Vado in vacanza

Ebbene si, è arrivato il momento di prendermi una vacanza dallo sport. Come al solito non avverrà come avevo previsto, ovvero per una mia scelta, ma per dei chiari segnali che il mio corpo mi sta dando. Infatti qualsiasi movimento banale io faccia, come starnutire o semplicemente togliermi le scarpe, provoca danni fisici che mi obbligano a fare costantemente visita dall’osteopata e la conseguente apparizione su di me di strani adesivi

ScotchMan

ScotchMan

I segnali di un possibile crollo c’erano tutti ma come al solito li ho ignorati, solo il fatto che il blog abbia come nome “Gli Spilli nel Ginocchio” e non “Super Atleti” e il ginocchio di cui si parla è il mio dovrebbe farmi capire qualcosa, no? No tranquilli l’ho sempre ignorata come cosa e anche questa volta ho voluto strafare ed ora ne pago le conseguenze. Ovvio che la colpa principale è della mia Carta di Credito e di quel lunedì dove mi sono iscritto allo sprint di Parma e all’olimpico di Lecco. Come sono andate le due gare? Partiamo da Parma dove sono andato con il mio amico immaginario, infatti questa volta non avevo nessuno a farmi compagnia nella steppa del campus universitario.La gara é andata benissimo, un tempo a fine gara di tutto rispetto(1h02’18”) e uno stato di forma che mi faceva pensar bene per il futuro e con ancora addosso l’adrenalina per la gara olimpica fatta la settimana prima a Sirmione.

Io e il mio amico immaginario prima della gara...

Io e il mio amico immaginario prima della gara…ah si era abbassato ad allacciare la scarpa!!!

La giusta ricompensa post gara...il mio amico era sceso a buttare lo scontrino!!!

La giusta ricompensa post gara…il mio amico era sceso a buttare lo scontrino!!!

La settimana successiva qualche dolorino é iniziato ad apparire ma figuratevi se ci ho dato peso, ho proseguito a testa bassa i miei allenamenti fino a che mi sono ritrovato qualche giorno prima della gara con una bella contrattura al polpaccio e un principio di pubalgia. Ovviamente i consigli dell’amico osteopata non li ho ascoltati e la domenica mattina alle 9:30 mi sono fatto trovare pronto con la muta addosso per il triathlon olimpico di Lecco. Lago mosso, pioggia e vento, queste le condizioni con cui mi sono dovuto affrontare per finire questa gara, condizioni che non si addicevano granché con le mie condizioni fisiche ma stando attento nella frazione bici e moderando un po’ i ritmi nella frazione di corsa sono riuscito a tagliare il traguardo soddisfatto per un’altra gara portata a termine pure con un risultato cronometrico inaspettato(2h17’49”)

Che bello il lago mosso

Che bello il lago mosso

Questa volta non ero solo

Questa volta non ero solo (Leggi qui)

 

Com’è stato il dopo gara? Beh la foto iniziale spiega come sia stata traumatica la settimana con il colpo finale alla schiena ieri mattina…ma ci si può far male togliendosi un calzino?!?!?. Quindi mentre tutti gli altri Spilli stanno iniziando la preparazione, per quello che sarà il grande evento autunnale, con allenamenti che già fanno sentire stanchi solo a leggerli, io mi preparo riposando e cercando di curare tutti gli acciacchi che il mio corpo mi regala come conto da saldare per tutte le mie piccole imprese.

Quindi non mi resta che augurarvi BUONE VACANZE!!!

Ci sentiamo a Settembre(secondo i medici…io spero prima!!!!)

Ciaooooo

BaKo

Dark/Light

E’ appena cominciata Azarenka Vs. Williams, finale femminile degli US Open, sono sul divano a seguirla distrattamente, e intanto cerco un po’ di sbollire la delusione parmense di oggi.

Trova gli spilli alla partenza

Trova gli spilli alla partenza (soluzione alla fine del post)

E’ la prima in questo 2013, che fin’ora era stato totalmente positivo per i risultati ottenuti. Oggi invece non era giornata, forse avrei dovuto capirlo da un cattivo presagio mentre facevo colazione prima dell’alba, forse il brutto scherzo l’ha giocato la tensione, presente come non mai nei momenti precedenti la partenza.
In fondo questa era (e resta) solo una tappa di avvicinamento al bersaglio grosso, ma l’idea che fosse necessario chiudere oggi intorno agli 84′ per rendere più concreta la possibilità di correre una maratona entro le 3 ore mi ha portato a caricare fortemente la vigilia, a sentirla in maniera esagerata, e tutto si muoveva in direzione opposta rispetto al mio senso di marcia.

