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Il test allo Spillo

Questa volta niente scarpe nuove da testare o valutare… sono proprio io quello a cui hanno fatto un Test!!!

Come raccontavo qua,

ho avuto qualche problema di “voglia di correre” un mesetto fa, dove appunto non mi ero presentato alla partenza della Romeo&Giulietta Half Marathon di Verona.

Forse era solo stanchezza, un po’ di stress, sta di fatto che le mie pulsazioni cardiache a riposo erano un po’ variabili…

Ok…adesso molti mi daranno per matto, un po’ anche il mio medico, perché mi sono presentato dal dottore lamentandomi di avere 55/60 bpm durante la notte.

Per uno che normalmente a riposo ha una frequenza di 34 bpm quelle 60 mi distruggevano…

Quindi si è deciso di fare una serie di esami, in previsione anche dell’impegno fisico a cui sarò sottoposto fino a metà giugno per preparare il 70.3 di Pescara.

Primo passo un bel cardiogramma dinamico

Cavi e adesivi ovunque

Cavi e adesivi ovunque

24h con attaccato una macchinetta che monitorava il cuore in qualsiasi momento.

Il problema principale però è che la voglia di correre nel frattempo mi è tornata e, nonostante non avessi ancora una risposta medica, mi son fatto due belle mezze maratone, tutto sommato andando anche forte…

La prima alla Brescia Art Marathon

Bella gara e maglia

Bella gara e maglia

e questa domenica insieme a Michele(leggi qui) alla StraMilano Half Marathon

Spilli Metal

Trova gli Spilli Metal

Direi che anche senza la conferma medica (tranquilli ieri il dottore mi ha visitato) posso dire di essere tornato a posto e la voglia di correre aumenta di giorno in giorno…

Di altro genere invece è il test a cui sono stato sottoposto nel dopo gara…

Provare per la prima volta la cucina giapponese

Temaki

Temaki

Che dire, sopravvisuto son sopravvissuto, il sapore pure gradevole, ma un bel piatto di carbonara non lo batte nessuno…

Viva il made in Italy!!!

Alla prossima…

BaKo

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Eclissi?

Sinceramente non l’ho vista…magari sarà per la prossima volta.

Ok, è un evento raro e affascinante, ma se posso darvi un consiglio la natura ci regala spettacoli tutti i giorni.

Basta saperli cogliere.

La corsa mi regala la possibiltà di vederli e forse questo è uno dei periodi migliori dell’anno per ammirarli.

Io ho la (s)Fortuna di potermi allenare solo al mattino prima di andare al lavoro, ma posso garantirvi che ne vale la pena

L'alba

L’alba

In effetti sono più un tipo da alba…

Alla prossima…

BaKo

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Finalmente…

Finalmente si ricomincia, non che mi sia mai fermato sia chiaro, ma in gara è un po’ che non mi presento.

A guardar bene l’ultima volta che mi sono fatto trovare in griglia di partenza è stato il 30 novembre dell’anno scorso…Maratona di Firenze e poi?

Poi è successo quello che già temevo…il rifiuto totale di correre. Ma correre inteso “far fatica”, perché in fondo non ho mai smesso di farlo, ma lo facevo tanto per muovermi.

Di gare da fare ne avrei anche avute in questo 2015, ma niente, o non mi iscrivevo o se ero iscritto non partecipavo. Pensate che a Verona, alla Rome&Giulietta Half Marathon, ci sono sì andato, ma lasciando a casa il borsone volutamente.

Ma adesso la voglia mi è tornata e domani è ora di ricominciare ad assaporare l’adrenalina della gara, mettersi il pettorale, aspettare in griglia e rilasciare tutta l’energia appena dopo la linea della partenza.

L’appuntamento sarà alla Brescia Art Marathon dove, insieme ai temerari della maratona, mi cimenterò nella mezza distanza. L’unico neo sarà che ci dovrò andare da solo, nessuno spillo l’ha messa in calendario.

Questa gara sarà anche l’occasione per indossare il regalo che i miei bimbi mi hanno fatto (in anticipo) per la festa del papà…un bel paio di sprinter da mettere in tinta con la canotta degli Spilli

Look da mezza stagione

Look da mezza stagione

Let’s Go!!!

e adesso a nanna che ci si sveglia presto!!!

