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Vado in vacanza

Ebbene si, è arrivato il momento di prendermi una vacanza dallo sport. Come al solito non avverrà come avevo previsto, ovvero per una mia scelta, ma per dei chiari segnali che il mio corpo mi sta dando. Infatti qualsiasi movimento banale io faccia, come starnutire o semplicemente togliermi le scarpe, provoca danni fisici che mi obbligano a fare costantemente visita dall’osteopata e la conseguente apparizione su di me di strani adesivi

ScotchMan

ScotchMan

I segnali di un possibile crollo c’erano tutti ma come al solito li ho ignorati, solo il fatto che il blog abbia come nome “Gli Spilli nel Ginocchio” e non “Super Atleti” e il ginocchio di cui si parla è il mio dovrebbe farmi capire qualcosa, no? No tranquilli l’ho sempre ignorata come cosa e anche questa volta ho voluto strafare ed ora ne pago le conseguenze. Ovvio che la colpa principale è della mia Carta di Credito e di quel lunedì dove mi sono iscritto allo sprint di Parma e all’olimpico di Lecco. Come sono andate le due gare? Partiamo da Parma dove sono andato con il mio amico immaginario, infatti questa volta non avevo nessuno a farmi compagnia nella steppa del campus universitario.La gara é andata benissimo, un tempo a fine gara di tutto rispetto(1h02’18”) e uno stato di forma che mi faceva pensar bene per il futuro e con ancora addosso l’adrenalina per la gara olimpica fatta la settimana prima a Sirmione.

Io e il mio amico immaginario prima della gara...

Io e il mio amico immaginario prima della gara…ah si era abbassato ad allacciare la scarpa!!!

La giusta ricompensa post gara...il mio amico era sceso a buttare lo scontrino!!!

La giusta ricompensa post gara…il mio amico era sceso a buttare lo scontrino!!!

La settimana successiva qualche dolorino é iniziato ad apparire ma figuratevi se ci ho dato peso, ho proseguito a testa bassa i miei allenamenti fino a che mi sono ritrovato qualche giorno prima della gara con una bella contrattura al polpaccio e un principio di pubalgia. Ovviamente i consigli dell’amico osteopata non li ho ascoltati e la domenica mattina alle 9:30 mi sono fatto trovare pronto con la muta addosso per il triathlon olimpico di Lecco. Lago mosso, pioggia e vento, queste le condizioni con cui mi sono dovuto affrontare per finire questa gara, condizioni che non si addicevano granché con le mie condizioni fisiche ma stando attento nella frazione bici e moderando un po’ i ritmi nella frazione di corsa sono riuscito a tagliare il traguardo soddisfatto per un’altra gara portata a termine pure con un risultato cronometrico inaspettato(2h17’49”)

Che bello il lago mosso

Che bello il lago mosso

Questa volta non ero solo

Questa volta non ero solo (Leggi qui)

 

Com’è stato il dopo gara? Beh la foto iniziale spiega come sia stata traumatica la settimana con il colpo finale alla schiena ieri mattina…ma ci si può far male togliendosi un calzino?!?!?. Quindi mentre tutti gli altri Spilli stanno iniziando la preparazione, per quello che sarà il grande evento autunnale, con allenamenti che già fanno sentire stanchi solo a leggerli, io mi preparo riposando e cercando di curare tutti gli acciacchi che il mio corpo mi regala come conto da saldare per tutte le mie piccole imprese.

Quindi non mi resta che augurarvi BUONE VACANZE!!!

Ci sentiamo a Settembre(secondo i medici…io spero prima!!!!)

Ciaooooo

BaKo

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Intervista a Giorgio

“Buongiorno Giorgio, come stai? ‘uttoapposto?”

“Si grazie, tutto bene, mi sto riprendendo, ieri ho corso la Momot, bella esperienza!”

“Non stento a crederlo. Ma non so qua per parlare di questo…”

“A no? Allora dimmi, di che vuoi parlare?”

