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Il bello della (Milano Relay) Marathon

Il bello della maratona, dopo il ritiro di Zaffani, è Lorenzo Verdelli.

Il bello della maratona è Zaffani che vede vacillare il suo record sui 42195 m.

Il bello della maratona ve lo racconterà una volta Lello, ne sono sicuro!

Io che invece ho corso solo la staffetta a Milano posso dirvi cosa è il bello di correre per le giuste cause.

Il bello della relay marathon è aspettare al 33° km Lello, non vederlo insieme ai pacer delle 3h e pian piano intuire che sta andando alla grande.

Il bello della relay marathon è correre per Avvocato di Strada, correre per qualsiasi organizzazione cerchi di aiutare chi ha bisogno.
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Il bello della relay marathon è arrivare in fondo e avere un ristoro con panini, torte salate, cibarie e bibite.

Il bello della relay marathon è vedere gente che si avvicina alla corsa.

Il bello della relay marathon è vedere gente che si gode una giornata all’aria aperta.

Il bello della relay marathon è dire che correre 10 km non è per niente ‘eroico’.

Il bello della relay marathon è vedere tanta gente che impegna il proprio tempo per gli altri.

Il bello della relay marathon è sperare di aver dato un piccolo contributo, solo correndo.

 

P.S.: Lello scusa se ho copiato la tua idea, ma era troppo bella!

 

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Conquisterò il mondo

Non son impazzito, un pochino forse si, ma non del tutto. Non mi sono nemmeno venute manie Napoleoniche, è solo che stamattina dovevo trovare una scusa per aver voglia di correre.

Come tutte le domeniche mattine mi sveglio di buon ora per la solita corsa in compagnia di Giorgio, con la differenza che oggi Giorgio non ci sarebbe stato. La sua assenza è da attribuire ad un infortunio, come dice lui, o dal fatto che la sera prima abbia dato il meglio di se in un noto locale milanese, come testimoni raccontano.

Sta di fatto che avrei dovuto correre da solo…

Dove andare? Quale strada prendere? sono state le domande che mi sono posto mentre il Gps cercava il segnale. Si perché  il problema del runner è la monotonia dei percorsi. Fare sempre lo stesso giro diventa noioso, pensate che ormai mi rifiuto di correre sulle strade dove ho macinato km di allenamento per preparare la mia prima maratona qualche anno fa, giuro non ce la faccio proprio a rifarli. Quindi l’obbiettivo di stamattina era quello di cercare di andare dove non fossi mai passato. Ammetto che Lodi non è per niente una grande città, ma sono soddisfatto per esser riuscito a trovare qualcosa di nuovo da calpestare e conquistare con le mie scarpe.

La soddisfazione e la presa di coscienza della nuova conquista la si ottiene una volta arrivati a casa appena si scarica sul proprio computer la corsa fatta. Vedere quella riga rossa sulla cartina che si muove e passa sulle strade percorse da proprio un senso di conquista. Le migliori sono quelle delle gare in città dove non si corre regolarmente. Io ogni tanto vado a rivedermi le corse fatte a Roma, Verona e pure Milano.

La cosa migliore sarebbe poter vedere le corse di tutti e perché no scoprire che il mondo intero sia stato conquistato dai Runners.

Ci sono altri che invece vogliono conquistare il mondo stando comodamente seduti…

e ci fanno pure i campionati

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Tre giorni di ordinaria magia

Il titolo dice tutto..

In 25 anni che frequento e conosco Roberto e Michele questa è stata la prima volta che partiamo solo noi tre.

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Buongiorno “Spilli”. Grazie anche a Lello che ci ha portati a Rogoredo.

Che dire tre, due, uno e si parte..clima gita e questo fa si che è impossibile non divertirsi..

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Bako..ma che bello il tuo shuffle!!

Finalmente si arriva a Roma, se il buon giorno si vede dal mattino..allora è proprio una bella giornata di..

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Ma alla fine chi se ne frega..siamo o non siamo in vacanza?

Giusto il tempo di posare i bagagli..

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Il mio pigiama spacca!!

..e si va al ritiro dei pettorali!!

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Prime emozioni..

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Comunque Cek qui non si vede che ho il polpaccio grosso!!

