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Breaking News

Lodi, 13/11/2014

La notizia circolava già da tempo negli ambienti podistici lodigiani, ed ora con un comunicato ufficiale Gli spilli nel ginocchio liberano definitivamente Zaffani, la loro stella.
Non sappiamo le motivazioni che hanno portato alla separazione, e nemmeno cosa attenda il forte e bel corridore di Dovera una volta lasciata la compagine di corsa. Le uniche parole possibili vengono lasciate al laconico comunicato che leggerete qui di seguito.


Gli spilli nel ginocchio comunicano di singolo accordo di aver sollevato, con effetto immediato, il signor Marco Zaffani dall’impegno di correre con loro.

Gli spilli nel ginocchio desiderano ringraziare il signor Zaffani per il suo impegno, per i suoi 29 km a Rotterdam, per i suoi 6 km da lepre a Davide Lupo Stanghellini in quel di Cremona e per il prezioso ruolo di PR nei monday night estivi e gli augura i migliori successi professionali.


Siamo in attesa di ulteriori sviluppi, soprattutto per sentire le reazioni dei diretti interessati, a quasi due settimane dall’appuntamento clou per questo 2014!

Nel frattempo le prime reazioni non si sono fatte attendere…

Magari un giorno anche lui tornerà a casa...

Non bruciate la maglietta, magari un giorno anche lui tornerà a casa…

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#RunnerProblems

'Mi tocca correre di nuovo oggi!'

‘Mi tocca correre di nuovo oggi!’

Per contare le volte in cui il Garmin ha perso il segnale gps durante una corsa negli ultimi 2 mesi non bastano più le dita di una mano. Per il momento l’infausto evento non è mai capitato in occasione di una gara ma ‘solamente’ nel bel mezzo di allenamenti, il fastidio però di doversi fermare, aspettare, spegnere il dispositivo, aspettare nuovamente che si riavvii, per poi partire spesso senza il riscontro cronometrico è parecchio reale e influisce almeno all’inizio sulla qualità e quantità della corsa.

Siccome le cose non accadono per caso, o quantomeno io cerco di dar loro una spiegazione, mi ritrovo a filosofeggiare sulla questione e a creare una lista di problematiche scherzosamente serie a cui si può andare incontro quando si intraprende un percorso podistico:

  • se un runner si allena e il gps non segnala il chilometraggio, l’allenamento serve?
  • quando si è in canotta in una giornata fredda è preferibile attendere la partenza di una gara all’aperto o in un wc chimico usato plurime volte?
  • all’immancabile domanda su quando correrai la maratona di New York si deve sempre rispondere con il sorriso sulle labbra?
  • vale la pena spendere soldi per farsi un piercing in zone coperte e spenderne ancora di più in cerotti per proteggersi ogni volta che si deve correre?
  • doversi iscrivere alle maratone per il 2015, quando comunque del doman non v’è certezza.

Manterrò il riserbo sul fatto che i problemi sopraelencati abbiano una base autobiografica o siano inventati di sana pianta, la lista credo sia comunque destinata ad ampliarsi…

… e quali sono i vostri #RunnerProblems ?

m.

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Le corse di Settembre

Riprendere le competizioni podistiche in Settembre sembra non essere mai facile, il ricordo è ancora totalmente incentrato su Agosto, sulle vacanze. Per chi è stato nel solito posto al mare, per chi non le ha fatte, per chi le ha passate bevendo mojito e per chi, come il sottoscritto, si è un po’ rotto le scatole nei 4 giorni solitari viennesi.
Poi se succede come quest’anno che fa più caldo in questo colpo di coda estivo piuttosto che nei precedenti mesi, la fatica nell’indossare un pettorale e correre 21 km può essere ancora più pesante.