BaKo

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Il test degli Spilli

Tranquilli non vogliamo sottoporvi ad una prova di resistenza mettendovi degli spilli nel ginocchio, bensì parlarvi di un paio di scarpe che un paio di Spilli(quelli che corrono) hanno avuto la fortuna di provare in un running test

Oggetto della prova le nuovissime Adidas Ultra Boost

Adidas Ultra Boost

Adidas Ultra Boost

Luogo della prova le strade di Milano in una splendida giornata dall’aria primaverile.

L’evento è stato organizzato da Danilo Goffi, noto maratoneta italiano, che in collaborazione con l’Adidas Store di Milano San Fedele, ci ha dato la possibilità di correre con il nuovissimo prodotto per runner della casa Tedesca

si parte...

giusto il tempo di infilarci tutti le stesse scarpe e si parte…

Il numero dei partecipanti non è altissimo ma devo dire molto vario, sia dal punto di vista anagrafico che atletico.

“ultra boost, your greatest run ever”

“La rivoluzione del running continua con la migliore scarpa adidas di sempre.”

Questo è lo slogan che ci viene dato dall’organizzazione…vediamo se è vero

La corsa che abbiamo effettuato è stata di circa 8.5Km percorrendo parte di vie cittadine dove divincolarsi tra marciapiedi e auto in sosta e poi in zona Castello Sforzesco mischiando strada asfaltata e la ghiaia del parco.

I marciapiedi di Milano

I marciapiedi di Milano

Attorno al parco

Attorno al parco

Pausa per foto turistica

Pausa per foto turistica

Ma veniamo alle impressioni che abbiamo avuto su questa scarpa…

Sicuramente non è stata la più grande corsa che abbia mai fatto, forse non era nemmeno la corsa ideale perché potesse esserla.

Infatti il ritmo è stato decisamente lento rispetto ai miei abituali(non sono un super atleta) ma, abituato a correre mediamente a 4’30″/km, correre parte dei km a 6’/km forse un po’ troppo lento lo era. Qui devo dire che la scarpa mi ha stupito al contrario, mi sarei aspettato che la suola Ultra Boost fosse adatta proprio per chi corresse lento invece la stabilità è venuta meno proprio nei tratti dove si correva più piano. Al contrario appena si provava ad aumentare la velocità la scarpa rispondeva benissimo e dava quella sensazione di effetto molla che ci era stato anticipato in negozio e si scendeva sotto i 4’/km facilmente(e per me farlo in questo periodo non è affatto facile farlo). Quindi per un uso personale penso che questa scarpa sia adatta per correre una gara sui 10km, già credo che in una mezza avrei difficoltà a correrla con questa scarpa. Sicuramente non è adatta per allenarsi in città dove si debba salire e scendere continuamente dai marciapiedi e schivare buche durante l’allenamento, la tomaia è leggerissima e se questo diventa un grande vantaggio in gara, lasciando il piede fresco, forse diventa una grossa pecca per chi non ha la fortuna di allenarsi su piste ciclabili infinite e rischia di slogarsi le caviglie ogni 100 metri.

Veniamo al prezzo, altro elemento fondamentale per decidere se vale la pena prenderle oppure no…

180€

diciamo che non è una scarpa per tutte le tasche.

E ora il momento delle conclusioni…

Le scarpe sono esteticamente belle, ben fatte, appena indossate si ha la sensazione di comodità, camminando sono morbidissime ma non è per questo che sono state fatte. Per la corsa sono ideali in gare dove non bisogna guardare dove si mettono i piedi e, come dicevo, per uno come me che pesa sugli 80Kg non le consiglierei per corse sopra i 10km e sopratutto se si corre a 6’/Km. Se si va veloci il sistema Ultra Boost è fantastico e una mano a guadagnare qualche secondo al km lo da. Il prezzo purtroppo è un po’ proibitivo e per chi corre tanti km(2000 all’anno)diventerebbe una spesa non da poco. Magari sfruttando qualche promozione o sconto diventerebbe più facile scegliere di acquistarle.

Voto finale

7

Questa è un’opinione strettamente personale fatta soprattutto da uno sportivo normale e non professionista.

Una parola anche sull’evento…positivo che ci siano occasioni per provare delle novità insieme a professionisti ed altri runner in modo tale da avere opinioni sempre più varie. Ovviamente questi eventi sono possibili solo in grandi città. Speriamo per noi Spilli di avere altre occasioni per poter partecipare a questo genere di prove. Ah, per chi fosse interessato questo evento si replicherà il 21 marzo.