In partenza il GPS Nike non si connette ai satelliti, e continua a cercarli per più di un km dallo sparo, e mi ritrovo a correre totalmente a caso, con un occhio costantemente al polso destro. Roberto mi dice che viaggiamo intorno ai 3’51″/km, ma non riesco proprio a interiorizzare il passo, finchè il segnale viene trovato, e qui devo ricalibrare il mio pensiero su nuove distanze e un tempo che non sarà quello effettivo di gara. Intanto vado, le gambe sembrano esserci, ci sono mille curve, saliscendi e trovare un ritmo costante non è facile. Ma il GPS continua a non collaborare, dà valori che mi stupiscono, 22″ di differenza tra un km e l’altro, valori troppo sballati, la testa non si alleggerisce come altre volte, ma riesco a non dargli peso. E poi c’è un percorso che è davvero impegnativo, non c’è un rettilineo, sembra non esserci mai una parte in piano e al nono km arriva il colpo di grazia, una lunghissima, infinita salita che affronto esagerando, appena dopo essermi detto che mi sentivo in un momento positivo. Mentre pensavo che dovevo conservarmi, le gambe decidevano autonomamente di non farlo e superata la salita del 10° km, lungo il rettilineo di metà gara, il fegato (nella mia ignoranza pensavo la milza) e gli addominali laterali non davano tregua. Una fitta forte mi dava il colpo di grazia, il rallentamento diventa uno stop, 10 secondi di indecisione e poi la scelta è definitiva, Bako mi passa mentre io cammino, stacco il pettorale dalla canotta ed esco dal percorso.
Non era giornata, non avrei chiuso intorno all’1h24′, la delusione ci sarebbe stata comunque, non poteva esserci altra decisione!

Però non è tutto nero, le gambe faticavano, ma c’erano, reggono lo sforzo. Domenica ho il lungo, 33km, e probabilmente è un test più attendibile in vista di Chicago. E in fondo siamo ancora in Settembre, c’è ancora da allenarsi e dalle cadute non si può fare altro che rialzarsi!

E in tutto questo non posso che fare i complimenti al Bako che sa sfruttare il suo momento migliore dell’anno, con una grande prestazione, e anche Tommi, sperava di andare più veloce, ma fare meglio di così non era concepibile oggi…
… e ringraziare Nastasia e Rosa, che si sono prese cura dei miei muscoli, prima e dopo la fatica. Forse ero così soddisfatto del massaggio alla partenza che ho preferito non rimandare troppo l’arrivo e le cure! Grazie davvero, e (se lo leggete) in bocca al lupo per la fine degli studi!

m.

P.S.: E infine ecco la soluzione al quiz fotografico:

E Tommi...?

E Tommi…?

Sabato settembrino

Domani Maratonina di Castel Rozzone.

Non ho nient’altro da aggiungere.

Sarò solo, qualcuno farà la Cariparma Running, bissando la partecipazione dello scorso anno.

Questo caldo sabato settembrino passa così, con la visione delle imprese di Walter Bonatti. i record di Mario Poletti e il nuovo esordio da mezzofondista veloce di Marco Zaffani.

Saluti

L.

Nuovi stimoli

È passata una sola settimana, ma sembrano mesi, da quando ho partecipato al Garmin Trio di Cernobbio. L’adrenalina prodotta grazie a questa gara mi ha tenuto compagnia fino a ieri. È stata una bellissima, forse un po’ calda, esperienza sportiva.

Tutto è iniziato il sabato sera quando sono tornato dai 15 giorni di villeggiatura e ho svuotato la macchina dai bagagli ed è rimasta su solo la bici, li ho capito che era arrivato il grande giorno ed un po’ di sana tensione sportiva ha iniziato a girarmi intorno. Il mattino seguente a farmi da supporter sono venuti Giorgio e Michele e di buon ora ci siamo messi in viaggio. Il brutto delle gare di triathlon è che devi essere alla zona cambio con largo anticipo, questa cosa non è il massimo, fa si che ci si stanchi di noia, figuratevi i poveri supporter al seguito.

