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Give me a good reason

Datemi una buona ragione per non sfidare la dea bendata e partecipare alla lottery per la Chicago Marathon.
Certo il costo dell’iscrizione, del viaggio, dell’alloggio sono motivi plausibilissimi, lo Zaffo che mi dice che sarebbe uno smacco venire sorteggiato e poi decidere di non andare, ma io voglio un motivo vero. Qualcosa che non lasci adito a dubbio alcuno!!!Ecco, se qualcuno abbia qualcosa da dire, parli ora o taccia per sempre!!!

Sono in fase d’iscrizione compulsiva, Midnight Run, Scarpa d’Oro a Vigevano, Stramilano, Milano City Marathon, Rock ‘n’ roll Madrid Marathon… piange la mia carta di credito, ma viaggiano le mie gambe e la mia mente, e mi sento più leggero in ogni senso.

Aspetto le vostre motivazioni, avete tempo per dissuadermi fino alle 21 di Giovedì, orario di Chicago!

M.

P.S.: Oggi, a quasi un mese esatto dalla MCM, mi aspettano 3 ripetute da 4000 metri con Lello. Sarà dura!

Correre a “casa sua” sarebbe un sogno!

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Obbbbbiettivo dichiarato 3:15′!!!

Si prospetta un bel weekend. Metereologicamente parlando, no. Neve e freddo. Tanto freddo, fin troppo.

Ci sta, è l’ultimo fine settimana di febbraio, oramai è vero che l’inverno è quasi agli sgoccioli, sono le ultime cartucce. Io sinceramente non vedo l’ora di mettere in soffitta la calzamaglia, i guanti e il cappello. Maglietta e braghini sono alle porte, come recito da ormai 3 settimane.

C’è solo un ultimo ostacolo prima di tutto ciò. Un impegno grande, forse anche troppo per me. Non so come mai, tempo fa, mi sono così incaponito nel voler provare l’esperienza del pacemaker. L’oppurtunità è arrivata alla 16esima Maratona delle Terre Verdiane, con partenza al Fidenza Village e arrivo a Busseto, ovviamente dopo 42,195 km. Talmente ero voglioso di affrontare questa nuova impresa che, nonostante mi fossi prefissato come ruolo quello del pacer delle 3:30′, ho accettato, con un vagone di incoscienza, la proposta di portare a termine il tracciato in 3:15′.

Previsioni poco clementi in Busseto

Previsioni poco clementi in Busseto

Sicuramente è una sfida fattibile, ma ci sono tanti lati oscuri. Prima di tutto, è la prima volta da pacer; c’è pur sempre una prima volta, è vero, ma io sono particolarmente emotivo, sento qualcosa dentro che mi tiene in sospeso, fin troppo teso, una tensione che può anche fare bene, se presa con le giuste dosi; inoltre, è vero che a Firenze ho concluso in 3:03′, è vero che ho 12 minuti di margine, ma è anche vero che questo è il primo vero lungo della stagione, e che alla fin fine 12′ in maratona sono pochini, tutto sommato.

La testa è piena di dubbi, domande e risposte si susseguono; cerco di scacciare i cattivi pensieri e di provare a pensare solo positivo. Ce la farò? Riuscirò a sopperire tutto con la voglia e la caparbietà?

Una cosa è certa: la voglia che ci metterò sarà tantissima, sono sicuro che con l’aiuto di chi mi correrà a fianco, e dei “supporters” lungo la strada, potrò superare qualche piccolo ostacolo ed aiutare e soddisfare chi ha creduto in me.

L’adrenalina sale, ancora domani e poi ci siamo. Oggi il trattamento il Tommi mi ha rigenerato e confortato.

Ho già puntato la sveglia alle 6. Mi piacerebbe fare una piccola sgambata prima dell’evento. A Firenze aveva portato più che bene!

Buona serata, ed appuntamento a domenica.

L.

PS: Finita la corsa, tutti al ristorante! Matteo ed Elena sono a capo della spedizione “supporters“. Inutile dire che li ringrazio immensamente!