Breve pranzo, ritorno veloce in albergo e poi giretto per Roma..

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Bako un po’ come la foto del tuo matrimonio!!

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C’è spazio anche per Giorgio (sempre con noi)!!

Ritorno in albergo..e preparazione alla cena!

E proprio da qui cominciano i primi incontri..Simona..Hey!!

Per rimpiazzare la mia dipendenza dalla nutella ho optato per questo prima di andare a dormire..

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La stanchezza prende il sopravvento..e non mi resta che addormentarmi visto che l’indomani la sveglia è molto presto, anche se ci sono abituato.

Colazione, metro e si raggiunge la partenza..

Finalmente conosco anche Francesca e Stefania..Hey..quattro chiacchere e..

..finalmente arriva al momento della corsa!! Il mio obiettivo non era tanto migliorare il mio “personal”, dal momento che la mia preparazione non è molto costante e in questa fase latita parecchio, ma finirla decorosamente (grazie a Mattia per la compagnia, di sicuro sono riuscito a rallentare anche te!!) Cosa insolita è il fatto di gestirmi in autonomia e non aver nessuno che mi faccia da “pacer”. I primi 10 Km però mi hanno fatto ben sperare ed anche la tanto temuta salita sembrava non aver destabilizzato più di tanto il mio passo. Fino al 17 Km tutto bene, poi memore del calo subito a Verona mi sono premunito per tempo con degli zuccheri. I problemi però sono arrivati da li a poco nonostante tutto. Il cronometro non mi condannava ancora anzi ero in corsa per il “personal”. Più il traguardo si avvicinava però e più le mie gambe e la concentrazione mi abbandonavano. L’esperienza più tragica per il momento l’ho vissuta dal 20 al 21 Km

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un estratto della mia sofferenza..cek anche qui il polpaccio sembra nella norma!!

..stavo e male e non ne potevo più..la voglia di fermarmi e camminare era tanta, ma l’orgoglio e il fatto di non mollare mai hanno fatto il resto…Bako stavolta qualche tuo incoraggiamento forse avrebbe fatto il miracolo!!. In tutto ciò a parte gli scherzi non vedo note negative nella prestazione, perché per lo stile di vita che ho per me queste sono imprese. E’ stato emozionante esserci al di là di tutto ed esserci stato con le due persone che stimo di più (Bako e Cek).

Giusto il tempo di rientrare in albergo..risistemarsi e poi..

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super pranzo!!

Roma by night..

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Purtroppo poi arriva anche il momento di tornare a casa..l’ultimo giorno è sempre un po’ malinconico, almeno per quanto mi riguarda.

Ho avuto la fortuna di conoscere delle persone veramente fantastiche Francesca, Stefania e Simona che ci ha sopportato più di tutti!!

Grazie di cuore!!

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Cosa mi è rimasto di questi tre giorni:

..il fatto che sto invecchiando ma che in fondo ce la faccio ancora

..i polpacci da sfilare come dice il Cek

..per Francesca, Stefania e Simona è un arrivederci a presto

..e che ho ancora tanta voglia di divertirmi con le persone che stimo (Bako e Cek grazie di cuore)

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E per dirla alla Piero Pelù: “Grazie e buona notte!!”

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What do I want? – RomaOstia 2014

Mi sono chiesto nel corso delle passeggiate romane quale sia stato il motivo per cui non ho raggiunto il mio obiettivo, mi sto ancora chiedendo dove stia andando il mio impegno podistico.

La seconda domanda è venuta naturalmente dopo aver osservato il programma di allenamento che stanno seguendo Tommi e Lello. Io attualmente non ho nelle gambe i loro risultati, non li metto nemmeno nei miei obiettivi più a breve termine, e nemmeno penso di volermi allenare 6 volte a settimana, con uscite mai inferiori all’ora e 20′. Non è realmente quello che voglio ottenere dalla corsa.

Però l’idea di scendere sotto l’ora e 25′ nella mezza oramai è fissa in testa, sicuramente meno ossessivamente del muro delle 3h sulla maratona, e forse per questo il risultato non è stato raggiunto.
Mentre ero in corsa durante la Roma-Ostia, soprattutto dopo la salita spaccagambe di metà gara, il mantra che mi ripetevo sembrava una canzone di Christina Aguilera, ‘la mia testa non è pronta per quel risultato’.

