“The finishline is reached!”

Sono sul treno del ritorno, ho ancora un ultimo spicchio di batteria del pc a disposizione, cosi, decido di concedere qualche riga, alle emozioni ancora vive di questi giorni, in particolare, delle prime ore di domenica, una mattina densa di emozioni!

Ho nelle orecchie una canzone degli smith, e chiudendo gli occhi ripasso in piccoli flash, le sensazioni, le fatiche, le immagini di questi tre giorni capitolini; volati!

Sabato mattina salutavo una Milano nebbiosa per trovar invece una bella giornata romana, un marathon village pienissimo e un clima festoso! Il mitico Baldini che si concede per qualche scatto.

Il programma prevedeva di portar con me le valigie (proprio lo stretto indispensabile), ritirare il pacco gara, smollare il tutto in albergo e raggiungere i fantastici supporters che giungevano da Milano, in auto! Un grosso grazie va anche a loro!

Immagine

Nulla di più insensato il giorno prima di correre 42,195 metri,

Oramai la frittata l’avevo fatta, cosi, borse in spalla su e giù per le scale del centro congressi, ritiro un sacco a sinistra e un altro a destra, finalmente ho individuato il posto giusto per continuare il mio carico di carboidrati del pre maratona, un piatto di pasta a’mmatriciana come s’e conviene!

Sempre borse in spalla via in direzione hotel, ma sbaglio ingresso della metro (rientro logicamente dove sono uscito) e mi trovo a fare una doppia rampa di scale!!!.. arriva finalmente il momento si liberarsi del peso e di buttarsi un attimo sul letto, un king size!

Appena ripreso dal caos dell’arrivo, mi dedico giustamente alla visita della capitale insieme ai supporters! La febbre pre maratona sale, anche se il clima è sereno, Ilaria, Massimo, Alessandra, Elena e Barbara fanno di tutto per tenere alto lo spirito, gli spilli continuano a darmi segnali di vicinanza e già da giorni mi trasmettono serenità e proseguono ad arrivare messaggi di incoraggiamento, i quali saranno risvegliati in gara, specialmente negli ultimi 8 chilometri!

Dovrei forse scrivere un libro su quegli ultimi lunghissimi chilometri ma forse sarebbe solo noioso, perché quando il dolore si presenta, condiverlo non è il massimo, ma quando poi è seguito da una grande gioia, nonostante il vento, la pioggia e la salita dell’ultimo tratto, tagliare il trauardo spazza ogni residuo di dolore! 

Le tesi su come vada affrontata una maratona sono veramente tante, in questi mesi, ho letto qualche libro sull’argomento; tutti erano concordi sul fatto che la maratona iniziasse dopo il 35esimo chilometro, e, in effetti, non avevano tutti i torti!

Notte poco tranquilla, ma stendiamo un velo pietoso… (la tensione la tagliavo a fette già da 2/3 giorni/notti), sveglia puntata alle 5.05, i miei occhi si spalancano alle 4.45,

Con l’ultima dose di carboidrati assunti, non mi rimane altro che aspettare le 7.30, ora in cui lascio la stanza e mi dirigo alla metro. Mentre attendo di lasciare la stanza ho davanti a me la canotta verde, cerco concentrazione e la trovo! La mitica canotta degli spilli, l’armatura, era pronta, sapevo che avrei dato il massimo!

Verso il colosseo una grande marea umana mi fa capire che non era una semplice tapasciate in grande stile,

lasciati borsa e affetti personali a Massimo, mi metto in griglia.

Immagine

(la mia faccia non nasconde nulla! Tensione a 1000!)

La partenza è emozionante, elicotteri che passano ovunque, gente da ogni dove, ma la concentrazione d’ora in poi era solo per il passo e la gestione dei chilometri, arrivo in scioltezza al 18esimo dove mi aspettano i supporters, al loro cenno rispondo con un pollice in su, tutto fila liscio, passo controllato sopra i 5 come da programma.

Ai ristori bevo, senza mai fermarmi, mi tengo idratato, al 22 pesco dai pantaloni la pastiglia di sali, ma mentre estraggo la prima,la seconda mi scivola e non riesco più a recuperarla, d’ora in poi avrò solo un gel e i sali messi a disposizione dagli organizzatori.