La RunTuneUp bolognese di ieri è stato il paradigma di tutto questo, un percorso duro, che a riguardarlo disegnato sulla mappa Garmin somiglia ad un fiore appassito inscritto in una forma poligonale, pieno di salite, discese, appoggi scoscesi. Un percorso che difficilmente può permettere l’assalto al record personale,
e così per me è stato, nonostante una partenza convinta, un tempo quasi in linea con il best case scenario fino al 10° km, ma che si è risolto in uno stop&go all’11° km per un dolore intercostale che seguiva una spiacevole sensazione di un battito cardiaco invadente in gola. Qualcosa che fino a quel momento non mi era mai successo e che mi spingeva a più miti andature.
Fossi stato ancora a Parma, come un anno prima, il risultato sarebbe stato analogo a quello di 12 mesi fa, un ritiro facilitato dalla vicinanza fisica del traguardo, e per questo capisco Bako che ha deciso al 14° di preferire un massaggio rigenerante piuttosto che altri 7 km di fatica, io invece sono contento di aver chiuso in 1:27:50, di aver in parte contribuito negli ultimi chilometri al recupero di una posizione di una ragazza arrivata tredicesima in classifica, di non farmi ossessionare dall’idea di abbattere questo ancora insormontabile muro degli 85′.
Non so se arriverà quel giorno, magari non vale la pena nemmeno farsi ‘ossessionare’ da tutto ciò.

Perchè comunque vada dopo Settembre, arrivano anche Ottobre, e ci saranno Lisbona (ancora in forse), Cremona, Crema, Firenze, ecc.ecc.

m.

P.S.: E comunque anche incontrare i vip in queste gare dà la sue soddisfazioni!

"Se vuoi correre la domenica solo con me... indosserò la canotta verde degli spilli"

“Se vuoi correre la domenica solo con me… indosserò la canotta verde degli spilli” Bako dixit

E...Straneo con gli spilli

E…Straneo con gli spilli

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Hate everything about you

Odio quasi tutto ultimamente, non è un gran periodo da un po’ di tempo a questa parte.
Cerco di limitare al massimo la mia misantropia e faccio anche più fatica a non mostrare la mia misoginia, il mio vedere tutto bianco e nero per quanto riguarda le relazioni con il genere femminile. Ogni tanto mi sforzo, in realtà riesco anche bene all’apparenza, ma sotto sotto sento che le sensazioni sono differenti.
Mi sono anche annoiato a viaggiare da solo per 4 giorni, Vienna forse non era la meta migliore da girare, ma sentivo che lo spirito già in partenza non era al top, e l’idea di non portare il materiale per correre mi ha tolto la possibilità di battere la noia almeno nei periodi di allenamento.

Perchè in questo periodo ho una voglia incredibile di corsa, di gareggiare, di allenarmi, di faticare, come da un po’ non sentivo. E mentre ero in bici qualche minuto fa continuavo a pensare all’allenamento di domani, alle ripetute sui 500 metri che aspettano me e Tommi, e già pensavo sia alla fatica nel mentre che alla sensazione piacevole quando si finisce. A quel momento in doccia in cui la stanchezza si trasforma in combattività.
Quando non vedi l’ora che arrivi il giorno della gara, quando senti la forza del viaggio che ti porta alla meta.
E per questo motivo l’idea di uscire ad allenarsi 6 volte a settimana è un piacere e non un incubo, e mi esalta l’idea di sfiorare i 300km corsi in questo mese.
E’ un modo per aggrapparsi alla lunghezza delle giornate, unica cosa che resta di un’estate solo nominale, per sfruttare il tempo libero agostano, sapendo che verranno momenti più duri sportivamente parlando.
Per il momento non posso che seguire questo flusso…

m. 

 

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Vado in vacanza

Ebbene si, è arrivato il momento di prendermi una vacanza dallo sport. Come al solito non avverrà come avevo previsto, ovvero per una mia scelta, ma per dei chiari segnali che il mio corpo mi sta dando. Infatti qualsiasi movimento banale io faccia, come starnutire o semplicemente togliermi le scarpe, provoca danni fisici che mi obbligano a fare costantemente visita dall’osteopata e la conseguente apparizione su di me di strani adesivi

ScotchMan

ScotchMan

I segnali di un possibile crollo c’erano tutti ma come al solito li ho ignorati, solo il fatto che il blog abbia come nome “Gli Spilli nel Ginocchio” e non “Super Atleti” e il ginocchio di cui si parla è il mio dovrebbe farmi capire qualcosa, no? No tranquilli l’ho sempre ignorata come cosa e anche questa volta ho voluto strafare ed ora ne pago le conseguenze. Ovvio che la colpa principale è della mia Carta di Credito e di quel lunedì dove mi sono iscritto allo sprint di Parma e all’olimpico di Lecco. Come sono andate le due gare? Partiamo da Parma dove sono andato con il mio amico immaginario, infatti questa volta non avevo nessuno a farmi compagnia nella steppa del campus universitario.La gara é andata benissimo, un tempo a fine gara di tutto rispetto(1h02’18”) e uno stato di forma che mi faceva pensar bene per il futuro e con ancora addosso l’adrenalina per la gara olimpica fatta la settimana prima a Sirmione.

