28 km non è una maratona

Non so cosa ci sia in Firenze che mi porti a non affrontare la sua maratona nel modo più sensato. Certo rispetto a due anni fa ci sono grosse differenze, non sono nemmeno paragonabili le mie due gare, ma con il senno di poi avrei potuto portare a casa un risultato decente, anche se al di sotto delle aspettative della vigilia, del cammino compiuto per avvicinarmi alla gara.

Prima della partenza... dopo soddisfatti a metà... forse...

Prima della partenza… dopo soddisfatti a metà… forse…

28 km non sono una maratona, è solo il momento in cui mi sono reso conto che non sarei potuto mai scendere sotto le 3 ore in questa gara, nonostante tutta la fatica, troppa,  per avere sotto gli occhi i pacer dal palloncino giallo. Loro sono partiti a un ritmo folle per quello che doveva essere il risultato, io e Lello ci siamo lasciati prendere, più io che Lello, visto che lui in teoria mi avrebbe fatto solo da guardia del corpo fino a quando ne avesse avuta. Mi ha salutato al 19esimo, dopo gli unici chilometri che entrambi abbiamo corso nel centro di Firenze.
Per il resto, le cascine, la zona dello stadio, io non ricordo proprio altro che non fosse invece un polpaccio che non si è mai sciolto e un’umidità da bagnarsi totalmente.

La maratona e io, al km 28.

La maratona e io, al km 28.

Potevo partire con l’idea di chiudere in 3h05′, addirittura, al 29° km quando ho salutato la corsa, potevo pensare di rallentare fino ai 5’/km e chiudere in 3h10′, del resto avevo corso 28 km in meno di due ore, ma le gambe cariche dalle dure settimane di allenamento avevano raggiunto il loro limite e insieme alla testa non avrebbero voluto faticare ancora per 14 km. Era finita lì, meglio lasciare il percorso, farsi portare insieme ad altri 3 corridori nei pressi del traguardo, recuperare la propria sacca e rivestirsi.
E nello stesso momento in cui percorrevo fuori dal percorso gli ultimi metri verso il traguardo vedevo faticare alcuni miei compagni dei primi km, altri che come me si erano affidati alla condotta di gara dei pacer delle 3h e adesso andavano a tagliare il traguardo 186 minuti dopo la partenza. Oltre ad un piccolo capannello con 4 teli bianchi retti da volontari e altre persone; si capiva che stava succedendo qualcosa di grave.

Quindi è giusto ricordare la fatica degli allenamenti, la fatica della gara, il divertimento della preparazione, perchè poi è quello che conta. Prima di questi 42, anzi, 28 km ce ne sono stati abbondantemente più di mille di sudore, di suole consumate, di cerotti, di medicazioni, di saliva, di risate. A volte di poca voglia e altre in cui non si aspettava che quelli. Per quest’anno mancherà la medaglia, mancherà il mio nome sulla Maxiclassifica italiana della maratona, era destino forse, dopo Chicago avrei detto che non avrei corso più maratone (aggiungendo poi, nel 2014).
Così è stato.

M.

La porti un pronostico a Firenze

Il Movember secondo gli Spilli

Il Movember secondo gli Spilli

Qualche assenza, giustificata o meno, ma come prima di ogni appuntamento che si rispetti, gli Spilli si ritrovano per l’in bocca al lupo, per il saluto ai runner partenti e per gli immancabili pronostici.
Avete letto qui quelli di Lello (e non nasconderò che qualcuno in particolare è rimasto ‘deluso’ da ciò che gli viene accreditato, un motivo in più come sprone, forse).