A complicare le cose ci si mette il gps che al 29esimo chilometro circa perde il segnale e di conseguenza la parte più tosta la devo gestire “a orecchio”, il passo lo mantengo costante anche se al 31 esimo circa, un lungo tornante mi taglia un po’ il ritmo, ma continuo sicuro, sentendomi ancora abbastanza lucido e carico.

Ma la grande novità, a parte il fatidico muro, è stata la comparsa, di un crampo sulla gamba destra, ecco di li la situazione dal 34 esimo si è fatta sempre più tosta, poiché se strecciavo un muscolo partiva il crampo sul suo opposto. Evvai!

La voglia di arrivare era tanta, oramai il cronometro era oltrechè impazzito, privo di sostanziale importanza, la testa doveva rimanere padrona delle gambe e non il contrario!

Giunto con tratti di dolore al 37esimo rivedo i magnifici supporters, che non mi hanno lasciato mai mancare il loro sostegno, e come eravamo rimasti d’accordo, Ilaria mi allunga un gel, cosi da donarmi quell’ultima manciata di energie per l’ultimo tratto…

 

Ma l’unico mio pensiero era gestire, perchè oramai l’intera gamba era sotto scacco del crampo, e non rimaneva che rispondere con un rapido stretching e corsa lentissima, ma l’apice del mio momento di difficoltà, l’ho raggiunto quando mi si affianca un simpatico runner britannico sbiascicandomi le parole “it’s not yet the finishline!”, questa è stata una scintilla! i miei occhi lo puntano con tanto disprezzo, tanto che il muscolo sembra non sentire più dolore, rinvigorito, riprendo a correre passandolo, e andando dritto verso l’ultima salita, fatta di vento (tutti gli ultimi 10 chilometri è apparsa una piacevole bora) e pioggierella..

Immagine

Il colosseo è alla mia sinistra, manca un ultima salita e li, ancora un ultimo sforzo e ci sono, chiudo in 3:50.34!

Non un risultato da sbandierare in maniera oggettiva, ma soggettivamente sono contento!

Il rammarico per gli ultimi 7,195 metri fatti in 45:31 minuti è ancora presente, ma le emozioni positive di questa maratona sono esponenzialmente più forti!

Sono ancora incredulo, ho fatto la mia prima maratona! Pensavo di arrivare più distrutto, sono emozionato, felicemente emozionato, tanto da camminare un po’ spaesato, ritiro la medaglia, al ristoro, ogni genere di cibaria la prendo, la metto in borsa senza ragionare, arrivo alla fine dei cancelli, trovo un magnifico gradino, è mio!

FINISH!

Le sensazioni ora che sto ultimando questo resoconto, a 5 giorni dalla gara sono ancora forti, la voglia è di correrne un’altra, tanta, che se dovessi ascoltare le emozioni dovrei correrne una gia il prossimo mese; ma la ragionevolezza mi costringe a concentrarmi su altri obiettivi, come migliorare in velocità e su distanze più brevi.

Questa mia prima maratona la dedico in special modo a tutti quelli che in questi mesi mi sono stati vicino, hanno creduto in me, ognuno di questi, con il proprio contributo, e con il proprio modo.

Il supporto degli spilli è stato fondamentale, alcuni momenti di incertezza sono diventati routine, e la loro più lunga carriera podistica ha giocato molto in questi mesi. Grandi!

Ai miei mitici supporters, che a Roma erano a bordo pista e hanno reso questo weekend ancora più pieno di emozioni, mi sento di ringraziarli uno ad uno: Alessandra, Ilaria, Massimo, Barbara e Elena! Fantastici!

Ora dopo qualche giorno di pausa, gia’ si pensa ai prossimi obiettivi podistici! Il dilemma è; quali saranno? ….

Presto lo scoprirete…

Gio

Profumo d’amatriciana

Tra me e la mia prima maratona oramai è solo questione di giorni, strane sensazioni mi stanno facendo visita in questi giorni, ore di sonno che mancano all’appello, sguardi buttati sul foglio del percorso, presenza fissa sulla scrivania, ma soprattutto, presentissima nella mia testa, la carica adrenalinica, indispensabile per un neofita come me, che si cimenta per la prima volta in questa nuova avventura romana.