Eppure un po’ ci ho creduto, all’inizio sicuramente, con i primi 5 km corsi sotto i 4’/km, e poi un po’ anche tra il 12esimo e il 17esimo quando la costante discesa mi faceva girare intorno ai 3’53”. Poi però le gambe hanno pagato il conto, ho raggiunto Gefter al 17esimo, ma non ho avuto la forza per stargli in scia e recuperare per lo sprint finale. Solo 3 km di discesa mi avrebbero permesso di abbassare il mio personale, e a nulla sono valse le mie preghiere per ottenere questo favore, mi sono dovuto accontentare di chiudere in 1h26’08” (anche se il mio orologio segnava 2 secondi in meno… Tommi, so che mi capirai).
Il vento freddo sul litorale di Ostia non mi permetteva di gustare il risultato, non ottimo, ma buono viste le premesse dell’ultima settimana. La mia voglia di mare non veniva soddisfatta viste le condizioni climatiche.

Perchè non ce l’ho fatta in fin dei conti? Sarà stata colpa di quella volta che ho interrotto il medio di 30′ prima dello scoccare dei 15 minuti? O colpa dell’ultima settimana da congestionato, con raffreddore, mal di gola, tosse e senza allenamenti? Oppure della salita tra il nono e l’undicesimo chilometro che non ho saputo affrontare se non affidandomi ad un ‘Angelo’ custode, corsa in 4’39/km , mazzata difficilmente recuperabile?
Direi che tutte e tre hanno contribuito, forse veramente è la testa non ancora pronta, che non mi spinge decisamente verso questo obiettivo.

Ma va bene così, forse è il momento di capire cosa realmente voglio adesso.

Spilli tricolori

Spilli tricolori

E poi  la corsa non era l’unico motivo del viaggio, girare per Roma è sempre affascinante, viaggiare per la prima volta da una vita con Robi e Gio, incontrare assidue lettrici del blog a cui finalmente dare un volto (tridimensionale), il suono delle loro voci, c’era molto di più di una gara. E tutto è stato spettacolare (a parte il tempo), grazie Roberto e Giorgio per la compagnia costante, non posso che dirvi ‘Hey!’ e che “nun sacce gnente”, grazie a Simona che ha sopportato 3 uomini, podisti per di più, per un weekend intero, grazie e complimenti a Francesca per il suo ottimo esordio e grazie Stefania per aver capito il mio “razzismo” di runner! E grazie anche a Mattia che con Giorgio si scambiavano il ruolo di pacer e di trainato, tra un po’ vi vedremo sotto i 90′ nella mezza, ne sono sicuro!
Parafrasando due note pensatrici italiche “oltre il risultato c’è di più!”

m.

'Cosa vuole questo qui?'

Simona says:’Cosa vuole questo qui?’

 

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Una domenica da lepre…un anno dopo.

Febbraio è arrivato e come l’anno scorso è arrivato il momento della Romeo & Giulietta Half Marathon e sempre come l’anno scorso mi ritrovo, con gran piacere, a fare da lepre ad uno spillo.

Dopo l’ottimo risultato ottenuto alla Mezza di Crema in mia compagnia è giunto il momento per il Biscio di scendere sotto l’1h40′ sui 21097 metri.

Grande novità della domenica è il viaggio in pullman con destinazione Verona, la sensazione di essere tornati dei ragazzini che vanno in gita è stata piacevole. Di questo dobbiamo ringraziare i Podisti S.Bernardo per averci ospitato nonostante non fossimo membri della loro società.
Cinque gli spilli alla partenza, tre dei quali con un obiettivo ben preciso: migliorare il proprio personale sulla distanza. Michele invece ha altri piani per questa gara. Io, beh, ve l’ho scritto sopra.