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Una domenica da lepre

Ormai ho più storie da raccontare che riguardano i miei infortuni invece che dei miei risultati sportivi.
Quindi eviterò di dirvi che tutti i miei programmi per il 2013 sono saltati dopo la mezza sul brembo del 6 gennaio e che, nonostante abbia ricominciato a correre regolarmente da due settimane, so già che dopo il 24 febbraio dovrò fermarmi altre 4 settimane per curare pure una pubalgia.Adesso potete capire benissimo che non è facile trovare stimoli per allenarsi e ancora più difficile presentarsi allo start di una mezza maratona sapendo che non potrai andare forte e che tanto fra due settimane sarai ancora fermo. Beh alla fine ieri mi sono comunque fatto trovare alla partenza della Giulietta & Romeo Half Marathon, oramai ero iscritto da tempo!
Con me c’erano altri 4 spilli

20130218-003937.jpg io, Lorenzo e Michele siamo partiti il sabato per la gita in camper, Zaffani pure,sfruttando però l’ospitalità delle Nonna per la notte e alla fine Giorgio che, nonostante fosse reduce da un sabato di feste varie, è riuscito ad arrivare in tempo la domenica mattina.
Ed è stata proprio la presenza di Giorgio (qui una sua breve presentazione) a darmi l’idea che mi facesse venire voglia di correre questa mezza, che altrimenti avrei fatto tanto per. Giorgio aveva corso la sua prima mezza proprio al Brembo chiudendo poco sopra 1h40′, quindi perché non aiutarlo a provare a diminuire quel tempo? Sapevo che sarebbe stata dura per me, la pubalgia mi dava fastidio e nelle ultime due settimane ho corso sempre lento, ma avevo fiducia. D’accordo con Giorgio ci siamo avviati alle griglie di partenza e in quel momento ho incominciato a fare calcoli per capire quale fosse la tattica giusta per poter raggiungere il nostro obbiettivo, a Giorgio ho detto che l’obbiettivo era 1h39′ ma non gli ho mai detto che volevo provare a farlo scendere sotto 1h37′. Devo dire che non è facile fare la lepre, corri basandoti sulle sensazioni che provi te stesso, ma nel frattempo devi cercare di capire cosa prova durante la corsa il tuo compagno. Il percorso è stato bello, il clima freddo ma non fastidioso e nonostante la pubalgia, l’obbiettivo che mi ero prefissato aveva il sopravvento sul dolore. Volete sapere come andata? Beh se avete letto fino a qua un po’ di curiosità ce l’avrete… Giorgio ha tagliato il traguardo in 1h36’38”. Obbiettivo raggiunto!!! Sono soddisfatto, senza questo obbiettivo avrei corso una gara bella ma in un modo noioso, invece così ha reso la giornata divertente.
Gli altri spilli hanno corso una grande mezza maratona, ormai non li ferma più nessuno!!!
Io intanto mi godo la medaglia di brava Lepre

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Alla prossima….

BaKo

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…Running Seriously ?

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“..ora mi tocca correre sul serio!”

Lo sciagurato giorno che ho pensato di correre una maratona, ero probabilmente sotto la cattiva inflowenza di qualche psicofarmaco spacciato per cortisonico dal mio dottore di fiducia (non è Fuentes).  Inevitabilmente questa scelta mi ha portato a correre più di quello a cui ero abitutato, abbattendo il mio “cuscinetto di confort” dentro il quale mi trovavo da qualche mese, chiedendo al mio fisico uno sforzo nettamente superiore rispetto a ciò che per anni è stata la mia grande passione: il curling.

Superati i primi ostacoli fisici, rimanevano da superare quelli mentali; quelli che ora mi limitano drasticamente oltrepassati i circa 32km…

L’ultima volta che avevo “allegramente” percorso più di 30 km era stato in agosto, con 28 gradi, fortunatamente in un contesto ventilato e verdeggiante, con Ale, che al 26esimo mi ha giustamente ricordato che i nostri fisici abbisognavano di risorse idriche.
L’acqua che ho bevuto in quella circostanza è stata la più buona nella storia dell’universo conosciuto! Era “Acqua corrente!

Ho sempre saputo che il mondo della corsa è un mondo vastissimo e di cui io probabilmente conoscevo solo la punta dell’iceberg, ma la soddisfazione che mi sta regalando al termine di ogni allenamento (o gara) è qualcosa di impagabile. Nei tanti sport che ho praticato, non ho mai ottenuto cosi tanto in cambio. Mi chiedevo se ci fossero altri personaggi sul territorio ludesàn che condividessero questa forma di devianza, questa insanità mentale. Non credevo che potessi incontrare qualcuno veramente attratto da questa. Ebbene, siori e siore, sapete cosa vi dico? La risposta è sì, li ho incontrati!