Io e il mio amico immaginario prima della gara...

Io e il mio amico immaginario prima della gara…ah si era abbassato ad allacciare la scarpa!!!

La giusta ricompensa post gara...il mio amico era sceso a buttare lo scontrino!!!

La giusta ricompensa post gara…il mio amico era sceso a buttare lo scontrino!!!

La settimana successiva qualche dolorino é iniziato ad apparire ma figuratevi se ci ho dato peso, ho proseguito a testa bassa i miei allenamenti fino a che mi sono ritrovato qualche giorno prima della gara con una bella contrattura al polpaccio e un principio di pubalgia. Ovviamente i consigli dell’amico osteopata non li ho ascoltati e la domenica mattina alle 9:30 mi sono fatto trovare pronto con la muta addosso per il triathlon olimpico di Lecco. Lago mosso, pioggia e vento, queste le condizioni con cui mi sono dovuto affrontare per finire questa gara, condizioni che non si addicevano granché con le mie condizioni fisiche ma stando attento nella frazione bici e moderando un po’ i ritmi nella frazione di corsa sono riuscito a tagliare il traguardo soddisfatto per un’altra gara portata a termine pure con un risultato cronometrico inaspettato(2h17’49”)

Che bello il lago mosso

Che bello il lago mosso

Questa volta non ero solo

Questa volta non ero solo (Leggi qui)

 

Com’è stato il dopo gara? Beh la foto iniziale spiega come sia stata traumatica la settimana con il colpo finale alla schiena ieri mattina…ma ci si può far male togliendosi un calzino?!?!?. Quindi mentre tutti gli altri Spilli stanno iniziando la preparazione, per quello che sarà il grande evento autunnale, con allenamenti che già fanno sentire stanchi solo a leggerli, io mi preparo riposando e cercando di curare tutti gli acciacchi che il mio corpo mi regala come conto da saldare per tutte le mie piccole imprese.

Quindi non mi resta che augurarvi BUONE VACANZE!!!

Ci sentiamo a Settembre(secondo i medici…io spero prima!!!!)

Ciaooooo

BaKo

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Che bello è fare triathlon!!!

Parto dalla fine…

Taglio il traguardo, stremato, felice, cerco da bere, trovo quello che ha parcheggiato la macchina dietro di me(noi), lo guardo, lo saluto, gli chiedo:”com’è andata?”, lui sorride e mi dice:”bene, 38° e tu?”, io rispondo “Boh, forse sono sotto le 2h20′”, lui:”Grandissimo ottimo risultato!!!” e sfoggiando un sorriso a mille denti(cacchio ne aveva tantissimi) mi dice:”Che bello è fare triathlon!!!”

Guardando le foto, secondo voi ci siamo annoiati?

Pre Gara

Pre Gara

Tutti in Body

Tutti in Body

Stremati ma felici

Stremati ma felici

Ecco dopo che vi siete viste e riviste e straviste le foto di questi tre bei triatleti passiamo alla cronaca della giornata…

Come avete visto nelle foto non ero solo, a farmi compagnia in questa avventura c’era l’ormai solito compagno di gare Massimo e il detentore di svariati titoli di campione di “Zona Cambio”… Vittorio (Giuro è la persona con più gadget da T1 e T2 che io abbia mai visto!)

Luogo di designato per la gara: Sirmione , la gara: l’ormai famoso Garmin Trio Sirmione

Questo di Sirmione era il primo dei tre olimpici a cui ho deciso di partecipare quest’anno, ma solo il secondo della mia giovane carriera di triatleta(il primissimo lo avevo fatto qui: 1/2).