Di seguito gli altri pronostici, potete andare alla SNAI a scommetterci…

Cek dixit:

Bako 3h12’21”
Tommi 2h51’20”
Lello (dipende da che voglia ha di finire) 3h05’33”
Cek 2h58’40”

Tommi dixit:

Bako 3h13’01”
Lello 2h58’24”
Cek 2h57’31”
Tommi 2h53’46” (ogni riferimento a Zaffani è puramente casuale)

Bako dixit:

Lello 2h59’12”
Tommi 2h52’48”
Cek 2h57’24”
Bako 3h14’12”

… e aggiunge Zaffani 6km
Biscio NP

Ale dixit:

Bako 3h14’16”
Lello 3h00’45”
Tommi 2h55’19”
Cek 2h58’10”

Zaffo dixit:

Lello 2h59’62” (sic)
Tommi 2h49’01”
Cek 2h58’40”
Bako 3h10’10”

… e aggiunge Zaffo 1h30′ fondo rigenerante
Biscio in concerto
Ale 15′ di cyclette (dipende dal cd che deve ascoltare, ndA)

Ai posteri domenicali l’ardua sentenza su chi avrà avuto ragione.

m.

Precauzioni

Ormai ci siamo…mancano pochi giorni ed insieme ad altri spilli sbarcheremo in quel di Firenze per correre la 31° Firenze Marathon 

Che la maratona non sia la mia passione è risaputo, ma è altrattanto vero che quando mi prendo un impegno cerco di onorarlo nel miglior modo possibile. Quindi dopo il mio ultimo triathlon a fine settembre ho iniziato a correre di più cercando di pianificare allenamenti e gare che mi avrebbero permesso, in un paio di mesi, di prepararmi alla grande prova della distanza Regina. E lo ammetto, dopo tutti i km corsi in questi due mesi la voglia di sfidarla mi è venuta. Quindi in questi pochi giorni che mi dividono dalla partenza la tensione sale, il giusto, ma anche la preoccupazione che qualcosa possa impedirmi di correrla. In aiuto a questa paranoia inutile ci hanno pensato i miei colleghi che piano piano si stanno assentando dall’ufficio con le piu svariate malattie da sintomi devastanti, ponendomi il solenne dubbio: “Mi avranno contagiato?”

Per togliermi qualsiasi preoccupazione stamattina ho scelto accuratamente l’abbigliamento da indossare e ho optato per questo

 

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Dite che ho esagerato?

E voi quali precauzioni prendete prima di un evento sportivo importante?

BaKo

Sweet November

Sweet_novemberAvevo visto il film più di 10 anni fa, capitato per caso su RaiUno un Lunedì sera, ed ero rimasto su quelle frequenze più per la presenza di Lorelei Gilmore che per un vero interesse.
Ricordo che però, sarà stato il periodo o non so cos’altro, mi ero interessato alla storia, mi era piaciuto, Charlize era bella anche da malata e con Keanu continuava a formare una coppia cinematografica ben assortita.
Ho sempre odiato Novembre, se devo ricordare la maggior parte degli eventi (realmente) negativi che mi siano capitati nei miei 37 anni di vita, un buon numero di questi hanno avuto compimento, o fine, o comunque sono avvenuti nell’undicesimo mese dell’anno. Mentre di estremamente piacevole, o positivo, non ricordo nulla.
Non ho mai avuto il piacere di un dolce Novembre, ma quest’anno almeno nella mia mente sembra un po’ differente. Soprattutto perchè l’evento peggiore che potesse accadere ha aperto Settembre, ed era comunque qualcosa che gli ultimi due anni mi avevano preparato mentalmente ad accogliere.

Novembre, nella sua interezza, quest’anno è il mese della maratona, si conclude il 30 con i 42 km fiorentini, la rivincita del 2012 (anche in quel caso era il 25/11, una coincidenza? Non penso proprio!!!1!11!), lo stimolo più forte per allenarsi.
E negli ultimi 3 mesi gli allenamenti, sono stati tanti, e lunghi, e qualche volta duri ma la maggior parte delle volte hanno lasciato belle sensazioni, hanno divertito.
Giovedì ad esempio credo di aver fatto il mio miglior allenamento di sempre, ed era duro, un medio di 35′ seguito da un recupero di 5′, per concludere con altri 10′ di medio. Da solo. Alle 19 di un giovedì sera, buio, con i primi freddi, con un po’ di fame. Con le gambe che andavano quasi tranquille per i primi 16’/17′ ma con la testa che già al 20′ voleva lasciare, che iniziava a trovare qualche scusante, che tanto cosa sarebbe cambiato un allenamento in meno?
E invece poco per volta la voglia continuava, prima pensando di finire al 30′, poi ripetendomi di non mollare, poi che al 35′ in fondo non mancava molto e comunque avrei potuto riposarmi dopo e saltare gli ultimi 10′. E infine che alla fine se i 5′ minuti di recupero erano volati, i 10′ finali sarebbero volati la metà, ma comunque sarebbero passati. E un minuto dopo l’altro l’allenamento era completato, 35′ a 3’58″/km e gli ultimi 10′ a 3’55”. Sempre da solo, sempre col buio e con i primi freddi! E anche con le gambe stanche si stava bene di testa!