“Senti, ho sentito dire che hai vinto per la nona volta Il Passatore. Complimenti, senza ombra di dubbio un’ottima cosa. Ma mettiti il cuore in pace, la decima sinfonia non la suonerai…”

“E per quale motivo? Penso di avere ancora qualche opportunità…”

“No caro, l’anno prossimo potrebbe essere l’anno buono per il mio esordio nelle ultra. Quindi, mi spiace ma sei nel mirino!”

“Ma che sei matto? Sei sicuro di quello che dici?”

“Assolutamente no. Ma il progetto c’è. Si passerà per Firenze e Reggio Emilia, Ferrara e 60km a Seregno. Dopodichè, si potrebbe provare…non escludo nulla!”

“Allora ti aspetto. Basta che non mi tiri il collo sulla Colla!” <———– 😉

“Vedremo Giorgio, vedremo…!”

Io & Giorgio, ma non quel Giorgio...

Io & Giorgio, ma non quel Giorgio…

L.

 

PS: l’ultimo weekend di Maggio mi assale sempre la voglia di provare la 100. E’ un’attrazione fatale, è talmente forte che mi fa credere veramente di poterci almeno provare. Anche quest’anno, la voglia risulta massima. E un progetto, anche se ancora in fase embrionale, potrebbe nascere e crescere, e venire alla luce nel 2015. Precisamente, nell’ultimo weekend di maggio del 2015…

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Podista Bolognese, ancora no

Non posso ancora considerarmi un podista bolognese.

Un pò perché ancora non so bene come muovermi, un po perché indosso magliette che ricordano gare svolte nel lombardo/veneto, un pò perché a tapasciate in loco non ho ancora partecipato.

Oggi però mi si presenta l’occasione di sbloccare l’ultimo punto.

Una tapasciata (o presunta tale) mi si presenta bella bella stasera alle ore 19, in zona Casalecchio di Reno, via de Pisis.

Bel posto per una corsetta

Bel posto per una corsetta

E domani mattina ho il mio primo appuntamento podistico, con un simpatico e bravo triatleta del luogo, che mi inizierà all’attività podistica emiliana.

E’ ora di darsi una mossa, prima che tigelle e crescentine mi donino una bella forma morbidosa.

Alla Bricca, per intenderci.

Di seguito alcuni tentativi di perlustrazione del luogo, senza nessun investimento automobilistico, smarrimento della rotta nei parametri, polveri sottili ingerite LEVEL:MAX

Fartlek (o presunto tale) Giardini Margherita

Fartlek (o presunto tale) Giardini Margherita

Zona Industriale Direzione A14 BO-TA

Zona Industriale Direzione A14 BO-TA

Pilastro - San Donnino

Pilastro – San Donnino

L.

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… and my legs they don’t run the way they used to…

Sarà che nella foresta di pianura i chilometri sono più lunghi, che il segnale satellitare è ostacolato dalle fronde degli alberi, oppure che le mie gambe non vadano più come andavano un tempo, fatto sta che oggi mi sono dovuto fermare alla terza delle 4 ripetute sui 1000m che mi ero riproposto di correre oggi.
E un po’ per istinto di conservazione in vista della gara di Domenica, un po’ per una voglia che va e viene a seconda delle giornate, dei momenti ho preferito non forzare.
Durante la corsa il quadricipite destro si faceva sentire più del solito, e adesso dopo la doccia qualche spillo sembra bucare un po’ il ginocchio sinistro… fortunatamente mentre sto scrivendo il dolore sembra sparire, un po’ come il fastidio alla caviglia destra.

Sto invecchiando forse, e sì che mancano ancora 6 giorni al mio 37esimo compleanno, la discesa non sarà mica così inarrestabile????

Per combatterla ho partecipato al ballot per la London Marathon, per vincere (la vecchiaia, si spera) ho deciso che farò assolutamente la Firenze Marathon a Novembre, mi merito la rivincita dopo il 2012!
Per Padova intanto vedrò di accendere un cero a Sant’Antonio!

m.