Ad Agosto ho avuto la certezza dell’esistenza di tali anime votate alla corsa, in un Mond(/G)ay night, coronato con l’entrata celebrativa al Wellington Pub. E’ lì che ho percepito l’importanza dello spill factor!

Ho capito che il curling non era proprio lo sport della mia vita, cosi, Novembre è stato il mese della scelta.

I miei occhi  in quei giorni scorrevano sul filmato proiettato sullo schermo da History Channel, datato 1960, che parlava di un atleta etiope, impegnato nella XVII olimpiade, specialità maratona… era il grandissimo Abebe Bikila, e la città era Roma.

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La sua falcata e il suo passo erano incredibili, ma il fatto che più mi lasciò impressionato fu che correva a piedi scalzi (barefoot)! Da quel momento ho iniziato a vivere diversamente gli allenamenti, i doloretti iniziavo ad assecondarli e la mia mente ha iniziato a sopportare meglio il fatto di allenarsi una o due volte in più alla settimana.

Giunti a gennaio, ho avuto il piacere di affiancarmi -almeno nel momento di allacciarsi le scarpe e di partire (poiché le mie gambe hanno un ritmo di corsa nettamente ridotto)- ad alcuni devoti alla causa podistica. Alcuni di loro li avevo incontrati ad agosto al Monday (o mongay) night ed erano gli spilli storici, ossia, Bako, Michi, Lello, Tommi e Zaffo, pronti per la mezza sul Brembo, che è stata la mia prima mezza maratona ufficiale!
Quella mattina, sarà stata la selezione musicale di Michi con i “The Lofthers” a tutto volume per le vie di Dalmine, sarà per la Befana incontrata lungo il tragitto, sentivo che avrei finito bene i 21.097km che mi separavano all’arrivo, ebbene, cosi è stato (a parte aver dato tutto a 2 km dal fotofinish con davanti a me ancora un vialone interminabile).

Insomma, la mia prima partecipazione ufficiale alla mezza non è stata cosi malvagia. Sono arrivato al traguardo con un 1.40.03 in real time Immagine (mannaggia a quei 3 secondi!) e ci sono stati ben 4 personal best tra gli spilli!!! Son tornato a casa davvero di ottimo umore!

La prossima tappa di avvicinamento verso la capitale è Verona, alla Romeo & Giulietta Half Marathon, dove spero di portare egual fortuna a livello cronometrico, agli spilli che la correranno, come è successo alla mezza sul Brembo.

E’ proprio in giorni come questi, dove mi affiorano dolori un po’ ovunque, che penso a eroi come Abebe Bikila e che non è il caso di lamentarsi, perché la strada per Roma è ancora lunga e Verona è dietro l’angolo!

G.

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Pagellone 2012

Siamo alla fine, il 2012 si conclude senza nessuna catastrofe predetta, ma con il giorno del giudizio per noi spilli. Quello che è stato fatto quest’anno resterà nella storia, queste sono le pagelle del nostro 2012!

Zaffo:
E’ stato un anno a due facce. Un inizio insoddisfacente, una sconfitta interna subita da Lello a Dalmine il 6 Gennaio 2012 non sembrava promettere bene per la nostra punta di diamante, e l’infortunio appena precedente alla Paris Marathon avrebbe potuto stroncare qualsiasi velleità. Ma al grido di “Ricominciamooo!” già da prima della seconda metà dell’anno si vedeva uno zaffo diverso. Più concentrato, quasi autistico nella sua preparazione.  Km su km macinati sulle strade, in macchina o di corsa, lusingando le sue spasimanti che gli chiedevano dove si nascondesse nelle vivaci serate lodigiane, l’hanno portato ad ottenere lo straordinario risultato fiorentino: 2h53’43” sulla distanza regina dell’atletica, al suo esordio sui 42.195 m!
You’re simply the best! Superlativo!

Tommi:
Potrebbe fare qualsiasi sport, e gli mancano solo lo skeleton e la pelota basca per essere definito un atleta completo, e sai che in ogni disciplina sarà sempre lì a primeggiare (tranne nel basket dove resta l’avversario più rompicazzo che io ricordi!).
Non gli è bastato conquistare Parigi in Aprile, quando ad uno ad uno tutti gli spilli cadevano sotto la pressione della corsa, accolto in pompa magna all’areoporto di Orio al Serio, voleva di più! Si è affidato alle sapienti mani di Huber Rossi, ha cominciato una dieta, è diventato Mr. Lipidico, ed è arrivato ad un passo da essere il più veloce spillo sulla maratona, non per niente gli sponsor in lui investono tempo e denaro, i risultati lui non li fa mai mancare!
Affidabile!

