello di finire la gara magari evitando le buche in bici e conseguenti forature. L’obbiettivo vero, quello serio, era di migliorare il tempo dell’anno scorso che era di 1h8′.

La differenza principale rispetto all’anno scorso che non sarei partito più in ultima batteria(a Parma si nuota in piscina) in quanto non sono più un amatore, sono partito comunque in 10a batteria perché amatore o no…non sono un fenomeno!!!

Gara quasi perfetta, nuoto nella norma ma facendo molta meno fatica del solito. Il cambio per andare in bici è avvenuto senza particolari intoppi(per forza non c’era la muta da togliere!!!). La parte in bici sembrava essere partita nel peggiore dei modi: da solo e con il vento a rompere le scatole, per fortuna dopo 3/4km vengo raggiunto da altri 3 atleti a cui mi aggancio e faccio con loro i restanti km della frazione in bici risparmiando molte energie. Al secondo cambio sono riuscito a guadagnare secondi scendendo dalla bici già senza le scarpette, quindi riuscendo a correre alla mia postazione in modo più agevole e dovendo solo infilarmi le scarpe per correre. Per quanto riguarda la corsa mi ero prefissato di correre i 4.7km a 4’05”, purtroppo ho chiuso a 4’08” di media per colpa di una piccola crisi di caldo nel 2° km(erano le 13.30 e si superavano i 30 gradi). Crisi scacciata grazie alla doccia con canna e acqua gelida gentilmente concessa da un addetto al ristoro!!!

Tempo finale 1h05’26”….Entrambi gli obbiettivi, scherzoso e serio, raggiunti!!!

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Un particolare ringraziamento ai miei compagni di viaggio di ieri: Massimo e Francesca i quali hanno concluso il triathlon al 5° posto tra gli amatori il primo e 4a assoluta e 1a di categoria amatori tra le donne nel duathlon la seconda!!!

Un’altro passo per un’altra prima volta è stato fatto!!!
Alla prossima
BaKo

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È sempre una prima volta

Ebbene si, pensavo che una volta fatti due triathlon l’estate scorsa, questa specialità non avesse più particolari segreti da nascondermi. Purtroppo non avevo considerato un accessorio che ancora non avevo usato: la muta. Ma procediamo con ordine…
Domenica 26 maggio; in un mondo normale, fatto di 4 stagioni, molto probabilmente sarebbe stata una domenica con le spiagge che iniziano a riempirsi e noi della bassa pianura che ci lamentiamo per i primi caldi afosi, invece no quest’anno l’inverno non si è dato una scadenza e può capitare che il giorno prima non si superino i 10 gradi e che piova talmente tanto da non voler uscire di casa.

Guardate Nibali in che condizioni è arrivato al traguardo!!! Grandissimo!!!

Per fortuna la domenica ci accoglie con cielo azzurro e un bel sole alto, purtroppo però non è stato sufficiente a scaldare l’acqua della piscina in cui dovevo fare la parte di nuoto della gara. Arrivato a Piacenza cerco subito qualcuno con la maglia di Happy Runner Club, società per cui mi sono iscritto quest’anno per fare triathlon, e mi imbatto subito in bel gruppetto di atleti con cui devo dire ho passato una bella giornata. A conferma che l’acqua non era calda arriva subito l’avviso dello specker che annuncia con tono allarmato che la temperatura dell’acqua era di 15 gradi, risultato: muta obbligatoria…panico tra gli atleti che non ne erano in possesso, salti di gioia da parte dei negozianti che la noleggiavano!!!

Io la muta ce l’avevo, mi era arrivata giusto il mercoledì precedente con l’idea di utilizzarla al triathlon sprint di Nibbiano l’8 giugno ma visto il tempo me l’ero portata dietro. Con un piccolo problema, l’avevo giusto indossata e tolta una volta in casa mettendoci più o meno un ora. Per fortuna con il mio stesso problema, l’incognita muta appunto, ce ne erano anche tra gli amici dell’Happy Runner Club e ci si è dati consigli a vicenda per superare il momento difficile: La Svestizione. Ovviamente al dunque non sono riuscito ad applicarne nemmeno uno anche perché il mio corpo non reagiva ai miei comandi causa la nuotata appena compiuta in un acqua che a dir gelida è poco. Giuro che mai mi era capitato di avere così freddo a mani, piedi e faccia come in quei 14 interminabili minuti della frazione di nuoto. Arrivati al punto della frazione in bici perdo infiniti minuti nel tentativo di togliere l’abito infernale, la soluzione più agevole è quella detta da molti di “saltargli sopra”, ecco se mai dovesse capitare che vi troviate in quella situazione, mentre lo fate, non pensate assolutamente quanti soldi avete speso per comprarla!!! Una volta partito in bici il vento gelido che soffiava domenica sembrava un tiepido vento del nordafrica, peccato che la forza si è scatenata contro la mia incapacità di gestire la frazione in bici che mi sono trovato a fare praticamente in solitaria con il risultato del 275° tempo su 330° partecipanti. Chiuso il penoso tratto in bici sono arrivate le soddisfazione nella corsa, qui le gambe stavano bene e ho iniziato a superare gente facendo registrare il 128° della frazione. Ok non ho detto 1° ma per uno che fino a un mese fa era sotto effetto di antinfiammatori è una grande soddisfazione.

Taglio il traguardo in 1h14’25” e la prima cosa che mi son detto è stata:”che figata è fare triatlon!!!”

Dopo il traguardo con la divisa Happy Runner Club

Ragazzi che dirvi…alla prossima prima volta!!!

BaKo