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Voglie

No, non sono in dolce attesa, anzi direi che è un’attesa che mi sta logorando mentalmente…
Si perchè togliermi la possibiltà di correre è come portar via il gioco preferito ad un bambino.
Ok, ogni tanto una corsetta la faccio, ma per correre intendo poter tornare alla competizione(solo per vincere contro me stesso), al poter raggiungere degli obbiettivi e quindi ad allenarmi in modo costante.
L’unico modo per non pensare alla corsa è trovare altre soluzioni, la mia fortuna è che, volendo fare anche triathlon, il nuoto e la bici sono valide alternative.
Il problema è che sono più difficili da praticare: per il nuoto sei obbligato a dover andare in piscina e quindi hai bisogno di più tempo, invece per la bici sei molto vincolato alle condizioni meteo e dalle mie parti, quest’anno, la primavera fatica a farsi vedere.
Quindi ho bisogno di soddisfare la mia voglia di corsa con altre soluzioni, la prima che è ho trovato è stata quella di acquistare CD anni ’90 che mancavano alla mia collezione.
Devo dire che come alternativa non è per niente male, un po’ costosa ma dà le sue soddisfazioni, soprattutto per me che adoro il momento in cui scarti e apri un CD. In più il corriere è diventato mio amico, ormai lo vedo 2 o 3 volte a settimana!!!
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Ma non può bastare, HO VOGLIA DI CORRERE!!!
Oggi è il mio anniversario di nozze e oltre al regalino mi è venuta l’idea di far trovare sul tavolo in cucina delle belle brioche fumanti prese dal panettiere. Ecco, uno normale, non io, sarebbe uscito alle 7.30 e sarebbe andato a prenderle dal panettiere sotto casa, invece io per soddisfare le mie voglie di corsa, sono uscito alle 6.20 e sono andato dal panettiere più lontano e facendo la strada più lunga possibile…
Risultato 8,3km corsi in modo tranquillo e una bella colazione in famiglia!!!

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Alla prossima…
BaKo

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RunDonato – 10 km

TuttoHaInizio

Riguardo la foto del primo Settembre 2010, ripenso a quella prima corsa, alla fatica, al tempo e poi passo alla foto dell’arrivo di ieri alla RunDonato.

Grazie ad Arturo Barbieri di podisti.net per lo scatto

Grazie ad Arturo Barbieri di podisti.net per lo scatto

Stessa distanza, più o meno, sempre 10 km. Sicuramente diverso l’ambiente in cui si correva, lì le campagne nei pressi di San Rocco al Porto, ieri invece doppio giro tra San Donato e la via Emilia, una tapasciata nel 2010 contro una competitiva. E nel mentre, in questi 2 anni e mezzo abbondanti, qualche kg perso (almeno una decina), e 8 minuti lasciati indietro, dai 47′ abbondanti ai 39′ e spicci di ieri.
Prima volta che vado ufficialmente sotto i 40′ nei 10 km, anche se poi il gps ne segna solo 9.83, un’ulteriore casella da spuntare nella Ceklist di inizio anno, era un obiettivo che da tempo mi ero prefissato, che prima probabilmente vedevo più lontano di quello che in realtà fosse.
Ho faticato ieri, come sempre del resto, tenendo come riferimento il segnale del primo km sul percorso, lo corro in 3’25”, troppo veloce, mentre il gps continua a dire che sono intorno ai 3’57” di media. Non so come gestirmi, a chi dare retta, ci tengo al risultato, ma non vorrei sbagliare e forzare troppo, come sarebbe una delusione invece limitarsi e non raggiungere l’obiettivo. Intanto continuo a correre, mi ritrovo da solo, con davanti a me qualcuno con un passo ancora troppo veloce per potergli stare dietro, percorro i lunghi rettilinei in San Donato per ritrovarmi su una carreggiata della via Emilia prima del ritorno alla partenza nei pressi del 5° km. Intanto mi sorpassa qualcuno e cerco di attaccarmi al suo treno.RunDonato_009
Nel corso della gara ci sarà questo corridore in canotta gialla che vedrò spesso davanti a me. A volte si ferma, sembra non farcela più e mi avvicino a lui, e lui riprende a correre e a starmi davanti. Poi addirittura al ristoro del 7° km sembra arrestarsi a bere, ma riparte e mi sta dietro, ora non ricordo se mi è arrivato davanti a fine gara, ma quel continuo strappo nella sua corsa mi rimane impresso, non lo so, io cerco sempre di essere il più costante possibile, pur non riuscendoci.
Il secondo giro è ovviamente più duro del primo, sento che sto rallentando, lo vedo anche sul display del gps dove mi ritrovo un passo medio di 3’59”, un po’ credo di non farcela visto che sto correndo i km in poco più di 4′, ma stringo i denti, mi riavvicino a quelli davanti, pur non raggiungendoli. Passo il rettilineo da cui siamo partiti e da lì restano 350m nel parco, con qualche curva, finchè davanti a me non si presenta il gonfiabile dell’arrivo. Il display segna 39’10” e io chiudo in 39’13”. Davanti a me arriva gente forse più abituata di me a certi ritmi, un podista della categoria MM60, una ragazza, questo non sminuisce il mio risultato, sono certamente contento. Forse un mese fa sarei stato un po’ più veloce, l’apice l’avevo raggiunto nella settimana della Scarpa d’Oro half marathon di Vigevano, ma contando che mi trovo in un periodo tra una maratona e un’altra, non posso che essere soddisfatto!

Preferite la canotta spilli azzurra o verde?

Preferite la canotta spilli azzurra o verde?