Ottobre si è chiuso con 340 km in cantiere, il mio record personale (se non ricordo male), novembre probabilmente non si discosterà molto per le distanze. Ma sento che quest’anno sarà un mese dolce, che le gambe pian piano inizieranno ad andare un po’ più leggere, che la fatica mentale sarà più focalizzata e quindi avrà un motivo quasi tangibile. 29 giorni di avvicinamento alla gara, e poi Firenze, la mia città preferita in Italia, e quei 42 km che hanno sempre un richiamo affascinante. Keanu Reeves aveva Charlize Theron, io ho la maratona…

m.

P.S.: Intanto, visto che 37 is the new teens mi sono fatto tirare dentro nel Movember, dopo due anni mi sono rasato completamente la barba (e mi sento più nudo che mai) e nei prossimi 30 giorni farò crescere solo i baffi (sarà un lungo mese…)
Nel caso qualcuno volesse donare qualsiasi cifra per la lotta al cancro alla prostata, qui trova la mia pagina http://ex.movember.com/mospace/10705253

Un po' come andare in giro nudi, o al massimo con un perizoma...

Un po’ come andare in giro nudi, o al massimo con un perizoma…

 

30 e Lode!!!

“E bravo Bako!!!” Ma si dai mi faccio i complimenti da solo…penso di meritarmeli, 30Km yeah!!! Se penso che l’ultima volta che li ho corsi era il 24 febbraio 2013…Maratona delle Terre Verdiane, mi ricordo bene quel giorno, zero gradi, neve, percorso che sembrava tutto uguale, una fatica boia e la consapevolezza dentro di me che non avrei più corso una Maratona.

Ma che freddo faceva

In memory of…Giorgio!!!

E come al solito non ne mantengo una di decisione e oggi in compagnia di altri spilli, che a turno mi hanno accompagnato,  mi sono ritrovato a fare ancora 30km con l’obbiettivo di riuscire a farne 42 il 30 novembre in quel di Firenze. Tutti i giorni mi pongo la stessa domanda:”Ma perché cavolo ti sei iscritto ancora ad una Maratona?”, sinceramente non mi sono ancora dato una risposta ben chiara, diciamo che la più credibile è che volevo tornare a Firenze a mangiare in quella trattoria…si però sta cosa potrei farla anche senza correre prima 42,195Km, ok ma così sarebbe troppo facile…ok corriamola!!! Come si può ben capire sono in totale lotta con il mio “IO”. Anche perché sembrava abbastanza chiaro nella mi mente dopo la Mezza Maratona di Bologna, dove mi sono ritirato al 14° km, che ormai avessi abbandonato lo status di “Runner” per passare definitivamente allo status di “Triatleta”. Pure dopo lo spettacolare weekend a Cesenatico dove ho partecipato ad un olimpico a fine settembre(qua trovate un bel racconto di un amico blogger) sembrava tutto scritto:”Bako sei un triatleta, non di quelli fighi ma nel mucchio ci stai bene”.

Che bello è fare triathlon

Vuoi mettere fare gare al mare…molto meglio!!!

 

E invece eccomi qua ancora nel pieno dei miei dubbi, vabbè intanto metto in cassaforte questi 30km e in panza questo splendido pranzo…tutto meritato!!!

Tutto meritato!!!

La carbonara, il mio ristoro preferito!!!

 

Se sarò ancora un runner o meno lo scopriremo e lo scoprirete il 30 novembre!!!