Quindi, come a quasi tutte le gare a cui partecipo, mi ritrovo con la sensazione della “prima volta”, una sensazione che mi fa vivere ogni istante della gara, dalla preparazione della zona cambio fino al traguardo, come una novità da doversela godere fino in fondo.

La particolarità di questa gara che le zone di transizione sono due ben distinte e lontane tra loro, la T1(cambio nuoto/bici) vicina al castello e al traguardo finale, la T2(cambio bici/corsa) più fuori città.

La partenza della prima batteria(donne) è fissata per le 16 e dal a poco sarebbero partiti anche tutti gli altri atleti. Io e Massimo siamo in 3° batteria mentre Vittorio in quanto non più giovanotto è partito subito dopo le donne e un 15′ prima dei super atleti della 1° batteria maschile.

Il percorso a nuoto è stato fantastico, se lo dico io che normalmente soffro di attacchi di panico in acqua, posso garantirvi che è stato veramente bello soprattutto il passaggio nel canale del castello Scaligero che ci ha fatto passare da un lato all’altro della penisola. Sarà stato lo splendido percorso e la frase che mi son ripetuto in testa durante la frazione natatoria che mi hanno aiutato ad uscire in 28′ minuti. Da li di corsa a prendere la bici e partire per i 40Km da fare in bici. La frazione in bici è sempre un terno al lotto ti può andar bene e ti trovi in un bel gruppetto, ti può andar male e ti li fai da solo…a me è andata benissimo, dopo 10 km tra prendi quelli davanti e ti fai prendere da quelli dietro mi sono ritrovato a fare i restanti 30km in un gruppetto di 40 ciclisti. Fin qui quindi tutto bene, pure il cambio in T2 è stato rapido e mi son ritrovato a correre, la frazione che a me dovrebbe venire meglio. Così è stato, nonostante l’umidità e il gran caldo abbiano rovinato un po’ i programmi che mi ero messo in testa. Ma chissenefrega ero li che mi stavo divertendo e stavo pure facendo una buona gara. La presenza di pubblico ha reso la fatica più sopportabile e come al solito non mi sono tirato minimamente indietro quando c’era da dare il “cinque” ai bambini presenti a lato del percorso, sia chiaro…mi diverto più io di loro!.

Dopo aver fatto tre giri del percorso entro nella corsia del traguardo e ai lati vedo un casino di gente che applaude e ti incita per affrontare gli ultimi metri di gara come se fossi il vincitore, posso garantirvi che avevo la pelle d’oca, è stato un momento che in altre gare non avevo mai provato.

Pensandoci bene quella sensazione di vittoria era gusto che la provasse qualsiasi atleta avesse tagliato il traguardo quel giorno!!!

Stremato, felice e un orologio che segnava 2h18’25”, forse anche troppo bello come risultato per un mezzo atleta come me!!!

Anche perche adesso è dura da migliorare…ma ci proverò quello è sicuro!!!

Finisher

Finisher

BaKo

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Sereno variabile…

Sabato 14 giugno…non so ancora bene per quale motivo ma mi sono ritrovato iscritto a due competizioni nello stesso giorno!!!

La prima: Triathlon Sprint di Nibbiano in Val Tidone partenza alle ore 13:00

La seconda: Energizer Night Run a Milano partenza alle ore 21:30

Nonostante la cavolata della doppia iscrizione, il tutto sembra fattibile anche grazie ai miei due compagni di avventura: Massimo per la parte triathlon e Giorgio per la corsa serale.

La cosa che mi preoccupa però più di tutto non è la gestione logistica delle gare ma bensì le previsioni meteo. Addirittura il sito IlMeteo.it mi invia una mail il giorno prima avvisandomi della presenza per il sabato di: Acquazzoni, Nubifragi, Tempeste Tropicali e possibili invasioni aliene nella zona della Diga del Molato(Luogo di partenza della gara di triathlon). Se lo scopo della mail era allarmarmi…ci è riuscito alla grande!!! Mi spiego meglio…Non ho mai usato la bici da corsa con la pioggia e l’ultimo dei miei desideri era sperimentarlo in gara, soprattutto questa gara, dove l’anno scorso ci ho lasciato una gomma per colpa di una buca e dove il percorso si presenta con molti sali e scendi.