Un selfie per salutare Lello

Un selfie per salutare Lello

P.S.: Nel frattempo il Decathlon di Pieve perde un gran venditore, gli spilli perdono un socievole corridore, amante dei monday night più frequentati, Zaffani perde la sua vera anima gemella.
Ciao Lell. insegna ai bolognesi a correre il lunedì sera sotto i portici!

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‘Non ho abbastanza talento per correre e sorridere allo stesso tempo.’

Padova è qui vicina, e io in realtà non sento dentro quella voglia di faticare che mi ha accompagnato prima delle mie migliori gare. Sento di averla lasciata indietro ai giorni prima della Roma-Ostia, chiusa nel raffreddore e nel mal di gola e in una salita esageratamente lunga a metà della gara.
Andrà come andrà Padova, non l’ho preparata in modo da ottenere il PB ma potrò godermi i due giorni di festa, seguirò Roberto finchè riuscirò e poi mi accontenterò di stare sotto l’ora e 30′.

Servono nuovi stimoli a riprendere il discorso podistico del 2013, ho lasciato da parte l’idea di abbandonare i 42 km per quest’anno e credo che cercherò la mia rivincita in terra toscana a novembre, soprattutto per migliorarmi nella mezza maratona, ottenendo il massimo dal cammino che porta alla maratona.
Forse ieri un primo passo, mentale, è stato fatto: grazie a Ilaria e Simona, al loro invito a vedere uno spettacolo teatrale al Piccolo Teatro Studio Melato dedicato a Emile Zatopek, la locomotiva umana.

Uno spettacolo intenso, la storia di colui che ha vinto nella stessa olimpiade i 5000, i 10000 e la maratona, un record ineguagliato. Una storia che si interseca con gli eventi di un paese con una storia drammatica, la primavera di Praga del 1968, Dubcek e il manifesto delle 2000 parole, da lui firmato e che gli è costato la degradazione dall’esercito, l’espulsione dal Partito Comunista. Lui campione olimpico, gloria della Cecoslovacchia era costretto a fare lo spazzino, a lavorare nelle miniere di uranio.

Volo 903. Emil Zatopek: il viaggio di un atleta è uno spettacolo emozionante, c’è tutta la fisicità del teatro, simile a quella della corsa, un gesto così semplice e naturale che porta a conseguenze così emozionanti, la corsa come libertà, anche nel dramma di questo uomo.

Anche questo è un modo per ritrovare i giusti stimoli.

 

m.

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MCM 2014

Penso non sia così facile trovare qualcosa di nuovo da dire dopo una maratona.

Nel bene o nel male, sono sempre 42,195 km. A volte dannati, a volte maledetti, a volte 29.

La verità però, è che la maratona dura solo 7 km. Quelli che vanno dal 34° al 41°.

Ed è proprio li che il più delle volte trovo la risposta a tutti quelli che mi chiedono cosa ci trovo a correre 42 km.

Sono quei 7 km, in cui sei sospeso in uno stato meditativo, tra la spinta ad arrivare e la voglia di mollare, che ti rendono migliore.

Ti rendono umano, piccolo, insicuro, demotivato.

Ti basta però quell’ultimo km e 195 metri per capire quanto, in poco meno di tre ore, ti possa sentire orgoglioso di stesso ed annullare tutti gli stati emotivi elencati in precedenza.

Dopo questa premessa mefistofelica, che non la più pallida idea di cosa significhi, posso provare ad inoltrarmi nella cronaca della gara.

Treno prima del previsto, alle 7.40 sono già a Rho Fiera, ma diversamente dallo scorso anno, stavolta il tempo è clemente, fin troppo forse. Si intuisce sin da subito che sarà una giornata calda, il sole fa capolino e decido di partire in canotta, senza altri inutili orpelli (si, i pantaloncini li ho comunque indossati, per il disappunto di tutti i miei fans e per il sollievo di tutte le mie fans).