Qui trovate un video promozionale della scarpa, l’adidas sta investendo molto sul prodotto

http://www.youtube.com/watch?v=oqpTJP36okk

invece per chi fosse interessato all’acquisto qui sotto il link allo Store

Adidas Store

Alla prossima…

BaKo

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Playlist

La voglia di correre non c’è.
A nulla è servita nemmeno la neve scesa tra ieri e la mattinata odierna, lo spirito podistico se ne è andato insieme al punto di riferimento casalingo e ad un programma di allenamenti che attualmente non c’è. Almeno oggi rinnoverò il certificato medico agonistico, altrimenti Verona il 15 Febbraio diventa realmente solo una gita giornaliera. Per aggiornare il mio tesseramento societario al 2015 invece mi concedo ancora l’inizio della settimana prossima, sto facendo tutto a sprazzi, mi sono totalmente disinteressato in questi due mesi, e va bene così. Tornerà la voglia, l’agonismo, con i lunghi, le ripetute, i fondi lenti e i medi, solo non adesso.

E questo è il momento, per me che corro senza musica oramai da sempre, di suggerire qualche pezzo musicale per accompagnare le vostre uscite, da cantare mentalmente mentre correte soli, da fare con loro ciò che credete sia meglio.
La playlist degli spilli è su spotify da tempo, ci sono pezzi di ogni genere, qualcuno adatto alla fatica, qualcuno meno, qui è una mia selezione, un’ora di musica, 14 brani, enjoy:

Vi è mai capitato il sabato mattina di vedere gruppi di persone in leggins e magliette coloratissime fare zig zag tra i banchi del mercato? O forse eravate voi a schivare donne con borse delle spese di plastica e gente in fila per un pollo allo spiedo. Ecco, niente di meglio di Sergio Caputo e il suo Sabato Italiano, nel 1983 come nel 2015 il peggio sembra essere passato. Ma poi c’è sempre uno Zaffani che ti porta a correre troppo.

Adesso però siete già fuori dalla città, Zaffani vi ha salutato perchè lo rallentavate troppo e vi ritrovate da soli. La solitudine, la poca voglia, quanto vorrete correre? Potete iniziare a pensare di tornare subito indietro, ma almeno 7/8 km li volete correre. I Belle and Sebastian con questo pezzo fanno al caso vostro, sarete soli, ma non per così tanto tempo… e poi meglio soli, si dice.

Dimenticatevi i frullati ipercalorici di Kelis, adesso siete diventati runner, e non potete dimenticarvelo. Vi lasciate trasportare dal ritmo tranquillo di questo pezzo, mettete il pilota automatico e godetevi il paesaggio, state scaldando le vostre gambe, il bello sta arrivando.

Non ci sono più scuse, anche se non volete strafare, ‘want to take it slow’, le gambe iniziano a girare un po’ di più e gli Alice in chains accompagnano piacevolmente questo momento, #noexcuses.

Niente vi trattiene più, l’asfalto non vi rallenta più, Macklemore potrebbe quasi farvi pensare di poter scalare di corsa lo Space Needle a Seattle (quello però se non ricordo male era un altro video).

https://www.youtube.com/watch?v=FGkQ2xNiFeo
Forse abbiamo esagerato, non è stata una grande idea seguire il flow di Macklemore, e a Seattle ci siete arrivati realmente, partendo da Lodi però. Tornano dei dubbi, “Am I wrong? Have I run too far to get home?”, siamo già troppo lontani per tornare indietro. Però è solo un momento…

… tornate a seguire il ritmo del vostro respiro, del vostro passo, senza curarvi del cronometro. You can go with the flow, credetemi, credeteci. Siamo già a metà strada e forse nemmeno ve ne eravate accorti, meno male che c’è Josh Homme!

E tra flow e wolf c’è solo lo spostamento di due lettere, la strada diventa un po’ in discesa, accelerate. Magari al buio, con la luna piena, sotto le stelle e vi trasformate. Questa canzone dei Tv on the radio è perfetta per un breve fartlek, partenza veloce, poi il ritmo rallenta e alla fine vi ritrovate a tirare ancora, per concluderla a tutta.