 

L’attesa in questi istanti può essere un po’ paragonata a quella di un alpinista, che è da lungo tempo in tenda al campo 3, e stà aspettando la “finestra” di meteo favorevole per poter tentare la vetta, la traccia teoricamente l’ha mentalizzata, sa che è questione di giorni, ma rimane viva in lui la sana paura dell’ignoto, una paura saggia, svuotata da ogni forma di panico, e la vetta è li… (effettivamente il tempo è un incognita.. Soleggiato? Piovoso? Nuvoloso?..mi avvisi per tempo, che almeno so cosa mettere in valigia!)

ImmagineImmagine

Proprio oggi stavo ripassando al pc il percorso, in edizione “time-lapse”; il tutto, concentrato in poco più di dieci minuti, leggero e scorrevole, ma solo in apparenza, in sostanza invece, è densissimo di un innumerove quantità di curve (a sinistra ne ho contate almeno 25.. di sanpietrini, ho perso il conto…), cambi di direzione e vialoni: tracciato bello quanto infinito!

In questi ultimi mesi, la mia preparazione non è stata sicuramente ottimale! Ho deciso che vada come vada questa sarà una maratona introduttiva, in modo da esplorare il fatidico 42 esimo kilometro e 195 esimo metro…in un bel contesto come quello romano. Alcuni sostengono però, che la IAAF abbia cileccato grossolanamente, e che la distanza in realtà sia di 41 km e 885 metri.. misteri…

I quarantaduechilometri e centonovantacinque metri della diciannovesima maratona di Roma, sono li che mi attendono, tra meno di una settimana, il countdown è iniziato…

Immagine

Essendo la prima, questa maratona sarà per me un grande (grande è un eufemismo) punto interrogativo..

Non ci saranno lepri (Bako guarisci presto!!) che mi guideranno, sarà una prova di maturità, e l’esaminatrice capitolina so già che non farà sconti…

Nel caso vada tutto bene, vi dirò come è andata! Stay Tuned!

..qualche buona nota musicale, come sempre, è fondamentale per trovare la giusta concentrazione..

..“I am a new day rising
I’m a brand new sky
to hang the stars upon tonight
I am a little divided
do I stay or run away
and leave it all behind?”..

… concentrazione che poi lascerà spazio ad una bella piattata di bucatini all’amatriciana!

Gio

Ricominciamo

Neanche il tempo di godermi i risultati ottenuti in questo 2012 che mi tocca già lavorare per l’anno nuovo. Si perchè gli impegni runtastici del 2013 inizieranno presto esattamente il 6 gennaio in quel del Brembo con una mezza maratona.

Ma prima di annoiarvi con i progetti futuri vorrei ulteriormente annoiarvi riassumendo un po’ quello che ho passato negli utimi 365 giorni, si perchè un’anno fa, esattamente il 5 dicembre 2011, il sottoscritto era sdraiato su un bel lettino di una sala operatoria per farsi sistemare per la terza volta (speriamo l’ultima) il ginocchio destro (quello che ha gli spilli!).

Sempre ottimisti!!!

Sempre ottimisti!!!

L’intervento non era proprio di quelli banali, prevedeva qualche particolarità, ma grazie al mitico Dott.Gippo e al suo entourage il tutto si è svolto secondo i programmi. Da quel momento dipendeva tutto da me, c’era una riabilitazione da fare, l’ennesima, e bisognava essere precisi e attenti a non strafare per non rovinare tutto. Ricordo che la voglia di correre era tantissima e il giorno in cui ho tolto le stampelle e sono uscito a fare una bella passeggiata mi sembrava di essere rinato, era il 5 gennaio. Da quel giorno è iniziata la fase in cui la piscina è diventata la mia compagna quotidiana e man mano che passavano le setimane anche la bici in palestra è arrivata a fargli compagnia.

E’ in questo periodo che nella mia testolina ha incominciato a girare l’idea di provarci col triathlon, dopotutto si trattava di intesificare gli allenamenti di nuoto e bici, di aver pazienza con la corsa e dal momento in cui mi venisse dato l’ok per correre, allenarmi per fare 5km, distanza che mi sembrava semplice da poter preparare. Tra una bracciata e una pedalata arriva il giorno fatidico (8 aprile) in cui mi viene dato il via libera per provare a correre, rigorosamente sul tappeto in palestra, i 20′ di corsa più faticosi della mia vita ad un passo abbondantemente sopra i 6’/km.