Zaffo è arrivato 5° in assoluto, primo nella categoria TM, si porta a casa un paio di occhiali Adidas e un gran risultato cronometrico. Se lo merita dopo la delusione di Rotterdam, per tutta la fatica che fa durante i suoi allenamenti. E il suo spingersi al limite è stato e continua ad essere d’esempio per me e per gli altri. Da un po’ di tempo capisco maggiormente alcune sue vecchie critiche, alcuni suoi discorsi, capita spesso che i confini che crediamo invalicabili sono quelli che ci poniamo noi interiormente.

Zaffo sul gradino più alto del podio

Zaffo sul gradino più alto del podio

Ora posso realmente godermi Madrid, Sabato si parte, non vedo l’ora!

M.

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“The finishline is reached!”

Sono sul treno del ritorno, ho ancora un ultimo spicchio di batteria del pc a disposizione, cosi, decido di concedere qualche riga, alle emozioni ancora vive di questi giorni, in particolare, delle prime ore di domenica, una mattina densa di emozioni!

Ho nelle orecchie una canzone degli smith, e chiudendo gli occhi ripasso in piccoli flash, le sensazioni, le fatiche, le immagini di questi tre giorni capitolini; volati!

Sabato mattina salutavo una Milano nebbiosa per trovar invece una bella giornata romana, un marathon village pienissimo e un clima festoso! Il mitico Baldini che si concede per qualche scatto.

Il programma prevedeva di portar con me le valigie (proprio lo stretto indispensabile), ritirare il pacco gara, smollare il tutto in albergo e raggiungere i fantastici supporters che giungevano da Milano, in auto! Un grosso grazie va anche a loro!

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Nulla di più insensato il giorno prima di correre 42,195 metri,

Oramai la frittata l’avevo fatta, cosi, borse in spalla su e giù per le scale del centro congressi, ritiro un sacco a sinistra e un altro a destra, finalmente ho individuato il posto giusto per continuare il mio carico di carboidrati del pre maratona, un piatto di pasta a’mmatriciana come s’e conviene!

Sempre borse in spalla via in direzione hotel, ma sbaglio ingresso della metro (rientro logicamente dove sono uscito) e mi trovo a fare una doppia rampa di scale!!!.. arriva finalmente il momento si liberarsi del peso e di buttarsi un attimo sul letto, un king size!

Appena ripreso dal caos dell’arrivo, mi dedico giustamente alla visita della capitale insieme ai supporters! La febbre pre maratona sale, anche se il clima è sereno, Ilaria, Massimo, Alessandra, Elena e Barbara fanno di tutto per tenere alto lo spirito, gli spilli continuano a darmi segnali di vicinanza e già da giorni mi trasmettono serenità e proseguono ad arrivare messaggi di incoraggiamento, i quali saranno risvegliati in gara, specialmente negli ultimi 8 chilometri!

Dovrei forse scrivere un libro su quegli ultimi lunghissimi chilometri ma forse sarebbe solo noioso, perché quando il dolore si presenta, condiverlo non è il massimo, ma quando poi è seguito da una grande gioia, nonostante il vento, la pioggia e la salita dell’ultimo tratto, tagliare il trauardo spazza ogni residuo di dolore! 

Le tesi su come vada affrontata una maratona sono veramente tante, in questi mesi, ho letto qualche libro sull’argomento; tutti erano concordi sul fatto che la maratona iniziasse dopo il 35esimo chilometro, e, in effetti, non avevano tutti i torti!

Notte poco tranquilla, ma stendiamo un velo pietoso… (la tensione la tagliavo a fette già da 2/3 giorni/notti), sveglia puntata alle 5.05, i miei occhi si spalancano alle 4.45,

Con l’ultima dose di carboidrati assunti, non mi rimane altro che aspettare le 7.30, ora in cui lascio la stanza e mi dirigo alla metro. Mentre attendo di lasciare la stanza ho davanti a me la canotta verde, cerco concentrazione e la trovo! La mitica canotta degli spilli, l’armatura, era pronta, sapevo che avrei dato il massimo!

Verso il colosseo una grande marea umana mi fa capire che non era una semplice tapasciate in grande stile,

lasciati borsa e affetti personali a Massimo, mi metto in griglia.

Immagine

(la mia faccia non nasconde nulla! Tensione a 1000!)

La partenza è emozionante, elicotteri che passano ovunque, gente da ogni dove, ma la concentrazione d’ora in poi era solo per il passo e la gestione dei chilometri, arrivo in scioltezza al 18esimo dove mi aspettano i supporters, al loro cenno rispondo con un pollice in su, tutto fila liscio, passo controllato sopra i 5 come da programma.

Ai ristori bevo, senza mai fermarmi, mi tengo idratato, al 22 pesco dai pantaloni la pastiglia di sali, ma mentre estraggo la prima,la seconda mi scivola e non riesco più a recuperarla, d’ora in poi avrò solo un gel e i sali messi a disposizione dagli organizzatori.

A complicare le cose ci si mette il gps che al 29esimo chilometro circa perde il segnale e di conseguenza la parte più tosta la devo gestire “a orecchio”, il passo lo mantengo costante anche se al 31 esimo circa, un lungo tornante mi taglia un po’ il ritmo, ma continuo sicuro, sentendomi ancora abbastanza lucido e carico.

Ma la grande novità, a parte il fatidico muro, è stata la comparsa, di un crampo sulla gamba destra, ecco di li la situazione dal 34 esimo si è fatta sempre più tosta, poiché se strecciavo un muscolo partiva il crampo sul suo opposto. Evvai!

La voglia di arrivare era tanta, oramai il cronometro era oltrechè impazzito, privo di sostanziale importanza, la testa doveva rimanere padrona delle gambe e non il contrario!