La gara ha avuto inizio alle 13 nella darsena di villa Erba con batterie che partivano ogni 5 minuti, io ovviamente ero nell’ultima. Al suono della sirena si è incominciato a nuotare nel lago e posso garantirvi che nei primi 200m la tentazione di ritirarmi è stata forte, tutta quella gente a destra, a sinistra e ogni tanto pure sopra non mi permetteva di nuotare in modo tranquillo e ogni volta che tiravo fuori la testa per respirare invece di aria mandavo giù acqua. Dopo la prima boa ho quindi deciso di defilarmi, questo mi ha permesso di nuotare in modo rilassato l’unica cosa che alla fine ho fatto 200m in più rispetto ai 1500 della gara. Il tempo cronometrico non è stato un granché ma visto come era iniziata la mia gioia è stata quella di uscire dall’acqua. Il cambio per la bici non ha avuto intoppi e fuori dalla zona cambio ho visto i miei supporter incitarmi, salto in sella e via con la parte in bici, il percorso non era dei più semplici molti saliscendi e qualche salita da fare con il rapporto leggero ma ad essere sincero l’ho trovato bellissimo. Ho pedalato in modo rilassato trovando qua e la compagni per fare gruppo e alla fine mi sono ritrovato di nuovo alla zona cambio per la parte in corsa. Qui è iniziato il calvario non causato da stanchezza ma dal caldo torrido delle 15, il percorso era pure carino, un circuito da ripetere 3 volte con passaggio all’interno del giardino di villa Erba, ma alcuni tratti sotto il sole, che in quel momento faceva segnalare una temperatura di 38 gradi, sono stati fatali anche ad atleti/e con molta più esperienza di me. A quel punto, vista la situazione, la mia priorità è diventata quella di sopravvivere e arrivare alla fine e non cercare di rimanere sotto le 2h30′. A 2km dalla fine guardando l’orologio e facendo due calcoli e stime risultava un tempo finale di 2h31′ e mi è balzato in mente quel maledetto minuto che non mi ha permesso di stare sotto le 3h30′ alla maratona di Firenze. A questo punto non so cosa mi sia successo, ma la mia mente ha trovato forze inaspettate o forse la non voglia di NON fare un articolo di un mio fallimento cronometrico mi hanno spinto a correre l’ultimo km a 4’07” quando fino a quel momento andavo a 4’41”. L’arrivo in piazza a Cernobbio e la visione del cronometro hanno reso la giornata fantastica!!! 2h29’21” anche questa prima volta è andata!!!

Ma quindi cosa c’entra il titolo? Semplice….e adesso che faccio? Cosa mi darà la forza di alzarmi al mattino a correre o pedalare e alla sera a nuotare? Purtroppo il polo con gli elefanti ipotizzato in passato è di difficile attuazione in quanto non saprei dove parcheggiare il pachiderma, quindi è bastato andare su un sito ed iscriversi alla prima mezza maratona disponibile a settembre e visto che l’anno scorso noi spilli eravamo presenti, perché non provare a ricorrere a Parma? Quindi da oggi si inizia a correre un pochino di più, non abbandonando la bici e il nuoto, perché un altro obbiettivo è dietro l’angolo anche se questa volta non sarà una prima volta!!!

Alla prossima
BaKo

Se vi va potete guardare il servizio fotografico realizzato dal Cek qui

Prepararsi ad un’altra prima volta

Come dice qualcuno, questo è il mio periodo migliore dell’anno, quello dove mi diverto veramente a fare sport, a fare fatica, a fare di tutto e di più. E’ la stagione del triathlon.

Passo le mie giornate nell’attesa del momento per fare un allenamento. Non ho piani di allenamento precisi, è il mio corpo che decide cosa fare per migliorarsi e lascio a lui le decisioni. A volte capita di uscire all’alba a correre o in bici e ritrovarsi alla sera in vasca a nuotare o a correre ancora, oppure uscire in bici e una volta rientrati infilarsi le scarpette e incominciare a correre, capita anche di andare in bici a nuotare e poi via a pedalare per un po’ di km. Pensate alla dipendenza che crea la corsa…ecco ora moltiplicatela x 3!!!!

L’ultima volta che avevo scritto di Triathlon era per raccontarvi la mia prima esperienza con una muta, invece ieri ho partecipato, come l’anno scorso, al Campus Triathlon Sprint di Parma. Nel mezzo però ci sarebbe da dire di un’altra mia prima volta, quella del nuoto in acque libere. Avevo omesso di raccontarla per volontà forse perché quel giorno me lo ricordo meno per il nuoto ma di più per il fatto che mi sono ritirato per colpa di una foratura!!!

Ma è proprio per colpa di quella foratura che i miei allenamenti si sono intensificati, con l’obbiettivo di un’altra prima volta…

Partecipare ad un Triathlon Olimpico

La scelta è caduta sul triathlon Garmin Trio di Cernobbio in programma il 4 agosto.