Alla Prossima

BaKo

Hate everything about you

Odio quasi tutto ultimamente, non è un gran periodo da un po’ di tempo a questa parte.
Cerco di limitare al massimo la mia misantropia e faccio anche più fatica a non mostrare la mia misoginia, il mio vedere tutto bianco e nero per quanto riguarda le relazioni con il genere femminile. Ogni tanto mi sforzo, in realtà riesco anche bene all’apparenza, ma sotto sotto sento che le sensazioni sono differenti.
Mi sono anche annoiato a viaggiare da solo per 4 giorni, Vienna forse non era la meta migliore da girare, ma sentivo che lo spirito già in partenza non era al top, e l’idea di non portare il materiale per correre mi ha tolto la possibilità di battere la noia almeno nei periodi di allenamento.

Perchè in questo periodo ho una voglia incredibile di corsa, di gareggiare, di allenarmi, di faticare, come da un po’ non sentivo. E mentre ero in bici qualche minuto fa continuavo a pensare all’allenamento di domani, alle ripetute sui 500 metri che aspettano me e Tommi, e già pensavo sia alla fatica nel mentre che alla sensazione piacevole quando si finisce. A quel momento in doccia in cui la stanchezza si trasforma in combattività.
Quando non vedi l’ora che arrivi il giorno della gara, quando senti la forza del viaggio che ti porta alla meta.
E per questo motivo l’idea di uscire ad allenarsi 6 volte a settimana è un piacere e non un incubo, e mi esalta l’idea di sfiorare i 300km corsi in questo mese.
E’ un modo per aggrapparsi alla lunghezza delle giornate, unica cosa che resta di un’estate solo nominale, per sfruttare il tempo libero agostano, sapendo che verranno momenti più duri sportivamente parlando.
Per il momento non posso che seguire questo flusso…

m. 

 

Vado in vacanza

Ebbene si, è arrivato il momento di prendermi una vacanza dallo sport. Come al solito non avverrà come avevo previsto, ovvero per una mia scelta, ma per dei chiari segnali che il mio corpo mi sta dando. Infatti qualsiasi movimento banale io faccia, come starnutire o semplicemente togliermi le scarpe, provoca danni fisici che mi obbligano a fare costantemente visita dall’osteopata e la conseguente apparizione su di me di strani adesivi

ScotchMan

ScotchMan

I segnali di un possibile crollo c’erano tutti ma come al solito li ho ignorati, solo il fatto che il blog abbia come nome “Gli Spilli nel Ginocchio” e non “Super Atleti” e il ginocchio di cui si parla è il mio dovrebbe farmi capire qualcosa, no? No tranquilli l’ho sempre ignorata come cosa e anche questa volta ho voluto strafare ed ora ne pago le conseguenze. Ovvio che la colpa principale è della mia Carta di Credito e di quel lunedì dove mi sono iscritto allo sprint di Parma e all’olimpico di Lecco. Come sono andate le due gare? Partiamo da Parma dove sono andato con il mio amico immaginario, infatti questa volta non avevo nessuno a farmi compagnia nella steppa del campus universitario.La gara é andata benissimo, un tempo a fine gara di tutto rispetto(1h02’18”) e uno stato di forma che mi faceva pensar bene per il futuro e con ancora addosso l’adrenalina per la gara olimpica fatta la settimana prima a Sirmione.

Io e il mio amico immaginario prima della gara...

Io e il mio amico immaginario prima della gara…ah si era abbassato ad allacciare la scarpa!!!

La giusta ricompensa post gara...il mio amico era sceso a buttare lo scontrino!!!

La giusta ricompensa post gara…il mio amico era sceso a buttare lo scontrino!!!