Giunto con tratti di dolore al 37esimo rivedo i magnifici supporters, che non mi hanno lasciato mai mancare il loro sostegno, e come eravamo rimasti d’accordo, Ilaria mi allunga un gel, cosi da donarmi quell’ultima manciata di energie per l’ultimo tratto…

 

Ma l’unico mio pensiero era gestire, perchè oramai l’intera gamba era sotto scacco del crampo, e non rimaneva che rispondere con un rapido stretching e corsa lentissima, ma l’apice del mio momento di difficoltà, l’ho raggiunto quando mi si affianca un simpatico runner britannico sbiascicandomi le parole “it’s not yet the finishline!”, questa è stata una scintilla! i miei occhi lo puntano con tanto disprezzo, tanto che il muscolo sembra non sentire più dolore, rinvigorito, riprendo a correre passandolo, e andando dritto verso l’ultima salita, fatta di vento (tutti gli ultimi 10 chilometri è apparsa una piacevole bora) e pioggierella..

Immagine

Il colosseo è alla mia sinistra, manca un ultima salita e li, ancora un ultimo sforzo e ci sono, chiudo in 3:50.34!

Non un risultato da sbandierare in maniera oggettiva, ma soggettivamente sono contento!

Il rammarico per gli ultimi 7,195 metri fatti in 45:31 minuti è ancora presente, ma le emozioni positive di questa maratona sono esponenzialmente più forti!

Sono ancora incredulo, ho fatto la mia prima maratona! Pensavo di arrivare più distrutto, sono emozionato, felicemente emozionato, tanto da camminare un po’ spaesato, ritiro la medaglia, al ristoro, ogni genere di cibaria la prendo, la metto in borsa senza ragionare, arrivo alla fine dei cancelli, trovo un magnifico gradino, è mio!

FINISH!

Le sensazioni ora che sto ultimando questo resoconto, a 5 giorni dalla gara sono ancora forti, la voglia è di correrne un’altra, tanta, che se dovessi ascoltare le emozioni dovrei correrne una gia il prossimo mese; ma la ragionevolezza mi costringe a concentrarmi su altri obiettivi, come migliorare in velocità e su distanze più brevi.

Questa mia prima maratona la dedico in special modo a tutti quelli che in questi mesi mi sono stati vicino, hanno creduto in me, ognuno di questi, con il proprio contributo, e con il proprio modo.

Il supporto degli spilli è stato fondamentale, alcuni momenti di incertezza sono diventati routine, e la loro più lunga carriera podistica ha giocato molto in questi mesi. Grandi!

Ai miei mitici supporters, che a Roma erano a bordo pista e hanno reso questo weekend ancora più pieno di emozioni, mi sento di ringraziarli uno ad uno: Alessandra, Ilaria, Massimo, Barbara e Elena! Fantastici!

Ora dopo qualche giorno di pausa, gia’ si pensa ai prossimi obiettivi podistici! Il dilemma è; quali saranno? ….

Presto lo scoprirete…

Gio

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Give me a good reason

Datemi una buona ragione per non sfidare la dea bendata e partecipare alla lottery per la Chicago Marathon.
Certo il costo dell’iscrizione, del viaggio, dell’alloggio sono motivi plausibilissimi, lo Zaffo che mi dice che sarebbe uno smacco venire sorteggiato e poi decidere di non andare, ma io voglio un motivo vero. Qualcosa che non lasci adito a dubbio alcuno!!!Ecco, se qualcuno abbia qualcosa da dire, parli ora o taccia per sempre!!!

Sono in fase d’iscrizione compulsiva, Midnight Run, Scarpa d’Oro a Vigevano, Stramilano, Milano City Marathon, Rock ‘n’ roll Madrid Marathon… piange la mia carta di credito, ma viaggiano le mie gambe e la mia mente, e mi sento più leggero in ogni senso.

Aspetto le vostre motivazioni, avete tempo per dissuadermi fino alle 21 di Giovedì, orario di Chicago!

M.

P.S.: Oggi, a quasi un mese esatto dalla MCM, mi aspettano 3 ripetute da 4000 metri con Lello. Sarà dura!

Correre a “casa sua” sarebbe un sogno!

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Ceklist

Si parla sempre di obiettivi quando si tratta di corsa. Lello raggiunge il suo a Busseto chiudendo la maratona da pacer in 3h14’41”, io per non essere da meno scrivo la mia lista. E’ suscettibile di aggiunte, cambiamenti, ma per ora ciò che voglio fare con la corsa è:

M.

Berlin 2010 - Gli obiettivi prima degli spilli

Berlin 2010 – Gli obiettivi prima degli spilli

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La mia mezza sul Brembo

Ero rimasto l’ultimo spillo, tra quelli cimentatisi numerose volte sulla distanza, a non avere un tempo ‘decente’ sulla mezza maratona. Mi ero fermato al 6 Gennaio 2012, in un periodo di forma tra l’altro non particolarmente brillante, all’1h31’37 della mezza sul Brembo, per poi non ottenere nulla sulla distanza nell’arco di tutto l’anno, mentre nel frattempo Zaffo, Tommi, Lello, perfino il Bako, senza offesa, mi sfrecciavano davanti, abbassando continuamente il loro primato, allenandosi, trovando quella voglia che si manifestava in me solo sporadicamente.
L’1h29’18” del Bako alla Milano Fit Marathon, oltre ad essere stato un grande tempo ed un grande risultato per lui, è stato anche uno spunto per me per darmi nuovamente da fare, per tornare ad allenarmi, per ritrovare quegli obiettivi senza i quali correre non ha un vero e proprio senso! Ero contento per lui, dopo tutte le sue vicissitudini era qualcosa da festeggiare grandemente, ma ero anche invidioso, se si può usare questo termine, perchè aveva ottenuto un risultato che a me mancava. E le colpe erano interamente mie per tutto ciò.