Spilli multicolore alla partenza

Spilli multicolore alla partenza

Mentre gli altri partono a razzo, io e Giorgio(il Biscio) ci ritroviamo in mezzo alla ressa della griglia verde e passiamo dallo start quasi dopo 2′ dalla sparo e i primi 2/3 km si corrono abbastanza piano ma mi servono per verificare lo stato di forma del mio assistito. Capisco subito che fare 1h39’59” sarà fattibile quindi decido che si può osare e magari puntare a scendere sotto l’1h36′. A mio favore c’è che il GPS che ho prestato a Giorgio non segnala il passaggio corretto ai km quindi posso tranquillamente mentire sul passo che stiamo tenendo e invece del 4’44” promesso mi assesto sui 4’30″/4’35”. I primi 10km volano via senza grandi intoppi ma nella seconda metà iniziano le prime difficoltà, la stanchezza inizia a sentirsi nella testa di Giorgio e qui incomincio con i più svariati modi per incitarlo a non mollare.

Ecco i quelli che sono risultati i più efficaci:

Al 5° posto troviamo: “Dai cavolo stai andando a 4’30” se mantieni il passo a 4’31” o 4’37”, magari 4’33” chiudiamo a 1h e qualcosa che non è certo 1h40′, capito? ” Tradotto: bisogna dire numeri a caso. Tanto è talmente cotto che non sarà in grado di fare 1 +1 ma il sentire numeri lo spingerà a seguirti ancora per un po’

al 4° posto troviamo “Cavolo non puoi mollare ora, dopo tutti i sacrifici che hai fatto per arrivare qua oggi, tutti dolori che hai dovuto sopportare, tutte le scarpe che hai consumato e il sudore che hai lasciato per strada!!!”. Puntare sulla parte emotiva nel mio caso ha funzionato ma si corre il rischio che il nostro compagno si fermi ed incominci a piangere come una bambino. Da usare con molta attenzione.

Al 3° posto tra le scuse per spingerlo a non mollare troviamo: “Hei ma come puoi stare dietro a quello? Peserà almeno il doppio di te e corre come una gazzella!” Efficace se la persona da incitare indossa normalmente jeans aderentissimi e fa della linea un punto di forza(Questa scusa sale prepotentemente al 1° posto se la persona da incitare è una donna)

Al 2° posto troviamo: “Scusa ma quello potrebbe essere mio nonno e sta davanti a noi”. Efficace, ma bisogna cercare l’anziano giusto. Da evitare quelli che indossano completini anni ’80, sono capaci di lasciarti li sul posto e di ritrovarli al traguardo felici e già cambiati.

al 1° posto indiscusso  “Hei guarda quella ragazza, carina vero? non vorrai mica farla andare via?”. Dopo questa mia moglie me le starà tirando sicuramente dietro… scusa ma l’ho fatto per una giusta causa!!!

Grazie a queste motivazioni siamo riusciti ad arrivare al 18° km  ma da li in poi è stato come scalare l’Everest. In effetti sapevo di aver tirato troppo per quelle che forse ora sono le sue possibilità ma rimanevo convinto che si poteva fare una grande gara.

Spero un giorno Giorgio possa raccontarvi di persona quale siano state le sensazioni provate in quei momenti, io ricordo solo un volto scavato dalla fatica che ormai non rispondeva alle mie sollecitazioni e che non vedeva l’ora di finire quella gara.

Lo sguardo di Giorgio non è cambiato nemmeno quando siamo entrati nell’Arena a meno di 200m dal traguardo e nemmeno superata la linea del traguardo. Solo dopo aver letto il responso cronometrico sul GPS(almeno questa cosa funzionava) sul suo volto si è stampato un sorriso e la prima cosa che mi ha detto è stata…. meglio non ripeterla va…facendo un riassunto più o meno è “Tu sei matto”

Grande Giorgio, 1h36’54” è un bel biglietto da visita per la Roma-Ostia. Ora sei pronto per correre una mezza da solo!!!

Qua secondo me non sapeva dov'era!!!

Qua secondo me non sapeva nemmeno dov’era!!!

Il minimo è stato festeggiare con uno spritz

Il minimo è stato festeggiare con uno spritz

Verona e la sua Arena

Verona e la sua Arena

Intanto faccio i complimenti a Lello e Tommy per aver ottenuto il loro personale. Cavolo 1h21′ è da runner seri!!!

Complimenti anche a Michele che, come racconta qua, ha rispettato la sua tabella di marcia!!!

Ed ora aspettiamo la Roma-Ostia!!!