Same Parking Different Sensations

Same Parking Different Sensations

Fortuna vuole che, mentre mi appropinquo in prossimità del bagno al parcheggio A3 Porta Ovest (diciamo più una cloaca a cielo aperto che una toilette vera e propria…) trovo i ragazzi della Bike & Run, nota compagine  podistica che arruola tra i suoi allievi anche un certo Zaffani Marco, noto più per la sua nuova bicicletta pieghevole che per le sue imprese sportive al limite delle risate fuori sincro.

Federico e Vincenzo decidono che proveranno a stare sotto le 3 ore, anche se l’ultimo nominato ha avuto un problema lombare nell’ultima settimana e non sa proprio cosa aspettarsi. Partità, ma dovrà arrendersi al 18°. La maratona, purtroppo, non si inventa. Lo sperimentai (Amedeo Minghi docet) nella prima esperienza ad Arona con la grande distanza.

Start alle 9:15, prima griglia, praticamente top runners. Imposto con Federico un ritmo più o meno costante, ma forse fin troppo elevato. Ma sto bene, so che se voglio migliorare devo tirare un pò più forte nella prima parte, poi ci penseranno il pavè, le rotaie e la fatica a farmi rallentare.

Ancora nei dintorni di Pero

Ancora nei dintorni di Pero

10 km in 41’11”, 21,195 km in 1:26’25”. Ottimo, sono in linea, ma so che non durerà, gli allenamenti non sono stati costanti e qualche piccolo fastidio muscolare, già al 24km, in zona Repubblica/Stazione Centrale inizio a provarlo.

Fino al 26° in coppia...

E’ al 27° km che capisco di dover rallentare: trovo mio papà, che d’ora in avanti mi seguirà in bici; prelevo i due gel da Elena in Corso Venezia e mi assesto su un passo un pò più tranquillo, senza deragliare e senza esagerare.

Dopo Duomo, Piazza della Scala e cambio terza staffetta inizio ad accusare un pò: questa ultima parte la conosco meno, non ho molti punti di riferimento, vado molto a spanne. Recupero e perdo qualche posizione, faccio un paio di calcoli mentali (a volte decisamente sballati…) e mi do un pò di morale.

Arriva Corso Sempione, stronzo come non mai: non c’è vento, fa solo caldo, ma non ci penso troppo, voglio arrivare in fondo, girare a sinistra e ritrovarmi nello stesso punto, ma spostato di qualche metro, dove sono passato circa un’ora e venti minuti fa.

E’ il 41° km, è stra-fatta. C’è solo da spingere ancora un pochino e sono arrivato, il mio attimo di gloria mi attende.

42°

42°

Piazza Castello, o Foro Bonaparte che dir si voglia, è gremito. Il traguardo è li, Elena mi attende; il timing segna le 2:56’06, ancora non so se sono sotto, non vorrei trovarmi a fare la fine di Tommi nella città degli Innamorati.

Il 2283 mi deve un arrivo...

Il 2283 mi deve un arrivo…

Mi sono migliorato, ma fa decisamente caldo. Mi spoglio, facendo vedere a tutti che il mio vero passatempo è il body building estremo, ed anche qua non mi tolgo i pantaloncini.

Happiness in 2:55' alto

Happiness in 2:55′ alto

Ritrovo Federico, quasi più stanco di me, e anche quasi più felice di me per il tempo che ho appena segnato.

C’è anche Zaffani, con pieghevole, direttamente dalla pista, ma è distratto dalle numerose preponderanze di alcune gentili ragazze…

Zaffo & Co.

Zaffo & Co.

Non c’è altro da dire.

Ringrazio chi ha creduto in me con i pronostici, e chi ha pensato a me nel proprio post. Elena, Felice e Marco, la vostra gita milanese è stata coronata con successo. Federico, la prossima ti tengo fino al 35°. Vincenzo, forza che la prossima non ti scappa!

Uomini da maratona

Uomini da maratona

Il lungo l’ho fatto, ora a Trieste proverò a tirare giù ancora qualche secondo, giusto per far spaventare i detentori Spilli sul record maratona.