La settimana successiva qualche dolorino é iniziato ad apparire ma figuratevi se ci ho dato peso, ho proseguito a testa bassa i miei allenamenti fino a che mi sono ritrovato qualche giorno prima della gara con una bella contrattura al polpaccio e un principio di pubalgia. Ovviamente i consigli dell’amico osteopata non li ho ascoltati e la domenica mattina alle 9:30 mi sono fatto trovare pronto con la muta addosso per il triathlon olimpico di Lecco. Lago mosso, pioggia e vento, queste le condizioni con cui mi sono dovuto affrontare per finire questa gara, condizioni che non si addicevano granché con le mie condizioni fisiche ma stando attento nella frazione bici e moderando un po’ i ritmi nella frazione di corsa sono riuscito a tagliare il traguardo soddisfatto per un’altra gara portata a termine pure con un risultato cronometrico inaspettato(2h17’49”)

Che bello il lago mosso

Che bello il lago mosso

Questa volta non ero solo

Questa volta non ero solo (Leggi qui)

 

Com’è stato il dopo gara? Beh la foto iniziale spiega come sia stata traumatica la settimana con il colpo finale alla schiena ieri mattina…ma ci si può far male togliendosi un calzino?!?!?. Quindi mentre tutti gli altri Spilli stanno iniziando la preparazione, per quello che sarà il grande evento autunnale, con allenamenti che già fanno sentire stanchi solo a leggerli, io mi preparo riposando e cercando di curare tutti gli acciacchi che il mio corpo mi regala come conto da saldare per tutte le mie piccole imprese.

Quindi non mi resta che augurarvi BUONE VACANZE!!!

Ci sentiamo a Settembre(secondo i medici…io spero prima!!!!)

Ciaooooo

BaKo

Ricominciamo

Neanche il tempo di godermi i risultati ottenuti in questo 2012 che mi tocca già lavorare per l’anno nuovo. Si perchè gli impegni runtastici del 2013 inizieranno presto esattamente il 6 gennaio in quel del Brembo con una mezza maratona.

Ma prima di annoiarvi con i progetti futuri vorrei ulteriormente annoiarvi riassumendo un po’ quello che ho passato negli utimi 365 giorni, si perchè un’anno fa, esattamente il 5 dicembre 2011, il sottoscritto era sdraiato su un bel lettino di una sala operatoria per farsi sistemare per la terza volta (speriamo l’ultima) il ginocchio destro (quello che ha gli spilli!).

Sempre ottimisti!!!

Sempre ottimisti!!!

L’intervento non era proprio di quelli banali, prevedeva qualche particolarità, ma grazie al mitico Dott.Gippo e al suo entourage il tutto si è svolto secondo i programmi. Da quel momento dipendeva tutto da me, c’era una riabilitazione da fare, l’ennesima, e bisognava essere precisi e attenti a non strafare per non rovinare tutto. Ricordo che la voglia di correre era tantissima e il giorno in cui ho tolto le stampelle e sono uscito a fare una bella passeggiata mi sembrava di essere rinato, era il 5 gennaio. Da quel giorno è iniziata la fase in cui la piscina è diventata la mia compagna quotidiana e man mano che passavano le setimane anche la bici in palestra è arrivata a fargli compagnia.

E’ in questo periodo che nella mia testolina ha incominciato a girare l’idea di provarci col triathlon, dopotutto si trattava di intesificare gli allenamenti di nuoto e bici, di aver pazienza con la corsa e dal momento in cui mi venisse dato l’ok per correre, allenarmi per fare 5km, distanza che mi sembrava semplice da poter preparare. Tra una bracciata e una pedalata arriva il giorno fatidico (8 aprile) in cui mi viene dato il via libera per provare a correre, rigorosamente sul tappeto in palestra, i 20′ di corsa più faticosi della mia vita ad un passo abbondantemente sopra i 6’/km.

Posso garantirvi però che la gioia che ho provato nel farli era immensa, il significato di quei 20′ era semplice: “posso tornare a fare ciò che più mi piace, ovvero correre, con molta fatica ma posso tornare a farlo!!!”. Grazie a quell’entusiasmo e a quella voglia di nuove sfide mi sono definitivamente deciso a provarci col triathlon e a giugno riuscivo a correre lentamente 10km. A luglio, precisamente il 21, sono li dentro ad una piscina a Udine pronto a partire per una gara competitiva, la prima nel triathlon e la prima dopo l’intervento(qui trovate un racconto dettagliato), un emozione fantastica, a prescindere dal risultato finale, comunque soddisfacente, ricorderò quel giorno per molto tempo perchè ha fatto da trampolino per tutto ciò che ho fatto da quel momento ad oggi. Si perchè non ci si deve mai accontentare, quindi dopo aver replicato in una gara di triathlon a Parma, dove tra l’altro sono arrivato 2° tra gli amatori, era arrivato il momento di provarci seriamente con la corsa e la mezza maratona di Parma del 9 settembre sembrava perfetta.