Diciamo che mi sono iscritto un po’ d’istinto e un po’ per rabbia la sera stessa del mio ritiro forzato per colpa della bici e dopo 10 minuti che l’avevo fatto mi ero già pentito. Cavolo avevo fatto giusto uno sprint quest’anno e in uno avevo appena fatto solo la parte di nuoto. Qui si tratta di dover preparare il doppio delle distanze rispetto allo sprint in tutte le discipline. Quindi invece dei soliti 750m di nuoto, i 20km di bici e i 5km di corsa devo prepararmi a fare 1500m di nuoto, 40km in bici e 10km di corsa.

Distanze che prese singolarmente non fanno paura, ma nel triathlon si sa, si fanno tutte di fila e qualche dubbio sulla fattibilità nella mia testa ha incominciato a girare subito. Ma non sono un tipo che si arrende facilmente ed ho accettato la nuova sfida, un’altra prima volta.

La gara di ieri è quindi diventata una tappa di avvicinamento all’evento principale. L’obbiettivo scherzoso di ieri era quello di finire la gara magari evitando le buche in bici e conseguenti forature. L’obbiettivo vero, quello serio, era di migliorare il tempo dell’anno scorso che era di 1h8′.

La differenza principale rispetto all’anno scorso che non sarei partito più in ultima batteria(a Parma si nuota in piscina) in quanto non sono più un amatore, sono partito comunque in 10a batteria perché amatore o no…non sono un fenomeno!!!

Gara quasi perfetta, nuoto nella norma ma facendo molta meno fatica del solito. Il cambio per andare in bici è avvenuto senza particolari intoppi(per forza non c’era la muta da togliere!!!). La parte in bici sembrava essere partita nel peggiore dei modi: da solo e con il vento a rompere le scatole, per fortuna dopo 3/4km vengo raggiunto da altri 3 atleti a cui mi aggancio e faccio con loro i restanti km della frazione in bici risparmiando molte energie. Al secondo cambio sono riuscito a guadagnare secondi scendendo dalla bici già senza le scarpette, quindi riuscendo a correre alla mia postazione in modo più agevole e dovendo solo infilarmi le scarpe per correre. Per quanto riguarda la corsa mi ero prefissato di correre i 4.7km a 4’05”, purtroppo ho chiuso a 4’08” di media per colpa di una piccola crisi di caldo nel 2° km(erano le 13.30 e si superavano i 30 gradi). Crisi scacciata grazie alla doccia con canna e acqua gelida gentilmente concessa da un addetto al ristoro!!!

Tempo finale 1h05’26”….Entrambi gli obbiettivi, scherzoso e serio, raggiunti!!!

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Un particolare ringraziamento ai miei compagni di viaggio di ieri: Massimo e Francesca i quali hanno concluso il triathlon al 5° posto tra gli amatori il primo e 4a assoluta e 1a di categoria amatori tra le donne nel duathlon la seconda!!!

Un’altro passo per un’altra prima volta è stato fatto!!!
Alla prossima
BaKo

Ricominciamo

Neanche il tempo di godermi i risultati ottenuti in questo 2012 che mi tocca già lavorare per l’anno nuovo. Si perchè gli impegni runtastici del 2013 inizieranno presto esattamente il 6 gennaio in quel del Brembo con una mezza maratona.

Ma prima di annoiarvi con i progetti futuri vorrei ulteriormente annoiarvi riassumendo un po’ quello che ho passato negli utimi 365 giorni, si perchè un’anno fa, esattamente il 5 dicembre 2011, il sottoscritto era sdraiato su un bel lettino di una sala operatoria per farsi sistemare per la terza volta (speriamo l’ultima) il ginocchio destro (quello che ha gli spilli!).

Sempre ottimisti!!!

Sempre ottimisti!!!

L’intervento non era proprio di quelli banali, prevedeva qualche particolarità, ma grazie al mitico Dott.Gippo e al suo entourage il tutto si è svolto secondo i programmi. Da quel momento dipendeva tutto da me, c’era una riabilitazione da fare, l’ennesima, e bisognava essere precisi e attenti a non strafare per non rovinare tutto. Ricordo che la voglia di correre era tantissima e il giorno in cui ho tolto le stampelle e sono uscito a fare una bella passeggiata mi sembrava di essere rinato, era il 5 gennaio. Da quel giorno è iniziata la fase in cui la piscina è diventata la mia compagna quotidiana e man mano che passavano le setimane anche la bici in palestra è arrivata a fargli compagnia.