Lello:
La dimostrazione che il lavoro paga, è lo spillo più migliorato. In un anno è passato da una maratona drammatica sul Lago Maggiore, ad un capolavoro nella terra del rinascimento. Giotto e Botticelli hanno disegnato le sue traiettorie in quel di Firenze, portandolo a sfiorare il muro delle 3 ore, in quella che lui stesso definisce la sua impresa più grande!
E prima c’erano stati risultati elettrizzanti sui 10km, sulla mezza maratona. Solo sui pronostici ha completamente sbagliato, ma questo non inficia il suo 2012 da incorniciare!
Artista!

Me stesso:
L’autogiudizio lascia sempre il tempo che trova, i risultati invece restano scritti sui monitor, nei ricordi e nei pensieri, e non posso che basarmi su quello per dire che il mio 2012 ha portato un PB sulla mezza maratona ottenuto sull’onda lunga della fine 2011 il 6 gennaio a Dalmine. Un primato personale ridicolizzato dai risultati annuali di tutti gli spilli. Fine Maggio e inizio Giugno sembravano dare nuovamente speranza, e qui sono riuscito a scendere per due volte consecutive sotto i 20′ nei 5 km, ma l’estate, il giro del mondo in due tappe, mi hanno riportato indietro nel tempo, con soli due mesi per preparare seriamente Firenze. Il risultato è stato insoddisfacente, ma la spinta datami da questo mi ha portato ad una fine 2012 molto attiva, in attesa degli ambiziosi progetti per il 2013!
Si può dare di più!

Bako:
Due ginocchia trafitte da spilli, cadaveri a cui dovere una piccola parte di merito, e una forza di volontà quasi incosciente per quanto commovente. E’ stato la mia guida, il mio aiuto, il mio rivale, tutto questo per me, ma molto di più! Un marito, un papà, un maratoneta, un triatleta. E’ sceso sotto l’1h30′ sulla mezza maratona, forse anche sotto i 41′ nei 10km, e ha vinto la sua lotta contro la maratona, perchè anche se non lo crede, a Firenze ha vinto lui contro la bastarda! Questo in meno di un anno dall’intervento chirurgico.
Chapeau!

Ale:
Si è iscritto, per qualcuno può sembrare poco, ma per lui, dopo la delusione della Deejay Ten, quello è stato il più grande risultato in questo 2012. Poi possiamo dimenticarci della forzata tappa ai box di 7′ nel parco dell’Idroscalo durante la Milano Fit Marathon, e ricordare la sua precisione sulle distanze, sui tempi, su tutto quanto sia matematica applicata alla corsa!
Scientifico!

Biscio:
Lui, a differenza di Ale, c’era alla Deejay Ten, tra un turno al motel notturno ed uno pomeridiano. Chissà, non deve essere facile dover gestire tutte quelle persone infoiate, o forse è un pensiero che aiuta durante la corsa. Ha detto che nel 2013 correrà una mezza-maratona, ti aspettiamo!
Pappone!

Sam:
L’abbiamo raccolto con un cucchiaino a Vestone, e lì l’abbiamo perso purtroppo per tutto il 2012. Scusaci se ti abbiamo trascinato in montagna Sam, non lo faremo più!
Bloccato!

Elena e Flavia:
Ecco, Beyoncè probabilmente non pensava a loro quando ha cantato questa canzone. Loro al massimo corrono la pulirun!
Però come portano la canotta degli spilli loro…!
Fameliche!

Daniela:
Moglie, madre, podista per caso o per capire perchè suo marito stesse così tanto fuori di casa, ha corso la Deejay Five, c’è qualcuno che non ci è riuscito!
Santa donna!

E per chiudere, un piccolo quiz per chiudere in bellezza l’anno degli spilli:
quale celebre spillo ha girato “per lavoro” il mondo, ma quando c’è da correre più di 800m non si vede mai in giro?
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Prossimamente per la risposta!

Buon 2013 a tutti, spilli e meno spilli!

M.

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Caro Babbo Natale, siamo gli spilli e…

Siamo già a Natale, è tempo di regali.

Mi prendo l’onere e l’onore di stilare una lista di regali da poter elargire a noi spilli, sempre bisognosi di attenzioni e stimoli.