Posso garantirvi però che la gioia che ho provato nel farli era immensa, il significato di quei 20′ era semplice: “posso tornare a fare ciò che più mi piace, ovvero correre, con molta fatica ma posso tornare a farlo!!!”. Grazie a quell’entusiasmo e a quella voglia di nuove sfide mi sono definitivamente deciso a provarci col triathlon e a giugno riuscivo a correre lentamente 10km. A luglio, precisamente il 21, sono li dentro ad una piscina a Udine pronto a partire per una gara competitiva, la prima nel triathlon e la prima dopo l’intervento(qui trovate un racconto dettagliato), un emozione fantastica, a prescindere dal risultato finale, comunque soddisfacente, ricorderò quel giorno per molto tempo perchè ha fatto da trampolino per tutto ciò che ho fatto da quel momento ad oggi. Si perchè non ci si deve mai accontentare, quindi dopo aver replicato in una gara di triathlon a Parma, dove tra l’altro sono arrivato 2° tra gli amatori, era arrivato il momento di provarci seriamente con la corsa e la mezza maratona di Parma del 9 settembre sembrava perfetta.

Spilli al traguardo a Parma

Spilli al traguardo a Parma

Così è stato, giornata perfetta e nuovo record personale sulla distanza, nulla in confronto ai tempi fatti dagli spilli Zaffo e Tommy, ma si sa loro sono di un altro pianeta in confronto a me.

Il bello però doveva ancora arrivare, sulle ali dell’entusiasmo ho partecipato ad un’altra mezza a Padenghe e poi sono arrivate le due domeniche perfette, alla DeeJay Ten ho fatto un nuovo personal sui 10000m e alla Milano Fit Marathon ho fatto la mia “Impresa dell’anno” ovvero scendere sotto l’1h30′ nella mezza maratona, cosa alla quale ancora oggi stento a credere. Tutte queste gare sono servite insieme ai 33k ad Arona per prepararmi al vero obbiettivo, mai sventolato ma sempre sognato: fare una maratona entro un anno dall’intervento. Visto che gli atri spilli avevano scelto come meta per la loro maratona autunnale Firenze non potevo farmi sfuggire l’occasione di poter passare un week-end con i miei compagni di corse per lo più in una città stupenda e quindi ho accettato questo nuova sfida. Il week-end è stato fantastico, la maratona l’ho conclusa in 3h31’54” ben 28 minuti in meno rispetto all’unica che avevo corso, forse 2′ in meno sarebbero stati la ciliegina sulla torta ma saranno utilizzati come motivatori per migliorarsi l’anno che verrà.

Medaglia

Medaglia meritata!!!

Ieri ho iniziato il nuovo programma di allenamento (che fatica le ripetute!!!) che mi accompagnerà fino al 17 marzo giorno nel quale vorrei partecipare alla maratona di Roma con l’obbiettivo di scendere di quei 2′ che a Firenze sono stati di troppo, vedremo. Intanto le prossime gare all’orizzonte sono appunto il 6 gennaio alla MezzaMaratona sul Brembo, il 17 febbraio alla Giulietta&Romeo half marathon a Verona e il 24 febbraio ai 30k delle terre Verdiane.

Dopo tutto quello che vi ho raccontato voglio solo ringraziare tutti gli Spilli che in questo anno mi sono stati sempre vicino, pronti a spronarmi e a volte a crederci più di me, anzi mi dispiace se ho deluso qualcuno (visti i pronostici fatti per Firenze). Inoltre volevo ringraziare mia moglie Daniela che non si è mai opposta a qualsiasi mia scelta sportiva, non si è mai lamentata del tempo che ho dedicato alla riabilitazione e che incredibilmente a partecipato alla DeeJay Five, lei che la corsa l’ha sempre odiata.

La foto dopo la corsa è meglio non vederla :-)

La foto dopo la corsa è meglio non vederla 🙂

Adesso posso solo augurare a tutti di passare nel modo migliore possibile le feste che stanno per arrivare, senza però dimenticare di fare una corsetta ogni tanto!!!

PS: Uno speciale ringraziamento allo Zaffo che detiene il copyright del Titolo del post

Do It Again (@ Lodi Relay Marathon)

Domenica, ore 6:39: fuori piove e sono ancora tra le braccia di Morfeo.
Ore 6:40, parte la sveglia -“Do It Again” dei QOTSA- e Dave Grohl non fa in tempo a scandire i quarti iniziali con la grancassa, che io sto già imprecando contro l’imprecabile.