Poi la stagione è lunga: Monza Resegone e Berlino mi attendono, Firenze mi rivuole, Reggio Emilia mi chiama, Seregno 2015 mi stuzzica.

Ho troppa tanta voglia per fermarmi ora e riposare.

hasta luego! alla prossima!

L.

 

PS: Per correttezza intellettuale (che paroloni, che non so in che contesto sto utilizzando…) è giusto che dica qualcosa sull’organizzazione. La prima, e non solo perché faccio il volontario da oramai 3 anni, è che chi lavora all’organizzazione mette veramente tutto quello che ha, forse anche di più. Chiaro, è il loro lavoro, è il minimo che devono fare. Ma è altrettanto vero che, contro le istituzioni, poco si può fare; e se dall’alto possono decidere, su di un qualunque tema, quasi nulla può fare chi sta al di sotto. La seconda è prettamente motivazionale; maratoneti, venite a Milano! C’è il tifo (a San Siro avevo due metri di pelle d’oca), ci sono degli splendidi passaggi in centro, le staffette di motivano, la gente applaude. E’ vero, qualche automobilista è un po’ troppo maleducato, ma perché allora non mandarli dalla parte del torto spingendoci tutti in strada correndo la maratona?

Ultima cosa. I prezzi sono alti. Forse su questo l’organizzazione dovrebbe lavorare. Non è possibile spendere 60 euro per una maratona. Capisco che molte altre costino anche di più, ma se si vuole veramente compiere un salto di qualità, qualche azione correttiva andrebbe pur fatta e tentata. Forza, l’anno prossimo sfonderemo le 5000 iscrizioni!

Per Alessia, grazie del supporto e dell’esperienza svolta! Ma già lo sai, l’anno prossimo la mia iscrizione sarà privilegiata!!!

 

 

 

 

 

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Il brutto della (Milano) Marathon

Disclaimer: Ho distinto il bello e il brutto della mia esperienza alla Milano City Marathon per quest’anno, non volevo sminuire il bel lavoro dei volontari delle Onlus, dei volontari (o almeno di quasi tutti) addetti al percorso della gara e accomunarlo alle brutture dell’organizzazione, di Milano nelle sue istituzioni e nei suoi cittadini (non tutti, non generalizziamo). Come due facce della stessa medaglia non si può non sottolineare entrambe.

Il brutto della Milano Marathon è l’assenza di una giornata ecologica.

Il brutto della Milano Marathon è correre ad un metro dalle macchine in coda.

Il brutto della Milano Marathon è sentire più clacson che incitamenti.

Il brutto della Milano Marathon è terminare le taglie delle magliette al primo giorno di apertura dell’Expo.

Il brutto della Milano Marathon è pensare che Milano non sia pronta ad accogliere eventi del genere.

Il brutto della Milano Marathon è far partire le staffette 40′ dopo la gara principale.

Il brutto della Milano Marathon è sentire un volontario che invece che incitare gli ultimi, scherzosamente(?) diceva di sbrigarsi perchè lui aveva fame.

Il brutto della Milano Marathon è l’assenza del biglietto della metropolitana in omaggio ai partecipanti.

Il brutto della Milano Marathon è la diplomazia dell’organizzazione che probabilmente quest’anno qualche pecca ce l’ha avuta.

Il brutto della Milano Marathon è sentire lo speaker all’arrivo dire che questa è una delle maratone più importanti del mondo (chi si loda s’imbroda).

 

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Conquisterò il mondo

Non son impazzito, un pochino forse si, ma non del tutto. Non mi sono nemmeno venute manie Napoleoniche, è solo che stamattina dovevo trovare una scusa per aver voglia di correre.

Come tutte le domeniche mattine mi sveglio di buon ora per la solita corsa in compagnia di Giorgio, con la differenza che oggi Giorgio non ci sarebbe stato. La sua assenza è da attribuire ad un infortunio, come dice lui, o dal fatto che la sera prima abbia dato il meglio di se in un noto locale milanese, come testimoni raccontano.