Dopo la prestazione posso finalmente smettere di nascondermi

Dopo la prestazione posso finalmente smettere di nascondermi

Da quei giorni, erano le prime settimane di ottobre, ho iniziato ad allenarmi seriamente e in maniera costante, ho fatto i miei errori, vedi Firenze, ma non mi sono mai fermato. E fare ti fa venire la voglia di continuare a fare!
Ho iniziato allenamenti più duri, ho corso di più, mi sono attaccato al treno di Lello, e con lui ho riscoperto il piacere delle ripetute. Senti il corpo scosso dalla fatica quando fai 8 volte 800 metri sotto i 3’50″/km, o quando abbassi ancora di più la media sui 300 metri, ripetuti 15 volte. Vorresti smettere quasi subito, ma non sei da solo fortunatamente, e anche non dicendo niente ricevi l’aiuto di chi ti sta vicino. Poi finiscono e appena dopo una sensazione completa di fatica, quando riprendi a camminare inizia un momento di benessere fisico, senti i muscoli che palpitano, le gambe piene di vita, il cuore che batte, il respiro che si fa meno affannoso. Hai la consapevolezza di avere fatto il tuo meglio, ti senti bene.
L’ho sempre detto, il bello delle ripetute è che ad un certo punto finiscono, ma non l’avevo mai pensato in questi termini, quelli del piacere fisico della fine!

Mi sono preparato bene, e pian piano pensavo che quello che sarebbe stato il mio obiettivo per Verona il 17 Febbraio alla Giulietta e Romeo Half-Marathon, si sarebbe potuto avvicinare temporalmente. Ci eravamo iscritti quasi interamente alla Mezza sul Brembo anche quest’anno per concludere degnamente le festività natalizie, Tommi, Lello, Bako, io, l’esordiente Giò, mentre Zaffo tentennava, infastidito dai cavalcavia che rendono il percorso caratteristico. Su di lui stenderò un velo pietoso in questo racconto, meglio lasciar perdere la sua scelta.

Chissà perchè qualcuno si sta nascondendo...

Chissà perchè qualcuno si sta nascondendo…

Pian piano che si avvicinava la data dell’epifania pensavo che sarebbe stato un delitto, per il mio stato di forma, non provarci ad andare sotto l’ora e trenta, mi sarei accodato ai pacer e avrei fatto gara su di loro e con loro prima di vedere cosa dare nei chilometri finali. Ero un po’ teso alla partenza, devo dire che questo risultato, seppure possibile, mi sembrava comunque difficile, ma le gambe andavano, la memoria muscolare degli allenamenti agiva positivamente e dopo un primo km veloce per recuperare i pacer mi assestavo su un passo che gestivo senza problemi. Le prime salite, intorno al quinto km, si facevano sentire, ma era troppo presto per cedere, la testa era ancora leggera! Lello rinunciava ad un tempo decisamente inferiore per starmi vicino, lui è stato un grande compagno di allenamento e di gara in questo periodo, a lui devo buona parte di questo risultato, perchè si corre sempre da soli, ma con un aiuto si va meglio!
E’ la prima mezza maratona di cui non ricordo grossa stanchezza, fisica e mentale, non mi sono mai annoiato, ho sentito solo una piccola fitta dietro la coscia, durata lo spazio di 200m intorno al 16° km, non ho avuto mai le gambe stanche, ero concentrato e per quanto mi riguardava avrei potuto correre in qualsiasi città del mondo, non ho ricordi del paesaggio, le curve sembravano tutte uguali, tutte a sinistra.

Penso questa sia stata l'unica curva a destra del percorso!

Penso questa sia stata l’unica curva a destra del percorso!

Avevo il mio mantra, la mia frase, il mio pensiero felice che mi ha accompagnato dall’inizio alla fine e all’arrivo le gambe andavano ancora dopo l’inversione a U del 21° km, per poter allungare e chiudere in 1h27’56” di real time, quasi 4 minuti sotto il mio precedente primato!
Ero contento, non ero affatto sorpreso perchè ho raccolto quello che ho seminato, come non avevo fatto altre volte dove ho vissuto di rendita. Al 6 Gennaio uno dei miei obiettivi podistici per il 2013 è stato ottenuto, sono ancora in tempo per rivederli e cercare nuovi stimoli, non so, magari abbassare ancora il tempo a Verona, sicuramente andare sotto i 40′ nei 10km, visto che il mio record risale all’Aprile 2011 e ieri all’intermedio ero solamente a 9 secondi dai 41’25” che resistono da Madrid!
Ho voglia, oggi andrò ancora a correre, lento, per 50′. Non è ancora il tempo di fermarsi!

E’ stata una grande giornata per gli spilli ieri, non sono l’unico ad avere ottenuto il mio primato. Detto e dimenticato dello Zaffo e le sue scelte, Tommi continua a dimostrarsi un grande podista, fissa il suo record sulla mezza a 1h22’05, arrivando 63° in classifica, 7° nella sua categoria TM (anche se come al solito è ai piedi della premiazione), Bako mi sorprende, arrivando solo 90 metri dopo di me, abbassando di 1’08” il suo precedente PB, e rendendo la nostra sana competizione sempre più interessante e piacevole! Giò al suo esordio ufficiale sulla distanza chiude in 1h40’03”, meglio di quanto avessi fatto io la prima volta a Cremona, e deve essere contento del risultato, mentre di Lello ho già detto, a lui dedico il mio risultato!
Grandi spilli, modo migliore per cominciare l’anno non c’era, in attesa di tutti gli altri, dei loro ritorni, dei loro esordi.
Lunga vita agli spilli!!!

M.

Festeggiando i PB!

Festeggiando i PB!