Ma per fortuna siamo nel 2014 e grazie ai grandi passi che la scienza e la tecnologia hanno fatto negli ultimi decenni ad aspettarmi sul luogo della partenza c’era questo meteo

Meteo

Non ne azzeccano più una…

La vista del lago e della bella giornata hanno tolto qualsiasi tensione che avevo accumulato i giorni precedenti e alle 13:00 in punto sono nel lago con la muta pronto a partire e soprattutto a divertirmi. La cosa positiva è stata che mi sono rilassato talmente tanto a tal punto che la partenza della frazione nuoto, la quale normalmente mi crea attacchi di panico per la troppa gente, sia passata senza neanche accorgermene e in meno di 12′ ero fuori dall’acqua, cosa mai accaduta. Ad aspettarmi nella T1 c’era una novità….le scarpette attaccate ai pedali!!!

Pedali

Riuscirò a non cadere?!?!

Per i triatleti la cosa delle scarpe già attaccate è probabilmente una sciocchezza…ma io non sono un triatleta!!!

Risultato: prima che uscissi dalla zona cambio gli elastici erano saltati quindi non ho potuto fare il figo come i veri triatleti, però nel complesso ho guadagnato tempo rispetto alla solite volte!!!

Pedalo pedalo pedalo…e qui perdo tempo rispetto a molti, si vede che non sono abituato a percorsi ondulati, il massimo delle salite che faccio in allenamento sono i cavalcavia dell’autostrada o qualche salitella nelle colline vicino a casa. Qui Massimo, con cui ero uscito insieme dall’acqua ma che avevo staccato in T1 mi riprende e mi supera!!!

Capendo che è inutile tentare di strafare prendo il mio ritmo tranquillo e porto a casa la frazione in bici con le gambe che ancora stanno bene potendo così dare di più nella corsa dove in effetti sono più allenato e abituato alla fatica.

Il caldo delle 14:00 si fa sentire e come dalle previsioni meteo che mi hanno allarmato mi ritrovo sotto ad un acquazzone…ah no scusate erano solo le docce messe sul percorso per dare refrigerio a noi partecipanti!!! Il tracciato della corsa prevedeva il passaggio per ben due volte proprio sopra la diga, momento molto bello, l’importante è che non soffriate di vertigini…Bako non guardare sotto, non guardare sotto!!!

Anche questo sprint lo abbiamo portato a casa, soddisfatto per il risultato(Sempre meno quelli davanti e di più quelli dietro) e soprattutto perché inizio a divertirmi sempre di più.

Complimenti a Massimo per l’ottimo risultato, per il passaggio e per la birra

The Finisher

The finisher

Bene la prima è andata, di corsa sulla via del ritorno, ore 17:30 varco la porta di casa…

Disfa la borsa, lava la muta, altra doccia, un piatto di pasta prepara l’altra borsa e via alle 19:00 in punto sono sotto casa di Giorgio per salire su a Milano.

Ecco forse qui i meteorologi ci hanno azzeccato, infatti mentre ci avviciniamo sempre di più al capoluogo lombardo, le nuvole sopra di noi assumevano forma e colori sempre più minacciosi.

Ecco qui sotto troverete il riassunto del riassunto dell’Energizer Night Run ’14

Si è svolta all'interno della mia smart

La gara si è svolta all’interno della mia smart con luci, pizza e birra!!!

Evviva Bernacca!!!

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Podista Bolognese, ancora no

Non posso ancora considerarmi un podista bolognese.

Un pò perché ancora non so bene come muovermi, un po perché indosso magliette che ricordano gare svolte nel lombardo/veneto, un pò perché a tapasciate in loco non ho ancora partecipato.

Oggi però mi si presenta l’occasione di sbloccare l’ultimo punto.

Una tapasciata (o presunta tale) mi si presenta bella bella stasera alle ore 19, in zona Casalecchio di Reno, via de Pisis.

Bel posto per una corsetta

Bel posto per una corsetta

E domani mattina ho il mio primo appuntamento podistico, con un simpatico e bravo triatleta del luogo, che mi inizierà all’attività podistica emiliana.

E’ ora di darsi una mossa, prima che tigelle e crescentine mi donino una bella forma morbidosa.