Caro Babbo Natale, fai attenzione qui sotto!

1 – Sveglia con ultrasuoni. Così, se non si sveglia chi si deve svegliare, con il solo suono della sveglia, tutti i quadrupedi del quartiere lo obbligheranno a scendere dal letto a furia di ululati. E mazzate di cani e padroni di cani.

2 – Calzamaglia nuova, sicuramente degna della precedente. Deve essere comoda ed avvolgente, servirà per plurimi scopi, non ultimo quello di cavalcare all’ippodromo di Tor Vergata in primavera.

3 – Paraurti nuovo, lato destro, per Mini anno 2006, colore bianco panna. Se vuoi farti un’idea o vedere il modello, è sulla strada provinciale che da Dovera porta a Pandino, dimenticato li da qualche sbadato.

4 – Iscrizione alla prossima DeejayTen. Non vogliamo farci trovare impreparati per l’anno 2013. Non vorremmo trovarci nella situazione di quest’anno, dove qualcuno ha dovuto chinare il capo di fronte alla chiusura (troppo anticipata,secondo il nostro punto di vista) delle iscrizioni.

5 – Elefante indiano, di modeste dimensioni, agile nel gioco del Polo su elefante, appunto. Ci fidiamo della tua buona conoscenza, sappiamo che non è facile trovarlo, così come non è facile trovare uno sport ancora “vergine” da poter praticare una volta superata la maratona e il triathlon. In alternativa, un divano nuovo. O un nuovo gioco per X-Box.

6 – Un pizzico di polemica in più. E si, perché insomma, di polemica non se ne può fare a meno, e molto spesso non basta. Accettasi anche qualche lezione in aula, con tutor dotati di notevole carica polemica. Se non è disponibile Filippo Facci, si accetta anche Giuliano Ferrara, l’importante è che paghi lui la mensa.

Questo è quanto.

Sappiamo che sarai molto impegnato, ma chi siamo noi spilli, gli ultimi degli stronzi?

L.

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Facile!

“Ma dai, sotto le 3 ore è facile!” (cit. corridore cremasco, anzi, originario di Gatulì)

Si, come no. A dirlo, sicuro. A farlo, forse. Cioè, è fattibile, ci sono riusciti almeno, e solo in Italia, circa 1800 persone. 

Fatto sta che, comunque, sono parole che spronano. Difatti, stamane mi sono ritrovato sul cavalcavia a fare le ripetute sui 100 metri…in salita!

E però. Anch’io dico che alla prossima maratona l’obbiettivo è quello, però dire che è facile, mi sembra esagerato. C’è pur sempre da corre veloce (dipende dai punti di vista) per 42195 metri.

Apprezzo coloro che sono sicuri di se, sanno dove vogliono arrivare, come centrare l’obbiettivo dopo essersi preparati al meglio. Non nascondo che anch’io voglio arrivare al loro stesso livello.

Per ora, trovo ancora che ci sia uno scoglio, un ostacolo, più o meno sormontabile, da oltrepassare. 

Per la cronaca, la persona che ha proferito la sopracitata sentenza, ha chiuso l’ultima Maratona di Reggio Emilia in 2:58’32”. Con una contrattura al polpaccio e dopo vari contrattempi avuti durante l’ultima settimana prima della gara. Tanto di cappello, spero un giorno di arrivarti vicino, almeno la finirai di prendermi simpaticamente in giro per quanto vado piano.

Ultimo punto: ufficiale, allenamento per la Milano City Marathon iniziato. Se cercate un piano di allenamento, vi consiglio questo, stilato in collaborazione con a rivista Correre, che cercherò di seguire con minuziosità.

A voi la scelta, anzi, pick your poison!

Buona serata, e che Aceto sia con voi!

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Allego Allenamento MCM 2013

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Rigenerante

Allaccio le scarpe e riparto. Tommi mi attende. Tempo di linkarmi e posso cominciare.

Ho un “leggero” fastidio ai quadricipiti, e mi tira un polpaccio, precisamente il destro; fatico a muovere le gambe, le trascino, di alzare bene le ginocchia non se ne parla proprio. Leggo il ritmo, abbondantemente sopra i 5′ a km, ma molto abbondantemente. 

Potevo anche stare a casa, rimandare a domani, ma correre sul dolore mi fa ricordare, mi dimostra che quello che c’è stato domenica è successo davvero, non è stato un sogno; mi dimostra che ho fatto fatica, ma che è anche stata ben ricompensata sotto forma di gratificazione personale.