Sta di fatto che avrei dovuto correre da solo…

Dove andare? Quale strada prendere? sono state le domande che mi sono posto mentre il Gps cercava il segnale. Si perché  il problema del runner è la monotonia dei percorsi. Fare sempre lo stesso giro diventa noioso, pensate che ormai mi rifiuto di correre sulle strade dove ho macinato km di allenamento per preparare la mia prima maratona qualche anno fa, giuro non ce la faccio proprio a rifarli. Quindi l’obbiettivo di stamattina era quello di cercare di andare dove non fossi mai passato. Ammetto che Lodi non è per niente una grande città, ma sono soddisfatto per esser riuscito a trovare qualcosa di nuovo da calpestare e conquistare con le mie scarpe.

La soddisfazione e la presa di coscienza della nuova conquista la si ottiene una volta arrivati a casa appena si scarica sul proprio computer la corsa fatta. Vedere quella riga rossa sulla cartina che si muove e passa sulle strade percorse da proprio un senso di conquista. Le migliori sono quelle delle gare in città dove non si corre regolarmente. Io ogni tanto vado a rivedermi le corse fatte a Roma, Verona e pure Milano.

La cosa migliore sarebbe poter vedere le corse di tutti e perché no scoprire che il mondo intero sia stato conquistato dai Runners.

Ci sono altri che invece vogliono conquistare il mondo stando comodamente seduti…

e ci fanno pure i campionati

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(Ri) Tentar a Milano (non) nuoce…

Milano, Trieste, Monza-Resegone,Berlino,Firenze o Reggio nell’Emilia.

Si esatto, sono nell’ordine le capitali dall’unità d’Italia in poi.

Manca poco più di una settimana alla Milano City Marathon 2014.

Come ci arrivo, ancora non lo riesco a capire. Sensazioni che variano, gambe stanche ma che comunque non mollano un ritmo un poco più sostenuto del solito. Peso forma, forse qualcosa meno. Meno del Zaffani, sicuro.

Però a sto giro non mi commuovo a vedere il video che ricorda la manifestazione dello scorso anno. Saranno segni di magnifica maturazione interiore? Saranno i condotti oramai secchi? Sarà che oramai è sempre la stessa cosa?

Personal best sulla mezza a Verona (con attaccato Tommi come traino), 10km alla “viva il parroco” a Parabiago e poco altro.

Qualche chilometro in più del solito, ma pochi veri lunghi, con ancora ben impressi i brividi di freddo di due settimane fa dopo 2 ore al vento.

Tenterò di partire un pò più forte dello scorso anno, magari già da subito innanzi ai pacer delle 3h, e proverò a tenere. E vedere come reagiscono le gambe.

Nel caso, sarà un ottimo lungo in previsione Bavisela del 4 Maggio, il giorno dopo la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli.

Death or glory, cantava Giosuè Strummer.

Non la faccio così tragica. So che è solo la prima tappa di un lungo percorso,che nel 2014 ho deciso sarà intenso di 42,195 km.

Notizia degna di nota, è la mia partecipazione come ambasciatore/maratoneta (se così vogliamo definire il mio ruolo) per YouAble, con la quale ho finalizzato l’iscrizione. Sarà per me un onore sostenere la loro causa e i loro progetti, a cui vi rimando al sito.

 

Grazie ad Elena per la bella opportunità concessomi!

Infine, mi piacerebbe aver un bel gruppo di supporto domenica prossima. Lo chiedo un pò perchè mi farebbe piacere sentire qualche voce amica durante la corsa; un pò perchè non ho voglia di tornare in treno, preferisco la macchina.

Quindi, parcheggiate a Brenta, o al silos di San Donato (ma non ho moneta, scusate) e venite a sorreggermi all’arrivo, oppure al chilometro 29, tanto caro a qualcuno…

Best Regards!!!

L.

 

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Tre giorni di ordinaria magia

Il titolo dice tutto..