Alla Bricca, per intenderci.

Di seguito alcuni tentativi di perlustrazione del luogo, senza nessun investimento automobilistico, smarrimento della rotta nei parametri, polveri sottili ingerite LEVEL:MAX

Fartlek (o presunto tale) Giardini Margherita

Fartlek (o presunto tale) Giardini Margherita

Zona Industriale Direzione A14 BO-TA

Zona Industriale Direzione A14 BO-TA

Pilastro - San Donnino

Pilastro – San Donnino

L.

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‘Non ho abbastanza talento per correre e sorridere allo stesso tempo.’

Padova è qui vicina, e io in realtà non sento dentro quella voglia di faticare che mi ha accompagnato prima delle mie migliori gare. Sento di averla lasciata indietro ai giorni prima della Roma-Ostia, chiusa nel raffreddore e nel mal di gola e in una salita esageratamente lunga a metà della gara.
Andrà come andrà Padova, non l’ho preparata in modo da ottenere il PB ma potrò godermi i due giorni di festa, seguirò Roberto finchè riuscirò e poi mi accontenterò di stare sotto l’ora e 30′.

Servono nuovi stimoli a riprendere il discorso podistico del 2013, ho lasciato da parte l’idea di abbandonare i 42 km per quest’anno e credo che cercherò la mia rivincita in terra toscana a novembre, soprattutto per migliorarmi nella mezza maratona, ottenendo il massimo dal cammino che porta alla maratona.
Forse ieri un primo passo, mentale, è stato fatto: grazie a Ilaria e Simona, al loro invito a vedere uno spettacolo teatrale al Piccolo Teatro Studio Melato dedicato a Emile Zatopek, la locomotiva umana.

Uno spettacolo intenso, la storia di colui che ha vinto nella stessa olimpiade i 5000, i 10000 e la maratona, un record ineguagliato. Una storia che si interseca con gli eventi di un paese con una storia drammatica, la primavera di Praga del 1968, Dubcek e il manifesto delle 2000 parole, da lui firmato e che gli è costato la degradazione dall’esercito, l’espulsione dal Partito Comunista. Lui campione olimpico, gloria della Cecoslovacchia era costretto a fare lo spazzino, a lavorare nelle miniere di uranio.

Volo 903. Emil Zatopek: il viaggio di un atleta è uno spettacolo emozionante, c’è tutta la fisicità del teatro, simile a quella della corsa, un gesto così semplice e naturale che porta a conseguenze così emozionanti, la corsa come libertà, anche nel dramma di questo uomo.

Anche questo è un modo per ritrovare i giusti stimoli.

 

m.

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Il brutto della (Milano) Marathon

Disclaimer: Ho distinto il bello e il brutto della mia esperienza alla Milano City Marathon per quest’anno, non volevo sminuire il bel lavoro dei volontari delle Onlus, dei volontari (o almeno di quasi tutti) addetti al percorso della gara e accomunarlo alle brutture dell’organizzazione, di Milano nelle sue istituzioni e nei suoi cittadini (non tutti, non generalizziamo). Come due facce della stessa medaglia non si può non sottolineare entrambe.

Il brutto della Milano Marathon è l’assenza di una giornata ecologica.

Il brutto della Milano Marathon è correre ad un metro dalle macchine in coda.

Il brutto della Milano Marathon è sentire più clacson che incitamenti.

Il brutto della Milano Marathon è terminare le taglie delle magliette al primo giorno di apertura dell’Expo.

Il brutto della Milano Marathon è pensare che Milano non sia pronta ad accogliere eventi del genere.

Il brutto della Milano Marathon è far partire le staffette 40′ dopo la gara principale.

Il brutto della Milano Marathon è sentire un volontario che invece che incitare gli ultimi, scherzosamente(?) diceva di sbrigarsi perchè lui aveva fame.

Il brutto della Milano Marathon è l’assenza del biglietto della metropolitana in omaggio ai partecipanti.

Il brutto della Milano Marathon è la diplomazia dell’organizzazione che probabilmente quest’anno qualche pecca ce l’ha avuta.

Il brutto della Milano Marathon è sentire lo speaker all’arrivo dire che questa è una delle maratone più importanti del mondo (chi si loda s’imbroda).