Corsa lenta rigenerante. Mentre vai la maledici, vuoi fermarti, ma sai che sotto sotto fa bene, ti aiuta a sciogliere; difatti stamattina mi sentivo meglio, decisamente più scattante.

Più passa il tempo, più rivedo in domenica 25/11 la giornata perfetta. Non trovo che sia andato storto qualcosa; continuo a rivedere a gara nella mia mente, mi ritrovo sul percorso, passo in rassegna chilometri e luoghi, facce stanche, ristori e sorpassi. 

Capisco di essere stato bravo, e infatti il tempo finale lo dimostra. Però c’è qualcosa di più; ho iniziato a correre per divertimento, un pò per affiancare qualcuno, un pò perchè faccio fatica a stare seduto sul divano. Trovo che, dopo 2 anni, la corsa mi ha dato una convinzione in più, la capacità di trovare e superare il limite, mi aiuta a non arrendermi anche quando faccio fatica a continuare. Anche nella vita di tutti i giorni, mi sento sempre con una marcia in più.

Al di là del risultato, da me insperato ma decisamente inseguito, trovo il correre il valore aggiunto della mia esistenza. Mi da equilibrio, slancio e capacità di rapportarmi al meglio con chiunque.

Ho vissuto, negli ultimi chilometri della gara, sensazioni contrastanti: la stanchezza mi faceva ragionare poco, ma capivo che quello che stavo facendo era grande, forse la cosa più grande che per ora abbia mai fatto durante la mia vita. 

E’ solo sport, sono 42,195 km, ma paragonarla alla vita comune non è poi così sbagliato. Ne sono sicuro, mi ha migliorato.

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Per la cronaca, ho concluso in 03h03’45”, che in real time sono 03h03’06”. Non mi rimprovero nulla, gara costante e il finale in crescendo. Non sono andato sotto le 3 ore, ci ero vicino, ma per quello c’è tempo. 

Anzi, sotto questo punto di vista sono anche più felice; ho un motivo in più per allenarmi e mettermi sotto con più determinazione!

Alla prossima per aggiornamenti, progetti futuri e sogni da realizzare.

Buona serata.

L.

 

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Con la maratona non si scherza

Ci tenevo!

Gli ultimi due mesi di allenamento mi avevano caricato mentalmente e anche fisicamente. Certo arrivavo da periodi di attività estivi un po’ estemporanei, poco costanti, ma ci credevo!!! 3h24’05” era il mio tempo da sogno, un discreto miglioramento rispetto al 3h26″17 del 2011, in un anno un po’ difficile non solo sportivamente. Sarebbe stato un riscatto, e sarebbe stata un’ulteriore rampa di lancio!

Prima della partenza sognavo ad occhi (quasi) aperti

Così non è stato! Sapevo le mie carte, avevo una maggiore velocità rispetto all’anno precedente e una resistenza sicuramente inferiore, le mie gambe non avevano il rodaggio chilometrico necessario. E sui 42 km il bluff viene sempre scoperto, sempre!

Ho sbagliato la tattica di gara, ho voluto strafare, e per i primi 16 km mi sentivo leggero, il passo medio a 4’36″/km era persino piacevole, accompagnato dal supporto del pubblico, dalla musica suonata live lungo il percorso. Al traguardo volante della mezza, tagliato in 1h36’53”, già sentivo che qualcosa era cambiato. Una bustina di carboidrati istantanei passatimi da Elena, appostata con Martina a metà gara, mi aiutava a continuare nel mio sforzo. Sin dall’inizio, una volta assestato il passo, mi ero detto che stavo mettendo fieno in cascina, che avrei potuto rifiatare nel finale secondo i miei calcoli, giocavo su quei 14 secondi di differenza positiva rispetto al preventivato per ottenere il mio risultato. Quale errata credenza!!!