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Ragazzi come si sta bene tra noi…

Come si può raccontare il piacere di una mezza maratona che ha visto tre spilli conseguire il loro personal sulla distanza, il bello di una gita in pullman da adulti che non hanno del tutto abbandonato la vita da ragazzini in età scolare, il cazzeggio post-gara tutto al maschile nella romantica città di Giulietta e Romeo?
Probabilmente non si può far rivivere le stesse emozioni su questa pagina, ma vale la pena prendere in prestito uno dei momenti migliori di un grande film italiano e paragonare la sua goliardia alla nostra domenica veronese…

Non ci sono stati schiaffi alla stazione, ma tempi millantati, medaglie rubate per far capire il loro vero valore, infarti sfiorati, delusioni, brevi incazzature, vesciche messe a dura prova, paparazzi giapponesi appostati in pullman accostati. E poi esagerati (amabili) resti, obiettivi futuri… chi c’era si è divertito…
anche questo è il bello della mezza-maratona!

m.

Da sinistra il Mascetti, il Perozzi, il Sassaroli, il Melandri e il Necchi

Da sinistra il Mascetti, il Perozzi, il Sassaroli, il Melandri e il Necchi

P.S.: Mi ero riproposto di chiudere in 1h26′, sono soddisfatto, 1h25’41”, un buon viatico per la RomaOstia del 2 Marzo, a caccia del PB!

 

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Vigilia veronese

Ceno con del sushi da asporto, Tommi ha reso questo un rituale sin dalle sue prime maratone, e sinceramente visto il mio risultato alla Chicago Marathon anche solo scaramanticamente quasi quasi gli do ragione e continuo con il giapponese prima delle gare.
Non che domani alla Giulietta e Romeo half marathon io chieda chissà che, anzi. Lo ritengo solo un passo di avvicinamento a qualcos’altro che in realtà non ho ancora definito.

Ho esplicitato la mia tattica di gara, conto di correre la maratona tenendo un passo di 4’05” al km, intorno all’ora e 26′ quindi. Quantomeno l’idea è di rimanere con questo pasto costante nella prima parte di gara e poi mantenerlo anche nel finale, a meno che le gambe non vadano da sole.
Gli allenamenti non sono stati male questa settimana, ma mi manca l’ultimo cambio di passo; domenica scorsa il progressivo è terminato con gli ultimi 15′ a 4’04” e tanta fatica, non ne avevo per chiudere gli ultimi 5′ sotto i 4’/km. Arrivavo da un medio abortito a metà strada il venerdì, mentre le 5 ripetute sui 1000 non si sono discostate da quelle corse qualche settimana prima. Galleggio, senza grossi miglioramenti, senza tantissima voglia di faticare per adesso.
L’anno scorso a Verona avevo un rivale auto-impostomi, avevo un mantra, quest’anno c’è l’attesa per la RomaOstia del 2 Marzo.

E poi un po’ mi spiace non fare la notte in camper come l’anno scorso, la pizzata insieme al papà di Pelissier e l’esultanza fuori dal Bentegodi al gol di Thereau contro il Palermo. Quest’anno partenza in pullman con i podisti di San Bernardo che ci danno ospitalità, Zaffo e GioS. sostituiti quest’anno da Tommi e GioB… sembrerà tipo una gita scolastica!

E poi è l’occasione per sfoggiare una nuova divisa spilli, meglio gialla o bianca?

m.
Yellow or white?

Yellow or white?
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Il mio augurio per il 2014

Ieri alla mezza sul Brembo eravamo solo in 2. A dire il vero qualcuno ha corso il rischio di non correrla nemmeno questa prima mezza del 2014, non sono bastate quattro sveglie distribuite lungo l’arco di 30 minuti a partire dalle 6.20 per farmi arrivare puntuale alle 7.15 sotto casa di Lello. Anzi, la prima immagine della mattinata a presentarsi ai miei occhi vede il vecchio GPS Nike segnalare le 7.52.
Rimarrà sempre nella mia mente il tarlo della motivazione per cui Lello si sia limitato a scrivermi degli iMessage invece di telefonarmi per sentire che fine avevo fatto, fatto sta che la mezza a Dalmine partiva alle 10, e io, quasi comodamente, sono riuscito ad essere puntuale sulla linea di partenza per quella che da 3 anni a questa parte è un appuntamento fisso per cominciare l’anno podistico.
Eravamo in 2 (e sono rimasta sola direbbe Pierpaolo Capovilla) quest’anno, la gara non è stata particolarmente entusiasmante, entrambi un po’ appesantiti, Lello con un fastidio al polpaccio, io ancora in fase recupero post-Chicago e con un quadricipite che non voleva saperne di sciogliersi, chiudiamo assieme, rallentando negli ultimi 3 km, una gara condivisa separata solamente da un secondo.