E mentre aumentate il ritmo incrociate altri runner, qualcuno lo superate, qualcuno vi supera, volete provare a stare con lui, qualcuno gira l’angolo, come fosse una fuga da qualcuno o da qualcosa. Niente di meglio di questo pezzo, a me ricorda tutti i monday night degli spilli, tutti gli scherzi di quei lunedì sera.

https://www.youtube.com/watch?v=EDNzQ3CXspU
Non è il momento di rallentare anche se forse le gambe si fanno un po’ più pesanti, ma pensate ancora di voler distruggere tutto quello che non va con la vostra corsa. E poi potreste anche avere lo stesso fisico di Iggy Pop, senza rinunciare a tutti gli eccessi che volete! Anche se il rischio di finire come nello spot nike del 1996 c’è sempre…

Non siete morti, faticate solo un po’ di più, senza però fermarvi. Il passo è più pesante come questo brano degli Stone Temple Pilots, però state correte attraverso il mondo e il pensiero può andare al domani più liberamente.

https://www.youtube.com/watch?v=l3L-TOjazwg
Ci siete quasi, quella che era una corsa breve, è diventata una corsa più lunga. Eravate partiti con Zaffani e invece avete corso da soli, la solitudine del corridore è proprio una cosa così negativa?

Gli ultimi momenti della corsa vanno vissuti, la fatica diventa metafisica, trascende il corpo, la mente e ciò che vi circonda. E quando vi fermate le sensazioni vi avvolgono come questa suite di Handel. C’è musica migliore per concludere questa corsa?

BONUS TRACK:

Perchè correre fa bene a tante cose, ma migliora anche altre capacità atletiche…

M.

P.S.: Quasi quasi dopo aver scritto questo stasera un’oretta di corsa me la faccio…

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Homesickness

Homesickness: distress or impairment caused by an actual or anticipated separation from home.

Un gatto, un ukulele e 0 capanne

Un gatto, un ukulele e zero capanne

Forse è questo il motivo della mia disaffezione per la corsa. Avere una casa in ristrutturazione, doverla abbandonare anche solo momentaneamente e perdere le proprie abitudini, i propri ritmi. Dal 7 gennaio, da quando sono uscito da una casa vuota finalmente dopo più di 30 anni tante cose sono passate in secondo piano, concentrato su di una ricostruzione, e la corsa dopo tanto tempo non ha più occupato i miei pensieri.
Con oggi sono 4 giorni che non corro, e prima le volte in cui uscivo per fare un po’ di km dovevo proprio sforzarmi, una volta c’è stato lo stimolo dei 9.92 km per poter entrare in un gruppo ‘esclusivo’, un’altra volta c’è stata un’idea, portata a termine solo all’80%, di fare 5 ripetute da 1000m, altre volte ancora mi sono accodato a Tommi o ho spronato il Biscio, ricevendo a mia volta motivazioni da lui.

Qualcuno dice possa diventare disciplina olimpica prima o poi.

Qualcuno dice possa diventare disciplina olimpica prima o poi.

Ma proprio non c’è verso, se posso stare a casa (di Manuel, che non potrò ringraziare a sufficienza per non avermi lasciato sotto un ponte insieme a Wesley…) state certi che lo farò. E in tutto ciò fino al 6 Febbraio sono senza copertura sanitaria e ancora non tesserato per la mia società.

Forse mi iscriverò a Milano, per la Milano Marathon, forse la correrò, ma ancora non mi sono dato nessun obiettivo, nel frattempo per questo 2015 ho solo due certezze, quantomeno per il fatto di aver già pagato l’iscrizione: la Giulietta e Romeo Half Marathon a Verona il 15 Febbraio e la Berlin Marathon a Settembre… per quel giorno spero di essere nuovamente volenteroso, più preparato di Firenze 2014 e, soprattutto, nella mia ‘nuova’ dimora.

m.

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Le Summe del 2014

Noiosissimo elenco delle manifestazioni 2014:

Giulietta & Romeo HM: pb sulla distanza. Un bel 8. Anche 8,3 periodico.

Giulietta & Romeo HM

Giulietta & Romeo HM

Milano City Marathon 2014: pb sulla distanza. Qua ci sta un 9.

MCM 2014

MCM 2014

Moonlight Jesolo HM: bella scoperta. Da rifare absolutly. Ancora sotto l’1:22′. Diamoci un another 8.

Con i Doldi's!

Con i Doldi’s!

Monza – Resegone: costipato ma in cima. Mai domo. Un 7,5. L’anno prossimo niente pit stop.

Squadrone Fortissimi

Squadrone Fortissimi

Run Tune Up: Mezza dura. Non mi sono piaciuto particolarmente. Degna di nota la crescentina con il pesto. 6 politico.