In quel momento, solo due cose potevano rinfrancarmi: essere strangolato dall’uomo nero, oppure sperare che qualcuno avesse la mia stessa voglia di alzarsi e andare a correre. Fortunatamente si verificò la seconda ipotesi.

Boogieman Gervinho, qui ritratto in abiti borghesi, quando non è intento a spaventare Spilli e bambini nel sonno.

Per l’appunto, sul gruppo di WhatsApp, compare un “Chi vota per un ‘Ce la corriamo da casa la Relay‘?” firmato Magic Zaffo.

Sì respirava un po’ di tensione nell’aria: chi si preoccupava di nascondere il cellulare nuovo dalle grinfie di qualche malintenzionato, chi si preoccupava di andare al lavoro e chi, come me, si preoccupava di arrivare sano al traguardo…

Mi vesto e mangio solo due biscotti e mezzo. Le sfogliatine, l’altra volta, non avevano portato bene. E, dopo una cena giapponese, meglio stare attenti. Il “katsu-dom” (una pronuncia, un programma) della sera prima non era proprio il massimo della leggerezza.

Munito di borsone, 4 sacche e di ombrello, a piedi, tento di presentarmi per le 7:30 al BPL Center, dove gli altri Spilli (Bako, Tommi, Lello, Miki, Zaffo + il nuovo acquisto Marco) si stavano preparando e dove dovevo aspettare i miei compagni di gara: Ilaria, Massimo e Giorgio.
I primi due, avevano già corso in aprile la maratona di Roma. Giorgio, se trova continuità e non prende dal sottoscritto, potrebbe farcela anche lui a disputarla.
Io mi devo preoccupare di terminare distanze più brevi…

Si ride e si scherza dentro l’auditorium e, puntualmente, vengo punzecchiato dagli altri Spilli per non aver ancora comprato lo SportWatch e per aver fatto delle stime un po’ troppo approssimative sui miei tempi attuali. Basarsi con la durata di un disco come “Repeater+3 Songs” (42 min) su una distanza di 8? 9? 10?  km, effettivamente, non è molto professionale. Il contapassi, poi, mi aveva abbandonato…

Le 7:50 della partenza arrivano in fretta. Tra riscaldamento e vestiario (maglia termica, maglia running, felpa da running e k-way) niente poteva fermarmi. Dite che ho esagerato?

Si parte!

Per i primi 500 metri riesco a vedere Tommi e Zaffo condurre il gruppo, poi li perdo. Stavano andando sotto i 4 minuti al km e, per il momento, non è un passo che posso sostenere a lungo.
Tommi, in seguito, dichiarerà di aver visto Zaffo correre sulle acque.
Tornando alla corsa, il percorso è abbastanza vario: si passa dal cemento allo sterrato, dal centro di Lodi ai campi della Barbina.
I 15 strati di vestiti che avevo addosso, inoltre, mi hanno salvato da un fastidioso vento umido nel tratto del cavalcavia (Aaaah, la provvidenza!).
Fango e pozzanghere -puntualmente centrate- erano l’altro nemico da battere.

Il tragitto passa dalla zona dell’ospedale. Da lì, si taglia per la micidiale scalinata di via Secondo Cremonesi. Quella salita ha sicuramente rovinato i progetti di personal best per molti…
Si passa anche dalle scivolose vie del centro per poi tornare su via San Bassiano e raggiungere al traguardo i propri compagni di squadra.

Un po’ stanco, lascio il testimone a Ila. Sapevo di averlo messo in buone mani. Infatti, con vento e pioggia battente, riesce a percorrere i 10,5 km in 55 minuti (circa. Mi ricordo solo il tempo di Giorgio…). Dopo è il turno di Massi (con Federico, il fratello di Ilaria, in qualità di intruso) e, più tardi, di Giorgio, che dopo una corsa disperata da Sant’Angelo a Lodi (in auto), piazza un ottimo 46′.

Terminata la gara, c’è tempo per scambiare quattro parole tra Spilli ed aspettare Bako, Miki e Tommi, che dovevano terminare il loro piano di allenamento.

Unica nota storta della giornata è la mancata foto con la canotta ufficiale degli Spilli, ma non si può pretendere tutto. E poi c’è sempre tempo per auto-invitarsi a casa di Tommi per scattare la foto…