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Pagellone 2012

Siamo alla fine, il 2012 si conclude senza nessuna catastrofe predetta, ma con il giorno del giudizio per noi spilli. Quello che è stato fatto quest’anno resterà nella storia, queste sono le pagelle del nostro 2012!

Zaffo:
E’ stato un anno a due facce. Un inizio insoddisfacente, una sconfitta interna subita da Lello a Dalmine il 6 Gennaio 2012 non sembrava promettere bene per la nostra punta di diamante, e l’infortunio appena precedente alla Paris Marathon avrebbe potuto stroncare qualsiasi velleità. Ma al grido di “Ricominciamooo!” già da prima della seconda metà dell’anno si vedeva uno zaffo diverso. Più concentrato, quasi autistico nella sua preparazione.  Km su km macinati sulle strade, in macchina o di corsa, lusingando le sue spasimanti che gli chiedevano dove si nascondesse nelle vivaci serate lodigiane, l’hanno portato ad ottenere lo straordinario risultato fiorentino: 2h53’43” sulla distanza regina dell’atletica, al suo esordio sui 42.195 m!
You’re simply the best! Superlativo!

Tommi:
Potrebbe fare qualsiasi sport, e gli mancano solo lo skeleton e la pelota basca per essere definito un atleta completo, e sai che in ogni disciplina sarà sempre lì a primeggiare (tranne nel basket dove resta l’avversario più rompicazzo che io ricordi!).
Non gli è bastato conquistare Parigi in Aprile, quando ad uno ad uno tutti gli spilli cadevano sotto la pressione della corsa, accolto in pompa magna all’areoporto di Orio al Serio, voleva di più! Si è affidato alle sapienti mani di Huber Rossi, ha cominciato una dieta, è diventato Mr. Lipidico, ed è arrivato ad un passo da essere il più veloce spillo sulla maratona, non per niente gli sponsor in lui investono tempo e denaro, i risultati lui non li fa mai mancare!
Affidabile!

Lello:
La dimostrazione che il lavoro paga, è lo spillo più migliorato. In un anno è passato da una maratona drammatica sul Lago Maggiore, ad un capolavoro nella terra del rinascimento. Giotto e Botticelli hanno disegnato le sue traiettorie in quel di Firenze, portandolo a sfiorare il muro delle 3 ore, in quella che lui stesso definisce la sua impresa più grande!
E prima c’erano stati risultati elettrizzanti sui 10km, sulla mezza maratona. Solo sui pronostici ha completamente sbagliato, ma questo non inficia il suo 2012 da incorniciare!
Artista!

Me stesso:
L’autogiudizio lascia sempre il tempo che trova, i risultati invece restano scritti sui monitor, nei ricordi e nei pensieri, e non posso che basarmi su quello per dire che il mio 2012 ha portato un PB sulla mezza maratona ottenuto sull’onda lunga della fine 2011 il 6 gennaio a Dalmine. Un primato personale ridicolizzato dai risultati annuali di tutti gli spilli. Fine Maggio e inizio Giugno sembravano dare nuovamente speranza, e qui sono riuscito a scendere per due volte consecutive sotto i 20′ nei 5 km, ma l’estate, il giro del mondo in due tappe, mi hanno riportato indietro nel tempo, con soli due mesi per preparare seriamente Firenze. Il risultato è stato insoddisfacente, ma la spinta datami da questo mi ha portato ad una fine 2012 molto attiva, in attesa degli ambiziosi progetti per il 2013!
Si può dare di più!

Bako:
Due ginocchia trafitte da spilli, cadaveri a cui dovere una piccola parte di merito, e una forza di volontà quasi incosciente per quanto commovente. E’ stato la mia guida, il mio aiuto, il mio rivale, tutto questo per me, ma molto di più! Un marito, un papà, un maratoneta, un triatleta. E’ sceso sotto l’1h30′ sulla mezza maratona, forse anche sotto i 41′ nei 10km, e ha vinto la sua lotta contro la maratona, perchè anche se non lo crede, a Firenze ha vinto lui contro la bastarda! Questo in meno di un anno dall’intervento chirurgico.
Chapeau!

Ale:
Si è iscritto, per qualcuno può sembrare poco, ma per lui, dopo la delusione della Deejay Ten, quello è stato il più grande risultato in questo 2012. Poi possiamo dimenticarci della forzata tappa ai box di 7′ nel parco dell’Idroscalo durante la Milano Fit Marathon, e ricordare la sua precisione sulle distanze, sui tempi, su tutto quanto sia matematica applicata alla corsa!
Scientifico!

Biscio:
Lui, a differenza di Ale, c’era alla Deejay Ten, tra un turno al motel notturno ed uno pomeridiano. Chissà, non deve essere facile dover gestire tutte quelle persone infoiate, o forse è un pensiero che aiuta durante la corsa. Ha detto che nel 2013 correrà una mezza-maratona, ti aspettiamo!
Pappone!

Sam:
L’abbiamo raccolto con un cucchiaino a Vestone, e lì l’abbiamo perso purtroppo per tutto il 2012. Scusaci se ti abbiamo trascinato in montagna Sam, non lo faremo più!
Bloccato!

Elena e Flavia:
Ecco, Beyoncè probabilmente non pensava a loro quando ha cantato questa canzone. Loro al massimo corrono la pulirun!
Però come portano la canotta degli spilli loro…!
Fameliche!

Daniela:
Moglie, madre, podista per caso o per capire perchè suo marito stesse così tanto fuori di casa, ha corso la Deejay Five, c’è qualcuno che non ci è riuscito!
Santa donna!

E per chiudere, un piccolo quiz per chiudere in bellezza l’anno degli spilli:
quale celebre spillo ha girato “per lavoro” il mondo, ma quando c’è da correre più di 800m non si vede mai in giro?
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Prossimamente per la risposta!