Spilli al traguardo a Parma

Spilli al traguardo a Parma

Così è stato, giornata perfetta e nuovo record personale sulla distanza, nulla in confronto ai tempi fatti dagli spilli Zaffo e Tommy, ma si sa loro sono di un altro pianeta in confronto a me.

Il bello però doveva ancora arrivare, sulle ali dell’entusiasmo ho partecipato ad un’altra mezza a Padenghe e poi sono arrivate le due domeniche perfette, alla DeeJay Ten ho fatto un nuovo personal sui 10000m e alla Milano Fit Marathon ho fatto la mia “Impresa dell’anno” ovvero scendere sotto l’1h30′ nella mezza maratona, cosa alla quale ancora oggi stento a credere. Tutte queste gare sono servite insieme ai 33k ad Arona per prepararmi al vero obbiettivo, mai sventolato ma sempre sognato: fare una maratona entro un anno dall’intervento. Visto che gli atri spilli avevano scelto come meta per la loro maratona autunnale Firenze non potevo farmi sfuggire l’occasione di poter passare un week-end con i miei compagni di corse per lo più in una città stupenda e quindi ho accettato questo nuova sfida. Il week-end è stato fantastico, la maratona l’ho conclusa in 3h31’54” ben 28 minuti in meno rispetto all’unica che avevo corso, forse 2′ in meno sarebbero stati la ciliegina sulla torta ma saranno utilizzati come motivatori per migliorarsi l’anno che verrà.

Medaglia

Medaglia meritata!!!

Ieri ho iniziato il nuovo programma di allenamento (che fatica le ripetute!!!) che mi accompagnerà fino al 17 marzo giorno nel quale vorrei partecipare alla maratona di Roma con l’obbiettivo di scendere di quei 2′ che a Firenze sono stati di troppo, vedremo. Intanto le prossime gare all’orizzonte sono appunto il 6 gennaio alla MezzaMaratona sul Brembo, il 17 febbraio alla Giulietta&Romeo half marathon a Verona e il 24 febbraio ai 30k delle terre Verdiane.

Dopo tutto quello che vi ho raccontato voglio solo ringraziare tutti gli Spilli che in questo anno mi sono stati sempre vicino, pronti a spronarmi e a volte a crederci più di me, anzi mi dispiace se ho deluso qualcuno (visti i pronostici fatti per Firenze). Inoltre volevo ringraziare mia moglie Daniela che non si è mai opposta a qualsiasi mia scelta sportiva, non si è mai lamentata del tempo che ho dedicato alla riabilitazione e che incredibilmente a partecipato alla DeeJay Five, lei che la corsa l’ha sempre odiata.

La foto dopo la corsa è meglio non vederla :-)

La foto dopo la corsa è meglio non vederla 🙂

Adesso posso solo augurare a tutti di passare nel modo migliore possibile le feste che stanno per arrivare, senza però dimenticare di fare una corsetta ogni tanto!!!

PS: Uno speciale ringraziamento allo Zaffo che detiene il copyright del Titolo del post

Con la maratona non si scherza

Ci tenevo!

Gli ultimi due mesi di allenamento mi avevano caricato mentalmente e anche fisicamente. Certo arrivavo da periodi di attività estivi un po’ estemporanei, poco costanti, ma ci credevo!!! 3h24’05” era il mio tempo da sogno, un discreto miglioramento rispetto al 3h26″17 del 2011, in un anno un po’ difficile non solo sportivamente. Sarebbe stato un riscatto, e sarebbe stata un’ulteriore rampa di lancio!