Per andare avanti  dal 22° km ho fatto leva su un mantra, influenzato dalla lettura di Murakami,  “L’arte di correre” della sera prima, in cui si parlava di cosa ci si ripetesse durante le ore passate a correre, continuavo a dirmi mentalmente una semplice frase, a farmi forza con essa.  Ha funzionato finché le gambe hanno smesso di cooperare, al 33 km, quando un primo crampo al polpaccio sinistro mi ha fatto vacillare. L’ho gestito, mentre cercavo di aprire un’altra confezione di energia istantanea, riuscendoci solo intorno al 34°, ma da quel momento non ho avuto più le forze per continuare a correre costantemente. Ho camminato, mi sono fermato, ho fatto stretching, ho mangiato banane, ho bevuto sali e acqua, e intanto provavo a ripartire, mentre il passo medio aumentava inesorabilmente. Non era più importante battere il mio PB, contava arrivare soffrendo il meno possibile. E intorno a me, chiuso nella mia fatica, nei dolori, il mondo andava avanti, altri corridori continuavano il loro sforzo, Firenze ci incitava, il sole aveva trovato il suo spazio tra le nuvole, io volevo solo finire.

Non ricordo più quando ho corso e quando ho camminato, lo Zaffo mi dice che quando mi hanno visti al 42° stavo corricchiando, ma anche gli ultimi 200 metri sono stati dolorosamente infiniti.

Ho chiuso in 3h28’46”, la classifica mi pone al 1747° posto, superato da quasi 500 persone negli ultimi 7 km, ma questa è solo una nota a margine. Il fieno in cascina era posto su basi non troppo solide e ha rotto il granaio Avrei dovuto conservare le energie, tenere il passo di 4’50” che mi assicurava il sogno, e sono certo che in questo modo ce l’avrei fatta, mi sarei migliorato!

Ho sbagliato, e la maratona ha presentato il suo conto. Ma ho imparato la lezione, è un’esperienza che mi servirà!

M.

Grandissimi spilli, grazie Bako per la sorpresa finale e a tutti per il supporto, prima, durante e dopo. Soprattutto quando i crampi si sono impossessati di me al traguardo!

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La valigia

Ragazzi è arrivato il momento…prepariamo la valigia e andiamo a Firenze!!!

Adesso detta così sembra una cosa semplice, probabilmente per Tommy e Zaffo sarà così, ma per il sottoscritto è un momento tragico. Si perchè, anche nelle vesti di atleta, la natura di genitore (di due marmocchi) non mi abbandona mai!!!

Quindi, mentre ai sopracitati spilli basterà mettere scarpe,pantaloncini e canotta nella loro valigia per essere pronti, per uno come me invece la cosa va un po’ più ragionata.

Io non sono il tipo che correrà stile top runner con il minimo indispensabile addosso anche perchè si correrà domenca 25 NOVEMBRE e non 25 LUGLIO e vorrei evitare di trovarmi il lunedì con mia moglie che inveisce nei mie confronti perchè magari mi sono ammalato. Già dovrò sopportare lo stress del rientro a casa dopo un week-end con gli amici, dove nel frattempo i miei figli ne avranno combinate di tutti colori, se poi aggiungiamo il fatto di ammalarsi e non poter badare io ai bambini sarebbe troppo.
Quindi bisogna essere ben preparati a qualsiasi condizione meteo, anche 2 gradi di differenza per me comportano combinazioni di abbigliamento diverse. Il fatto è che non si deve sentire troppo freddo, ma non bisogna coprirsi troppo perchè non va sicuramente meglio sentire caldo.

E allora via a infilare tutte le possibili combinazioni di abiti per tutte le condizioni di clima: pioggia (tanta o poca), freddo, caldo, vento, nebbia, sole, meteoriti, con la speranza di non aver dimenticato nulla. Anche le scarpe creano problemi: quali usare? Beh per sicurezza ne porto 2 paia. Quindi facendo due conti la mia valigia dovrebbe contenere: 2 paia di scarpe, 2 paia di calze, 2 pantaloncini, gambali, leggins, maglia termica maniche lunghe/corte/ smanicata, k-way, felpa da indossare in griglia di partenza che poi butterò (verrà recuperata dagli addetti della Caritas), guanti, manicotti, fascia testa, cappellino, cerottini nasali, orologio GPS, ??? (questa cosa la scoprirete domenica dopo la gara!)qualche t-shirt e l’unica cosa già certa che indosserò, ovvero la canotte degli Spilli!!!

In più per non inventarsi la colazione pre-gara che nel mio caso prevede caffè, pan bauletto e marmellata, ho deciso di portare il tutto direttamente da casa(il caffè no dai, quello lo prendo al bar!)

Dite che è troppo…meglio farsi trovare pronti per ogni evenienza, l’importante che la valigia si chiuda!!!

BaKo
PS: Se avete voglia di divertirvi vi consiglio di guardare qui come non vestirsi per una maratona