In 25 anni che frequento e conosco Roberto e Michele questa è stata la prima volta che partiamo solo noi tre.

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Buongiorno “Spilli”. Grazie anche a Lello che ci ha portati a Rogoredo.

Che dire tre, due, uno e si parte..clima gita e questo fa si che è impossibile non divertirsi..

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Bako..ma che bello il tuo shuffle!!

Finalmente si arriva a Roma, se il buon giorno si vede dal mattino..allora è proprio una bella giornata di..

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Ma alla fine chi se ne frega..siamo o non siamo in vacanza?

Giusto il tempo di posare i bagagli..

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Il mio pigiama spacca!!

..e si va al ritiro dei pettorali!!

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Prime emozioni..

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Comunque Cek qui non si vede che ho il polpaccio grosso!!

Breve pranzo, ritorno veloce in albergo e poi giretto per Roma..

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Bako un po’ come la foto del tuo matrimonio!!

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C’è spazio anche per Giorgio (sempre con noi)!!

Ritorno in albergo..e preparazione alla cena!

E proprio da qui cominciano i primi incontri..Simona..Hey!!

Per rimpiazzare la mia dipendenza dalla nutella ho optato per questo prima di andare a dormire..

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La stanchezza prende il sopravvento..e non mi resta che addormentarmi visto che l’indomani la sveglia è molto presto, anche se ci sono abituato.

Colazione, metro e si raggiunge la partenza..

Finalmente conosco anche Francesca e Stefania..Hey..quattro chiacchere e..

..finalmente arriva al momento della corsa!! Il mio obiettivo non era tanto migliorare il mio “personal”, dal momento che la mia preparazione non è molto costante e in questa fase latita parecchio, ma finirla decorosamente (grazie a Mattia per la compagnia, di sicuro sono riuscito a rallentare anche te!!) Cosa insolita è il fatto di gestirmi in autonomia e non aver nessuno che mi faccia da “pacer”. I primi 10 Km però mi hanno fatto ben sperare ed anche la tanto temuta salita sembrava non aver destabilizzato più di tanto il mio passo. Fino al 17 Km tutto bene, poi memore del calo subito a Verona mi sono premunito per tempo con degli zuccheri. I problemi però sono arrivati da li a poco nonostante tutto. Il cronometro non mi condannava ancora anzi ero in corsa per il “personal”. Più il traguardo si avvicinava però e più le mie gambe e la concentrazione mi abbandonavano. L’esperienza più tragica per il momento l’ho vissuta dal 20 al 21 Km

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un estratto della mia sofferenza..cek anche qui il polpaccio sembra nella norma!!

..stavo e male e non ne potevo più..la voglia di fermarmi e camminare era tanta, ma l’orgoglio e il fatto di non mollare mai hanno fatto il resto…Bako stavolta qualche tuo incoraggiamento forse avrebbe fatto il miracolo!!. In tutto ciò a parte gli scherzi non vedo note negative nella prestazione, perché per lo stile di vita che ho per me queste sono imprese. E’ stato emozionante esserci al di là di tutto ed esserci stato con le due persone che stimo di più (Bako e Cek).

Giusto il tempo di rientrare in albergo..risistemarsi e poi..

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super pranzo!!

Roma by night..

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Purtroppo poi arriva anche il momento di tornare a casa..l’ultimo giorno è sempre un po’ malinconico, almeno per quanto mi riguarda.

Ho avuto la fortuna di conoscere delle persone veramente fantastiche Francesca, Stefania e Simona che ci ha sopportato più di tutti!!

Grazie di cuore!!

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Cosa mi è rimasto di questi tre giorni:

..il fatto che sto invecchiando ma che in fondo ce la faccio ancora

..i polpacci da sfilare come dice il Cek

..per Francesca, Stefania e Simona è un arrivederci a presto

..e che ho ancora tanta voglia di divertirmi con le persone che stimo (Bako e Cek grazie di cuore)

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E per dirla alla Piero Pelù: “Grazie e buona notte!!”