Prima della partenza sognavo ad occhi (quasi) aperti

Così non è stato! Sapevo le mie carte, avevo una maggiore velocità rispetto all’anno precedente e una resistenza sicuramente inferiore, le mie gambe non avevano il rodaggio chilometrico necessario. E sui 42 km il bluff viene sempre scoperto, sempre!

Ho sbagliato la tattica di gara, ho voluto strafare, e per i primi 16 km mi sentivo leggero, il passo medio a 4’36″/km era persino piacevole, accompagnato dal supporto del pubblico, dalla musica suonata live lungo il percorso. Al traguardo volante della mezza, tagliato in 1h36’53”, già sentivo che qualcosa era cambiato. Una bustina di carboidrati istantanei passatimi da Elena, appostata con Martina a metà gara, mi aiutava a continuare nel mio sforzo. Sin dall’inizio, una volta assestato il passo, mi ero detto che stavo mettendo fieno in cascina, che avrei potuto rifiatare nel finale secondo i miei calcoli, giocavo su quei 14 secondi di differenza positiva rispetto al preventivato per ottenere il mio risultato. Quale errata credenza!!!

Per andare avanti  dal 22° km ho fatto leva su un mantra, influenzato dalla lettura di Murakami,  “L’arte di correre” della sera prima, in cui si parlava di cosa ci si ripetesse durante le ore passate a correre, continuavo a dirmi mentalmente una semplice frase, a farmi forza con essa.  Ha funzionato finché le gambe hanno smesso di cooperare, al 33 km, quando un primo crampo al polpaccio sinistro mi ha fatto vacillare. L’ho gestito, mentre cercavo di aprire un’altra confezione di energia istantanea, riuscendoci solo intorno al 34°, ma da quel momento non ho avuto più le forze per continuare a correre costantemente. Ho camminato, mi sono fermato, ho fatto stretching, ho mangiato banane, ho bevuto sali e acqua, e intanto provavo a ripartire, mentre il passo medio aumentava inesorabilmente. Non era più importante battere il mio PB, contava arrivare soffrendo il meno possibile. E intorno a me, chiuso nella mia fatica, nei dolori, il mondo andava avanti, altri corridori continuavano il loro sforzo, Firenze ci incitava, il sole aveva trovato il suo spazio tra le nuvole, io volevo solo finire.

Non ricordo più quando ho corso e quando ho camminato, lo Zaffo mi dice che quando mi hanno visti al 42° stavo corricchiando, ma anche gli ultimi 200 metri sono stati dolorosamente infiniti.

Ho chiuso in 3h28’46”, la classifica mi pone al 1747° posto, superato da quasi 500 persone negli ultimi 7 km, ma questa è solo una nota a margine. Il fieno in cascina era posto su basi non troppo solide e ha rotto il granaio Avrei dovuto conservare le energie, tenere il passo di 4’50” che mi assicurava il sogno, e sono certo che in questo modo ce l’avrei fatta, mi sarei migliorato!

Ho sbagliato, e la maratona ha presentato il suo conto. Ma ho imparato la lezione, è un’esperienza che mi servirà!

M.

Grandissimi spilli, grazie Bako per la sorpresa finale e a tutti per il supporto, prima, durante e dopo. Soprattutto quando i crampi si sono impossessati di me al traguardo!

Stanchezza

Come definirla? Credo, con una parola, soddisfazione.

Poche righe, sono veramente troppo stanco per scrivere qualcosa di interessante. Rimando a domani o dopo, mi prendo un pò di tempo per rifiatare e riordinare le idee e i ricordi.

03h03’06”. Se penso solo a qualche mese fa, mi scappa da ridere…

Grazie a tutti, Michele, Roberto, Tommaso, Marco, costanti e precisi compagni di allenamento; Elena, che sempre mi insegna qualcosa e mi sostiene,  capace di crederci anche quando io ci credo meno. Mi dai sempre una marcia in più; Samuele, Martina, parenti di Martina e di Tommaso, puntuali tifosi e sostenitori.

Immagine

Con un sorriso sulle labbra, e gli occhi umidi, e le gambe un poco stanche, posso anche andare a letto. A tema.

L.

PS: Toh, fanno rivedere la replica della maratona. O bè, il piumone più attendere…