Ignuda fra i nudisti

Ignuda fra i nudisti

Bmw Berlin Marathon: prima maratona all’estero. Bravo per la preparazione approssimativa. Di nuovo sotto le 3 ore. Another 8.

Brezel Time

Brezel Time

Dublin Marathon: faticaccia ventosa e fredda. Ma che arrivo e che calore! 7 di incoraggiamento.

Maratonina di Crema: 6 i primi 10km, 7 i successivi 11 km. Niente di più.

Firenze Marathon: 19km di dolore inguinale. Poca testa e voglia. 5, le cose bisogna prenderle seriamente.

Maratona Paffuta

19 km baffuti

Corrida del Progresso: 13km di gelo glaciale. Mi merito un 7, giravo comunque a 3’55”.

Felice anno nuovo. Perdo 4 chili, mi alleno serio e a Milano vi faccio il culo. A tutti!

L.

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Non me lo posso permettere

Ok l’ho finita, vero.

Ok ho abbassato di quasi 8′ il mio tempo sulla distanza, vero.

Ma è anche vero che il mio ginocchio, quello con gli spilli, mi ha scritto:

“Non posso passare il resto della mia vita così, esigo più rispetto.

Dopotutto sono quello che ti fa andare in giro e vorrei farlo ancora per molto tempo. Quest’anno me ne hai fatte fare di tutti i colori, ho perso il conto delle mattine durante la settimana dove mi svegliavi alle 5:30 per andare a correre o pedalare. ma ti sembra normale? A quell’ora le altre ginocchia dormono!!!

Per non parlare delle pause pranzo, gli altri se ne stanno belli comodi sotto il tavolo e tu cosa fai? Corri giù per le scale, sali in macchina e mi porti in piscina. Non a prendere il sole però, avanti e indietro per non so quante volte in quella solita vasca. Se quel giorno poi decidi di non nuotare figurati se mi tieni tranquillo. No, peggio, mi incastri dentro macchine assurde a sollevare pesi enormi con la scusa che devo potenziarmi. Mica te l’ho chiesto io!!! Non ho nemmeno la speranza di stare tranquillo alla sera dopo il lavoro, ormai lo so già , se al mattino per caso non mi hai svegliato è solo perché mi aspetta un’allenamento ancora più intenso la sera, solo perché dici di avere più tempo!!!

E la domenica? Rimpiango i bei tempi in cui mi facevi passeggiare per le vie del centro a fare shopping, un caffè e qualche chiacchera con altre ginocchia tranquille. Ora invece mi svegli prestissimo e mi porti a correre in desolate campagne in mezzo alla nebbia: non ne posso più!!! Devo dire che qualcosa di positivo l’ho trovata in questa tua malattia sportiva, mi hai fatto viaggiare tanto quest’anno. Insieme abbiamo girato in lungo e in largo il nostro bel paese, visitato molte città, mari e laghi. L’unica cosa che mi domando è: ma non si potrebbe semplicemente fare i turisti ed evitare il giorno dopo di fare una delle tue solite gare massacranti?

Il fondo, però,  me lo hai fatto toccare domenica. Due anni fa eri stato abbastanza chiaro facendomi la promessa che non avremmo più corso una maratona, e domenica? Non mi sembra che tu mi abbia fatto correre 21km, al massimo 30km, no no li ho contati bene erano 42km e pure quei maledetti 195 metri, che ancora mi domando che cavolo ce li mettono a fare. Ma non ti rendi conto che la maratona è lunga, dura e faticosa? In più me l’hai fatta fare con un’umidità pazzesca, sudavo pure io, al 30 Novembre!!!

Vorrei farti notare che l’unico momento di relax che mi concedi è alla sera tardi sdraiati sul divano. Peccato che a farmi compagnia ci sia sempre una sacca gelida che mi appoggi sopra.

Quindi voglio essere chiaro con te: tutto questo sport NON ME LO POSSO PERMETTERE!!!

Firmato

Il tuo Ginocchio”

Mi sembra stato abbastanza chiaro, il grosso problema sarà quando dovrò dirgli che il 14 giugno andiamo a Pescara, non solo per una vacanza al mare, ma per un IronMan 70.3

BaKo

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28 km non è una maratona

Non so cosa ci sia in Firenze che mi porti a non affrontare la sua maratona nel modo più sensato. Certo rispetto a due anni fa ci sono grosse differenze, non sono nemmeno paragonabili le mie due gare, ma con il senno di poi avrei potuto portare a casa un risultato decente, anche se al di sotto delle aspettative della vigilia, del cammino compiuto per avvicinarmi alla gara.