Mi viene da pensare che l’anno scorso al Brembo eravamo in 5(+1), avevamo forse tutti più voglia, di sicuro qualcuno aveva meno infortuni, meno malanni di stagioni, personali o famigliari. E sicuramente eravamo tutti un po’ più uniti, ci si vedeva più spesso, cosa che non è più successa nella seconda metà dell’anno. E mi spiace parecchio che sia così!
Abbiamo rimediato ieri sera con i primi festeggiamenti dell’anno, c’era Riccardo come ospite d’onore, e sono stato contento che finalmente si ritornasse assieme a parlare di corsa, a prenderci in giro per i risultati ottenuti o persi per strada, a parlare dei progetti futuri. Vorrei che queste occasioni capitassero più spesso!

Nel 2013 qualcuno c'era ma non aveva il pettorale, nel 2014 ci siamo evoluti, c'era il pettorale ma mancava il corridore.

Nel 2013 qualcuno c’era ma non aveva il pettorale, nel 2014 ci siamo evoluti, c’era il pettorale ma mancava il corridore.

Qualcuno mi ha chiesto quando scriverò il pagellone per il 2013, e probabilmente quel qualcuno è interessato perchè è stato lo spillo più veloce sui 42km (bravo Tommi, è stato un gran risultato!), ma ho deciso che quest’anno anzichè dare i voti agli spilli, dedicherò loro un augurio personalizzato per il 2014 podistico… forse perchè senza falsa modestia mi sarei dato un 9 per questo 2013…

Ecco per tutti voi spilli i miei auguri per questo nuovo anno:

A Lello auguro di correre con Riccardo il Lavaredo Ultratrail, di battere Paolino in ogni sfida che gli proporrà, di fare il suo personale sulla maratona nei pressi della porta di Brandeburgo.

Al Bako prima di tutto auguro di trovare un farmaco che eradichi la febbre da casa sua, poi di lasciar perdere la maratona anche per il 2014, ma togliersi tutte le soddisfazioni sulle mezze, sui 10k, sui triathlon sprint e olimpici, in attesa di diventare un ‘uomo di ferro’.

Allo Zaffo auguro di trovare qualcuno che vada veloce come lui, che faccia i suoi stessi orari lavorativi, che non si faccia problemi ad andare a fare le ripetute alle dieci di sera col gelo e col buio e che non guidi mandando sms al cellulare, ma che ogni tanto si ricordi di mandargli un sms giusto per fargli sapere che è ancora vivo e vegeto.

A Tommi auguro di battere il record dello Zaffo sulla maratona, di non avere problemi con le gomme della bici nel caso dovesse nuovamente cimentarsi col triathlon e continuare ad avere qualche benefattore per quanto riguarda le iscrizioni alle gare.

A Gio Spinelli auguro di continuare con la voglia della seconda metà dell’anno, dimenticandosi di aver corso una maratona senza averne realmente capito il valore.

Ad AleChiaz auguro di ricevere una sveglia natalizia (so che dovrei essere l’ultimo a parlare), di comperarsi un paio di pantaloncini da running neri e di ritornare a calcare le strade della lombardia con un pettorale addosso, senza che i gonfiabili si sgonfino alla sua sola vista.

Al Biscio auguro di continuare come ha finito il 2013, di essere drogato di corsa come alcuni di noi, ma non troppo, che poi sembra non conti null’altro.

A Elena auguro che sia primavera 12 mesi l’anno.

A Bender auguro di partecipare all’europeo 2014 di Icosathlon.

A me stesso auguro di scendere l’ora e venticinque nella mezza e di correre il Magraid, ma se non sarà quest’anno vorrà dire che pazienterò ancora un po’.

m.

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Quelli che la domenica mattina…

La domenica mattina la gente normale dorme, ma qualcuno ha una visione del “normale” diversa da altri.