Buon 2013 a tutti, spilli e meno spilli!

M.

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Ricominciamo

Neanche il tempo di godermi i risultati ottenuti in questo 2012 che mi tocca già lavorare per l’anno nuovo. Si perchè gli impegni runtastici del 2013 inizieranno presto esattamente il 6 gennaio in quel del Brembo con una mezza maratona.

Ma prima di annoiarvi con i progetti futuri vorrei ulteriormente annoiarvi riassumendo un po’ quello che ho passato negli utimi 365 giorni, si perchè un’anno fa, esattamente il 5 dicembre 2011, il sottoscritto era sdraiato su un bel lettino di una sala operatoria per farsi sistemare per la terza volta (speriamo l’ultima) il ginocchio destro (quello che ha gli spilli!).

Sempre ottimisti!!!

Sempre ottimisti!!!

L’intervento non era proprio di quelli banali, prevedeva qualche particolarità, ma grazie al mitico Dott.Gippo e al suo entourage il tutto si è svolto secondo i programmi. Da quel momento dipendeva tutto da me, c’era una riabilitazione da fare, l’ennesima, e bisognava essere precisi e attenti a non strafare per non rovinare tutto. Ricordo che la voglia di correre era tantissima e il giorno in cui ho tolto le stampelle e sono uscito a fare una bella passeggiata mi sembrava di essere rinato, era il 5 gennaio. Da quel giorno è iniziata la fase in cui la piscina è diventata la mia compagna quotidiana e man mano che passavano le setimane anche la bici in palestra è arrivata a fargli compagnia.

E’ in questo periodo che nella mia testolina ha incominciato a girare l’idea di provarci col triathlon, dopotutto si trattava di intesificare gli allenamenti di nuoto e bici, di aver pazienza con la corsa e dal momento in cui mi venisse dato l’ok per correre, allenarmi per fare 5km, distanza che mi sembrava semplice da poter preparare. Tra una bracciata e una pedalata arriva il giorno fatidico (8 aprile) in cui mi viene dato il via libera per provare a correre, rigorosamente sul tappeto in palestra, i 20′ di corsa più faticosi della mia vita ad un passo abbondantemente sopra i 6’/km.

Posso garantirvi però che la gioia che ho provato nel farli era immensa, il significato di quei 20′ era semplice: “posso tornare a fare ciò che più mi piace, ovvero correre, con molta fatica ma posso tornare a farlo!!!”. Grazie a quell’entusiasmo e a quella voglia di nuove sfide mi sono definitivamente deciso a provarci col triathlon e a giugno riuscivo a correre lentamente 10km. A luglio, precisamente il 21, sono li dentro ad una piscina a Udine pronto a partire per una gara competitiva, la prima nel triathlon e la prima dopo l’intervento(qui trovate un racconto dettagliato), un emozione fantastica, a prescindere dal risultato finale, comunque soddisfacente, ricorderò quel giorno per molto tempo perchè ha fatto da trampolino per tutto ciò che ho fatto da quel momento ad oggi. Si perchè non ci si deve mai accontentare, quindi dopo aver replicato in una gara di triathlon a Parma, dove tra l’altro sono arrivato 2° tra gli amatori, era arrivato il momento di provarci seriamente con la corsa e la mezza maratona di Parma del 9 settembre sembrava perfetta.

Spilli al traguardo a Parma

Spilli al traguardo a Parma

Così è stato, giornata perfetta e nuovo record personale sulla distanza, nulla in confronto ai tempi fatti dagli spilli Zaffo e Tommy, ma si sa loro sono di un altro pianeta in confronto a me.

Il bello però doveva ancora arrivare, sulle ali dell’entusiasmo ho partecipato ad un’altra mezza a Padenghe e poi sono arrivate le due domeniche perfette, alla DeeJay Ten ho fatto un nuovo personal sui 10000m e alla Milano Fit Marathon ho fatto la mia “Impresa dell’anno” ovvero scendere sotto l’1h30′ nella mezza maratona, cosa alla quale ancora oggi stento a credere. Tutte queste gare sono servite insieme ai 33k ad Arona per prepararmi al vero obbiettivo, mai sventolato ma sempre sognato: fare una maratona entro un anno dall’intervento. Visto che gli atri spilli avevano scelto come meta per la loro maratona autunnale Firenze non potevo farmi sfuggire l’occasione di poter passare un week-end con i miei compagni di corse per lo più in una città stupenda e quindi ho accettato questo nuova sfida. Il week-end è stato fantastico, la maratona l’ho conclusa in 3h31’54” ben 28 minuti in meno rispetto all’unica che avevo corso, forse 2′ in meno sarebbero stati la ciliegina sulla torta ma saranno utilizzati come motivatori per migliorarsi l’anno che verrà.

Medaglia

Medaglia meritata!!!

Ieri ho iniziato il nuovo programma di allenamento (che fatica le ripetute!!!) che mi accompagnerà fino al 17 marzo giorno nel quale vorrei partecipare alla maratona di Roma con l’obbiettivo di scendere di quei 2′ che a Firenze sono stati di troppo, vedremo. Intanto le prossime gare all’orizzonte sono appunto il 6 gennaio alla MezzaMaratona sul Brembo, il 17 febbraio alla Giulietta&Romeo half marathon a Verona e il 24 febbraio ai 30k delle terre Verdiane.

Dopo tutto quello che vi ho raccontato voglio solo ringraziare tutti gli Spilli che in questo anno mi sono stati sempre vicino, pronti a spronarmi e a volte a crederci più di me, anzi mi dispiace se ho deluso qualcuno (visti i pronostici fatti per Firenze). Inoltre volevo ringraziare mia moglie Daniela che non si è mai opposta a qualsiasi mia scelta sportiva, non si è mai lamentata del tempo che ho dedicato alla riabilitazione e che incredibilmente a partecipato alla DeeJay Five, lei che la corsa l’ha sempre odiata.