Prima della partenza... dopo soddisfatti a metà... forse...

Prima della partenza… dopo soddisfatti a metà… forse…

28 km non sono una maratona, è solo il momento in cui mi sono reso conto che non sarei potuto mai scendere sotto le 3 ore in questa gara, nonostante tutta la fatica, troppa,  per avere sotto gli occhi i pacer dal palloncino giallo. Loro sono partiti a un ritmo folle per quello che doveva essere il risultato, io e Lello ci siamo lasciati prendere, più io che Lello, visto che lui in teoria mi avrebbe fatto solo da guardia del corpo fino a quando ne avesse avuta. Mi ha salutato al 19esimo, dopo gli unici chilometri che entrambi abbiamo corso nel centro di Firenze.
Per il resto, le cascine, la zona dello stadio, io non ricordo proprio altro che non fosse invece un polpaccio che non si è mai sciolto e un’umidità da bagnarsi totalmente.

La maratona e io, al km 28.

La maratona e io, al km 28.

Potevo partire con l’idea di chiudere in 3h05′, addirittura, al 29° km quando ho salutato la corsa, potevo pensare di rallentare fino ai 5’/km e chiudere in 3h10′, del resto avevo corso 28 km in meno di due ore, ma le gambe cariche dalle dure settimane di allenamento avevano raggiunto il loro limite e insieme alla testa non avrebbero voluto faticare ancora per 14 km. Era finita lì, meglio lasciare il percorso, farsi portare insieme ad altri 3 corridori nei pressi del traguardo, recuperare la propria sacca e rivestirsi.
E nello stesso momento in cui percorrevo fuori dal percorso gli ultimi metri verso il traguardo vedevo faticare alcuni miei compagni dei primi km, altri che come me si erano affidati alla condotta di gara dei pacer delle 3h e adesso andavano a tagliare il traguardo 186 minuti dopo la partenza. Oltre ad un piccolo capannello con 4 teli bianchi retti da volontari e altre persone; si capiva che stava succedendo qualcosa di grave.

Quindi è giusto ricordare la fatica degli allenamenti, la fatica della gara, il divertimento della preparazione, perchè poi è quello che conta. Prima di questi 42, anzi, 28 km ce ne sono stati abbondantemente più di mille di sudore, di suole consumate, di cerotti, di medicazioni, di saliva, di risate. A volte di poca voglia e altre in cui non si aspettava che quelli. Per quest’anno mancherà la medaglia, mancherà il mio nome sulla Maxiclassifica italiana della maratona, era destino forse, dopo Chicago avrei detto che non avrei corso più maratone (aggiungendo poi, nel 2014).
Così è stato.

M.

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La porti un pronostico a Firenze

Il Movember secondo gli Spilli

Il Movember secondo gli Spilli

Qualche assenza, giustificata o meno, ma come prima di ogni appuntamento che si rispetti, gli Spilli si ritrovano per l’in bocca al lupo, per il saluto ai runner partenti e per gli immancabili pronostici.
Avete letto qui quelli di Lello (e non nasconderò che qualcuno in particolare è rimasto ‘deluso’ da ciò che gli viene accreditato, un motivo in più come sprone, forse).

Di seguito gli altri pronostici, potete andare alla SNAI a scommetterci…

Cek dixit:

Bako 3h12’21”
Tommi 2h51’20”
Lello (dipende da che voglia ha di finire) 3h05’33”
Cek 2h58’40”

Tommi dixit:

Bako 3h13’01”
Lello 2h58’24”
Cek 2h57’31”
Tommi 2h53’46” (ogni riferimento a Zaffani è puramente casuale)

Bako dixit:

Lello 2h59’12”
Tommi 2h52’48”
Cek 2h57’24”
Bako 3h14’12”

… e aggiunge Zaffani 6km
Biscio NP

Ale dixit:

Bako 3h14’16”
Lello 3h00’45”
Tommi 2h55’19”
Cek 2h58’10”

Zaffo dixit:

Lello 2h59’62” (sic)
Tommi 2h49’01”
Cek 2h58’40”
Bako 3h10’10”

… e aggiunge Zaffo 1h30′ fondo rigenerante
Biscio in concerto
Ale 15′ di cyclette (dipende dal cd che deve ascoltare, ndA)

Ai posteri domenicali l’ardua sentenza su chi avrà avuto ragione.

m.