Questo è il caso di alcuni Spilli che hanno ormai preso l’abitudine di ritrovarsi in qualsiasi condizione meteo a fare due chiacchere.

Qualcuno di voi storcerà il naso nel sentire “Due chiacchere” e non la parola “Corsa” visto la natura del blog…ma è solo perché ho dato per scontato che le “due chiacchere” si facessero correndo!!!

Spesso si andava a correre a qualche tapasciata in giro per la provincia, ma ultimamente abbiamo riscoperto la nostra città e quello che ci sta intorno e devo dire che non è per niente male.

Ok a volte si rischia di essere investiti da qualche autista addormentato, magari inciampare in qualche buca dei fantastici marciapiedi cittadini o addirittura essere scambiato per un fagiano da qualche cacciatore, però ha sempre il suo fascino!!!

L’unica mancanza rispetto alle corse di paese è dato dal fatto che non ci siano ristori gentilmente offerti dall’organizzazione ma anche questo è stato risolto…basta portarsi un quantitativo di Euro pari al numero dei runner partecipanti e fermarsi in un bar a caso in centro a bere un caffè., ovviamente sotto lo sguardo incredulo dei clienti del locale!!!

Alla domenica mattina il gps è solo un oggetto qualsiasi come altri che ti ritrovi addosso per correre, non ha nessuna importanza il passo con cui si corre ed è questo la cosa divertente, si corre fino a quando c’è qualcosa da dirsi!!!

E ora il sondaggio della “Domenica mattina”…

scegli la tua preferita

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I Love Parma

Parma è proprio una bella città,

Parma (Pärma in dialetto parmigiano) è una città di 190.522 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Emilia-Romagna.

Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza (15451859), la città di Parma è antica sede universitaria e dal 2002 dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), dal 1956 del Magistrato per il Po, oggi Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO), dal 1990 dell’Autorità di bacino del fiume Po (AdbPo). Dal 1994 vi ha pure la sua sede un distaccamento del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS), che si occupa delle indagini scientifiche riguardanti l’Italia Settentrionale. Inoltre hanno sede a Parma importanti istituti bancari quali la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza meglio nota come Cariparma e la Banca Monte Parma.

Producono un prosciutto che è la fine del mondo. È celebre in tutto il globo e si contraddistingue oltre per le peculiarità nutrizionali anche per la “corona”, il marchio che viene impresso a fuoco solo sull’originale.

Ok dopo queste splendide perle di saggezza, se non vi siete ancora suicidati o cliccato sulla x rossa in alto, parliamo di corsa…

L’anno scorso alla linea di partenza di questa prima mezza maratona settembrina c’erano ben 4 spilli

Mamma mia come eravamo giovani…ma era solo un anno fa!!!

e come l’articolo dell’anno scorso inizio dicendo che la Cariparma Running è diventato il mio appuntamento per il ritorno alla corsa vera e propria dopo un ‘estate esaltante a base di triathlon.

Quest’anno alla partenza la formazione degli spili cambia

Rispetto all’altra volta mancano Marco e Lello che hanno preso strade diverse: il primo è tornato a gareggiare in pista, il secondo vista l’esperienza dell’anno precedente ha preferito fare la gara da un’altra parte.

Michele è la novita dell’anno ma ho seri dubbi che lo rivedremo il prossimo anno.(leggi qui)

i veterani siamo Io e Tommy

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bella la nuova divisa..peccato sia poco comoda!!!

Una volta chiarita la lista degli spilli partecipanti arriva il momento di raccontarvi la mia gara…

A differenza di Tommy e Michele, io non ho nessuna maratona autunnale da preparare, quindi davanti a me si prospetta una stagione autunno/inverno fatta principalmente da mezze maratone e qualche 10km

Questa di Parma è appunto la prima della stagione e visto che in estate nella corsa mi ero preparato principalmente sui 10000 per il triathlon olimpico, nella mia testa mi ero dato semplicemente l’obbiettivo di migliorare il tempo dell’anno scorso di 1h35’20”,  ben lontano dal mio miglior tempo ottenuto a gennaio. Ma nelle ultime settimane in cui ho iniziato ad allenarmi di più sulla corsa mi sono accorto, purtroppo anche gli altri spilli, che riuscivo a ottenere risultati inaspettati. Questo ha cambiato un po’ l’obbiettivo della gara, ero in effetti obbligato a dover provare a migliorare il mio Personal Best. Purtroppo, come dicevo poco fa, anche gli altri Spilli si sono accorti di questo mio stato di forma e hanno iniziato indicarmi il tempo che dovevo raggiungere che per me rimaneva come un miraggio(1h25′). Questa cosa ammetto che mi ha messo un po’ di tensione prima della partenza.