La foto dopo la corsa è meglio non vederla :-)

La foto dopo la corsa è meglio non vederla 🙂

Adesso posso solo augurare a tutti di passare nel modo migliore possibile le feste che stanno per arrivare, senza però dimenticare di fare una corsetta ogni tanto!!!

PS: Uno speciale ringraziamento allo Zaffo che detiene il copyright del Titolo del post

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Cold weather always looks worse through a window.

Firenze è oramai un ricordo lontano, un bel ricordo di un weekend con gli spilli, di sensazioni bellissime prima della partenza, di 16 km volati via come nulla fosse con grandi aspettative, ma anche il ricordo di un’occasione che è svanita e una lezione che va ricordata.

E’ il bello e il brutto di una corsa che si prepara nell’arco di mesi, nel mio caso in questione due, bisogna dare tutto in quel momento, solo lì si vedono i frutti di quello che si è fatto prima. C’è la classifica su Maximaratona di Correre, quest’anno, con ancora quasi un mese di gare, ho già perso 55 posizioni, che si aggiungono ai due minuti di troppo con cui ho chiuso i miei 42km, ma in fin dei conti chi se ne frega, l’ultima preoccupazione di uno che ha iniziato a correre con un certo costrutto ben dopo i 30 anni dovrebbe essere la classifica, “…se desideri vincere qualcosa puoi correre i 100 metri. Se vuoi goderti una vera esperienza corri una maratona” diceva Emil Zàtopek, e lui una maratona olimpica l’ha pure vinta! Ci sono anche le foto ufficiali qui, sicuramente belle (anche se quella in cui cammino in Piazza della Signoria è un po’ sconsolante), ma qualcuno può ritenere che 24.50€ per 8 foto o 7€ per una foto singola in digitale sia un po’ esagerato come prezzo. E infine la maglietta regalo della asics marchiata FirenzeMarathon, seppure a mio avviso un po’ anonima, carica particolarmente le gambe e il fiato durante gli allenamenti!

Ma restano anche i 4 minuti che mi sono ritrovato in più sul groppone al traguardo, e un po’ sotto sotto continuo a rimuginare su quello che ho sbagliato, su come sarebbe potuta andare. In questi giorni abbiamo avuto modo di correre nuovamente assieme nel classico mondaynight degli spilli, in 4, in versione total black, come ninja, per evitare di imbatterci in Ale, depistato con un fine stratagemma messo in piedi dal Bako e dallo Zaffo, se lo meritava Ale, la settimana scorsa non ha completato il suo impegno di recensore musicale degli spilli, fargliela pagare era il minimo!!! Ale, ricordati, noi spilli un po’ vendicativi lo siamo!!!!
E abbiamo anche avuto modo di trovarci a mangiare, come l’anno scorso, per festeggiare i risultati sportivi, per festeggiare le vecchie, le nuove amicizie, per recuperare, solo qualcuno, dalle privazioni culinarie di mesi di preparazione! E infine, ultimo, ma non in ordine di importanza, per rileggere i pronostici pre-gara sui risultati degli spilli… e qui i nodi sono venuti al pettine!!!
Io lo so di non essere stato particolarmente costante nella preparazione, ci sono stati due viaggi a fusi orari distanti, c’è stata un po’ della mia solita pigrizia, ma c’è stato anche un buon recupero, un crescendo nelle prestazioni, nel morale, nelle gambe, nella testa. Avevo buone sensazioni, anche se poi in parte disattese… ma non mi aspettavo di leggere un così forte pessimismo nei miei confronti!!!Mi danno del competitivo, e credo che sia vero solo in parte… ecco questo è il momento in cui devo ammettere di esserlo! Qualcuno pensava avrei corso in 3h35′, qualcuno che sarei arrivato dietro al Bako (non offenderti Roby, ma puntavo maggiormente sulle mie ginocchia originali e sull’esperienza dell’anno precedente), qualcuno addirittura credeva che avrei terminato in 3h37′ e dietro al Bako… se così fosse stato, avrei ritenuto la mia esperienza fiorentina un totale disastro!!! E se credessi in maniera assoluta nell’amicizia, probabilmente mi sarei trovato a rompere quello che è un rapporto giovane, ma forte e soddisfacente (niente di ambiguo Elena e Zaffo, sotto altri aspetti Lello resta sempre tutto vostro!)

Ma la cosa positiva di questi pronostici che mi sottostimavano è che mi stanno dando un ulteriore motivo per non smettere di correre, mi permettono di allontanare il down post-maratona!
Oggi, tra un allenamento dei bambini e l’altro, spinto anche dalla bella giornata soleggiata, con un freddo pungente ma non fastidioso, sono uscito per una corsa, senza un vero programma. Avevo un’ora di tempo, più o meno, e non volevo stare fermo per il terzo giorno consecutivo, e mi sono deciso per 8 km, come sempre idealmente corsi a 4’40″/km. E come sempre alla partenza non mi so dosare. Corro il primo km lungo la ciclabile che da casa mia porta al palazzetto dello sport in 4’14”, ma ho il tempo, il piacere di guardare i palazzi che si riflettono alla luce del tramonto sugli specchi della struttura esterna della piscina di nuova costruzione, il pensiero viaggia a idee fotografiche, a racconti della sera prima, di foto con tempi di posa di ben due anni, di come il panorama di tutti i giorni viene cambiato dalle nuove costruzioni e come sia difficile ricordarsi quello che era prima. E intanto sono già al secondo km, le gambe vanno, il fiato non mi lascia indietro e il paesaggio si è trasformato nei campi pianeggianti di alberi oramai spogli o con qualche sporadica foglia rossa, e nella mia testa si fa strada il video di Luce di Elisa, con lei e Pasotti che si rincorrono in un bosco. Non ascolto musica quando corro, ma spesso mentalmente canto una canzone durante gli allenamenti o le gare, mi tiene compagnia quando sono da solo, senza distrarre troppo la concentrazione dal passo, dal respiro.