E’ in questo periodo che nella mia testolina ha incominciato a girare l’idea di provarci col triathlon, dopotutto si trattava di intesificare gli allenamenti di nuoto e bici, di aver pazienza con la corsa e dal momento in cui mi venisse dato l’ok per correre, allenarmi per fare 5km, distanza che mi sembrava semplice da poter preparare. Tra una bracciata e una pedalata arriva il giorno fatidico (8 aprile) in cui mi viene dato il via libera per provare a correre, rigorosamente sul tappeto in palestra, i 20′ di corsa più faticosi della mia vita ad un passo abbondantemente sopra i 6’/km.

Posso garantirvi però che la gioia che ho provato nel farli era immensa, il significato di quei 20′ era semplice: “posso tornare a fare ciò che più mi piace, ovvero correre, con molta fatica ma posso tornare a farlo!!!”. Grazie a quell’entusiasmo e a quella voglia di nuove sfide mi sono definitivamente deciso a provarci col triathlon e a giugno riuscivo a correre lentamente 10km. A luglio, precisamente il 21, sono li dentro ad una piscina a Udine pronto a partire per una gara competitiva, la prima nel triathlon e la prima dopo l’intervento(qui trovate un racconto dettagliato), un emozione fantastica, a prescindere dal risultato finale, comunque soddisfacente, ricorderò quel giorno per molto tempo perchè ha fatto da trampolino per tutto ciò che ho fatto da quel momento ad oggi. Si perchè non ci si deve mai accontentare, quindi dopo aver replicato in una gara di triathlon a Parma, dove tra l’altro sono arrivato 2° tra gli amatori, era arrivato il momento di provarci seriamente con la corsa e la mezza maratona di Parma del 9 settembre sembrava perfetta.

Spilli al traguardo a Parma

Spilli al traguardo a Parma

Così è stato, giornata perfetta e nuovo record personale sulla distanza, nulla in confronto ai tempi fatti dagli spilli Zaffo e Tommy, ma si sa loro sono di un altro pianeta in confronto a me.

Il bello però doveva ancora arrivare, sulle ali dell’entusiasmo ho partecipato ad un’altra mezza a Padenghe e poi sono arrivate le due domeniche perfette, alla DeeJay Ten ho fatto un nuovo personal sui 10000m e alla Milano Fit Marathon ho fatto la mia “Impresa dell’anno” ovvero scendere sotto l’1h30′ nella mezza maratona, cosa alla quale ancora oggi stento a credere. Tutte queste gare sono servite insieme ai 33k ad Arona per prepararmi al vero obbiettivo, mai sventolato ma sempre sognato: fare una maratona entro un anno dall’intervento. Visto che gli atri spilli avevano scelto come meta per la loro maratona autunnale Firenze non potevo farmi sfuggire l’occasione di poter passare un week-end con i miei compagni di corse per lo più in una città stupenda e quindi ho accettato questo nuova sfida. Il week-end è stato fantastico, la maratona l’ho conclusa in 3h31’54” ben 28 minuti in meno rispetto all’unica che avevo corso, forse 2′ in meno sarebbero stati la ciliegina sulla torta ma saranno utilizzati come motivatori per migliorarsi l’anno che verrà.

Medaglia

Medaglia meritata!!!

Ieri ho iniziato il nuovo programma di allenamento (che fatica le ripetute!!!) che mi accompagnerà fino al 17 marzo giorno nel quale vorrei partecipare alla maratona di Roma con l’obbiettivo di scendere di quei 2′ che a Firenze sono stati di troppo, vedremo. Intanto le prossime gare all’orizzonte sono appunto il 6 gennaio alla MezzaMaratona sul Brembo, il 17 febbraio alla Giulietta&Romeo half marathon a Verona e il 24 febbraio ai 30k delle terre Verdiane.

Dopo tutto quello che vi ho raccontato voglio solo ringraziare tutti gli Spilli che in questo anno mi sono stati sempre vicino, pronti a spronarmi e a volte a crederci più di me, anzi mi dispiace se ho deluso qualcuno (visti i pronostici fatti per Firenze). Inoltre volevo ringraziare mia moglie Daniela che non si è mai opposta a qualsiasi mia scelta sportiva, non si è mai lamentata del tempo che ho dedicato alla riabilitazione e che incredibilmente a partecipato alla DeeJay Five, lei che la corsa l’ha sempre odiata.

La foto dopo la corsa è meglio non vederla :-)

La foto dopo la corsa è meglio non vederla 🙂

Adesso posso solo augurare a tutti di passare nel modo migliore possibile le feste che stanno per arrivare, senza però dimenticare di fare una corsetta ogni tanto!!!

PS: Uno speciale ringraziamento allo Zaffo che detiene il copyright del Titolo del post