Resta il fatto che ormai ero li in mezzo alle migliaia di partecipanti che avrebbero invaso le strade di Parma. Non vedevo l’ora di sentire lo sparo dello starter e di far partire le gambe.

Alle 9.30 precise si parte, quasi non ricordavo la foga del primo km, fatto quasi in apnea cercando di farsi spazio tra i soliti corridori lenti che si mettono nelle prime file, dopo il primo km corso con Michele a cui non era partito il GPS cerco di trovare il ritmo giusto del passo e del respiro, Micky mi dice di rallentare e non farmi prendere dalla foga e lo ascolto, in effetti quello era un ritmo troppo elevato. Dopo i primi 3km corsi sotto i 4’/km Michele aumenta e mi trovo da solo e come di solito faccio aspetto di vedere il tempo del 4°km per decidere la tattica da usare. Guardo il gps, sento le gambe che vanno bene e decido allora di provare a fare la prima metà di gara cercando di mantenere quel passo ovvero 4’/km, ritmo che non avevo mai tenuto neanche in una gara da 5km, e cercare di controllare il ritmo nella seconda metà. Scritto così sembra facile e soprattutto che sia un esperto runner, posso garantirvi che 9 su 10 non ci becco!!!

Sta di fatto che la prima metà ottengo ciò che mi sono prefissato e sento di stare ancora bene, l’unica cosa negativa è la sagoma di Michele ferma in lontananza che diventa sempre più vicina, lo passo e mi fa il gesto che non ce la fa mi sembra di capire che gli faccia male il fegato. Il km successivo lo passo pensando a Micky che forse ha tirato troppo e che la stessa cosa potesse capitare anche a me visto il ritmo che stavo tenendo. Per fortuna una leggera pioggia mi ha accompagnato nella seconda metà di gara dove ho si rallentato leggermente il ritmo ma dove anche il morale ha iniziato ad influire in modo positivo sulle mie gambe. Ogni km che passava l’orologio mi restituiva tempi sempre positivi e vedevo il traguardo avvicinarsi sempre di più. Gli ultimi 3km sono stati difficili, come già immaginavo, il mio ginocchio(sempre quello degli spilli) iniziava ad essere stanco ma questa volta ha vinto la mia testa e non mi sono fatto influenzare, ultimo km in salita due curve a sinistra ed eccolo li il gonfiabile del traguardo: 1h25’52”.

Con quei capelli sembro velocissimo 🙂

La mia gioia è stata immensa, avevo corso 21097m a 4’04″/km, ma ero ancora più felice per come la mia testa fosse stata una cosa sola con le mie gambe. E’ stata la prima volta dove tutto è andato come volevo.

Ovvio che per ottenere questo risultato devo ringraziare i miei compagni Spilli, sono loro che mi hanno convinto che potevo ottenere un risultato del genere.

P.S.: per la rubrica “La Prima Volta” devo segnalarvi che per la prima volta sono stato premiato in una gara podistica

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10° classificato nella categoria “Quasi Vecchi”

P.S. 2: Il giorno prima di corricchiare qua a Parma un’amica blogger di Roma è venuta in gita a Milano per partecipare alla Color Run, qui trovate un bel racconto e tante foto ovviamente colorate!!!

Blog and the city

P.S. 4235379 : Studi medici hanno scoperto la causa del dolore al fegato di Michele durante la gara.

L’errore dell’atleta è stato quello di ritirare la maglia del pacco gara di una taglia non corretta e il fatto che l’abbia indossata per più di 10 secondi ha causato, per colpa della pressione da essa fatta, danni irreparabili al fegato dello sfortunato corridore.

Quindi ragazzi non fatelo a casa vostra!!!

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Si è pure gonfiato per fare la foto aumentando i danni al proprio corpo.