La ciclabile per San Martino in Strada non offre particolari bellezze, in questo pomeriggio di alcun tipo, ma è pianeggiante e mi permette di tenere un passo costante, sono a 4’15” al terzo km e mi dico che vale la pena tenere questo passo ancora fino alla fine! Il giro di boa è un po’ complicato, finisce la ciclabile, c’è l’attraversamento di un cavalcavia e sono quasi al quarto km, quindi torno indietro, rifaccio lo stesso pezzo un paio di volte e la media si alza, il quinto km è il più lento, a 4’28”, ma non voglio mollare e le gambe riprendono a girare anche se questa volta il vento è contrario e si nota, a differenza dell’andata. Ma ci sono, ho voglia, corro il 6° a 4’06”, mi faccio forza e mantengo la media costante, per chiudere gli 8 km abbondanti in 34’05”, a 4’15” precisi! Sono soddisfatto! E’ un buon allenamento, per le mezze maratone dei primi mesi del 2013, voglio correrne una sotto l’ora e trenta, è un traguardo che altri spilli hanno raggiunto e a me manca, e qui esce fuori la competitività!

E sarà un caso, ma gli allenamenti di minibasket dei bambini, dopo questa corsa, sono i migliori che abbiamo fatto quest’anno, più motivato io, più motivati l0ro, è così che deve andare!

M.

P.S.: Il titolo forse non c’entra molto, ma l’ho letto su un motivational di Nike Running e mi piaceva citarlo!

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Con la maratona non si scherza

Ci tenevo!

Gli ultimi due mesi di allenamento mi avevano caricato mentalmente e anche fisicamente. Certo arrivavo da periodi di attività estivi un po’ estemporanei, poco costanti, ma ci credevo!!! 3h24’05” era il mio tempo da sogno, un discreto miglioramento rispetto al 3h26″17 del 2011, in un anno un po’ difficile non solo sportivamente. Sarebbe stato un riscatto, e sarebbe stata un’ulteriore rampa di lancio!

Prima della partenza sognavo ad occhi (quasi) aperti

Così non è stato! Sapevo le mie carte, avevo una maggiore velocità rispetto all’anno precedente e una resistenza sicuramente inferiore, le mie gambe non avevano il rodaggio chilometrico necessario. E sui 42 km il bluff viene sempre scoperto, sempre!

Ho sbagliato la tattica di gara, ho voluto strafare, e per i primi 16 km mi sentivo leggero, il passo medio a 4’36″/km era persino piacevole, accompagnato dal supporto del pubblico, dalla musica suonata live lungo il percorso. Al traguardo volante della mezza, tagliato in 1h36’53”, già sentivo che qualcosa era cambiato. Una bustina di carboidrati istantanei passatimi da Elena, appostata con Martina a metà gara, mi aiutava a continuare nel mio sforzo. Sin dall’inizio, una volta assestato il passo, mi ero detto che stavo mettendo fieno in cascina, che avrei potuto rifiatare nel finale secondo i miei calcoli, giocavo su quei 14 secondi di differenza positiva rispetto al preventivato per ottenere il mio risultato. Quale errata credenza!!!

Per andare avanti  dal 22° km ho fatto leva su un mantra, influenzato dalla lettura di Murakami,  “L’arte di correre” della sera prima, in cui si parlava di cosa ci si ripetesse durante le ore passate a correre, continuavo a dirmi mentalmente una semplice frase, a farmi forza con essa.  Ha funzionato finché le gambe hanno smesso di cooperare, al 33 km, quando un primo crampo al polpaccio sinistro mi ha fatto vacillare. L’ho gestito, mentre cercavo di aprire un’altra confezione di energia istantanea, riuscendoci solo intorno al 34°, ma da quel momento non ho avuto più le forze per continuare a correre costantemente. Ho camminato, mi sono fermato, ho fatto stretching, ho mangiato banane, ho bevuto sali e acqua, e intanto provavo a ripartire, mentre il passo medio aumentava inesorabilmente. Non era più importante battere il mio PB, contava arrivare soffrendo il meno possibile. E intorno a me, chiuso nella mia fatica, nei dolori, il mondo andava avanti, altri corridori continuavano il loro sforzo, Firenze ci incitava, il sole aveva trovato il suo spazio tra le nuvole, io volevo solo finire.

Non ricordo più quando ho corso e quando ho camminato, lo Zaffo mi dice che quando mi hanno visti al 42° stavo corricchiando, ma anche gli ultimi 200 metri sono stati dolorosamente infiniti.

Ho chiuso in 3h28’46”, la classifica mi pone al 1747° posto, superato da quasi 500 persone negli ultimi 7 km, ma questa è solo una nota a margine. Il fieno in cascina era posto su basi non troppo solide e ha rotto il granaio Avrei dovuto conservare le energie, tenere il passo di 4’50” che mi assicurava il sogno, e sono certo che in questo modo ce l’avrei fatta, mi sarei migliorato!

Ho sbagliato, e la maratona ha presentato il suo conto. Ma ho imparato la lezione, è un’esperienza che mi servirà!

M.

Grandissimi spilli, grazie Bako per la sorpresa finale e a tutti per il supporto, prima, durante e dopo. Soprattutto quando i crampi si sono impossessati di me al traguardo!