Avatar di Sconosciuto

Give me a good reason

Datemi una buona ragione per non sfidare la dea bendata e partecipare alla lottery per la Chicago Marathon.
Certo il costo dell’iscrizione, del viaggio, dell’alloggio sono motivi plausibilissimi, lo Zaffo che mi dice che sarebbe uno smacco venire sorteggiato e poi decidere di non andare, ma io voglio un motivo vero. Qualcosa che non lasci adito a dubbio alcuno!!!Ecco, se qualcuno abbia qualcosa da dire, parli ora o taccia per sempre!!!

Sono in fase d’iscrizione compulsiva, Midnight Run, Scarpa d’Oro a Vigevano, Stramilano, Milano City Marathon, Rock ‘n’ roll Madrid Marathon… piange la mia carta di credito, ma viaggiano le mie gambe e la mia mente, e mi sento più leggero in ogni senso.

Aspetto le vostre motivazioni, avete tempo per dissuadermi fino alle 21 di Giovedì, orario di Chicago!

M.

P.S.: Oggi, a quasi un mese esatto dalla MCM, mi aspettano 3 ripetute da 4000 metri con Lello. Sarà dura!

Correre a “casa sua” sarebbe un sogno!

Avatar di Sconosciuto

Ceklist

Si parla sempre di obiettivi quando si tratta di corsa. Lello raggiunge il suo a Busseto chiudendo la maratona da pacer in 3h14’41”, io per non essere da meno scrivo la mia lista. E’ suscettibile di aggiunte, cambiamenti, ma per ora ciò che voglio fare con la corsa è:

M.

Berlin 2010 - Gli obiettivi prima degli spilli

Berlin 2010 – Gli obiettivi prima degli spilli

Avatar di Sconosciuto

Ma cosa significa la frase sulla maglietta? Ma chi è Chuck Norris? Ma cosa vuol dire 41885 metri non è una maratona?

C’è sempre un buon motivo per correre.
Si può correre per scappare da qualcosa, per distrarsi. Correre per dimagrire, per seguire i propri amici o per farsene di nuovi. Qualcuno a volte corre perchè vuole aiutare qualcun altro a raggiungere un obiettivo, come ha raccontato Roby qui
Ognuno di noi spilli ha le sue motivazioni, tutte importanti, personali o in comune con qualcun altro.

Un mese prima della Giulietta e Romeo half marathon poteva non essermi ben chiara quale fosse la motivazione principale per correrla come poi l’ho corsa. Certo si punta sempre a migliorarsi, soprattutto quando si sta bene fisicamente, e io in questo periodo posso dire di sentirmi in un periodo di forma assolutamente brillante, come forse non ero mai stato prima. Ma il semplice miglioramento può non essere una spinta sufficiente a partire forte, a gestire i momenti più complessi, a chiudere ciò che si è cominciato.
Nel mio caso, nel caso che riguarda la mezza maratona veronese è stata l’invidia a far girare il mondo, a darmi quelle motivazioni!
In fondo per il 2013 sui 21km mi ero prefissato solo di scendere sotto i 90 minuti e già ci ero riuscito al 6 Gennaio sul Brembo, potevo essere soddisfatto, ma vedere risultati sconvolgenti o forse incredibili di altre persone mi hanno spronato ad allenarmi meglio, a godermi le ripetute, i progressivi tirati. A godermi le mie nuove A2, le Boston3 di cui mi sono innamorato istantaneamente.

Non capita solo alle donne di innamorarsi di un paio di scarpe

Non capita solo alle donne di innamorarsi di un paio di scarpe

A Verona dovevo migliorarmi, dovevo fare in modo che i miei sforzi portassero ad un risultato numerico importante. Anche se sotto sotto non mi ero prefissato qualcosa in particolare, quello era il mio obiettivo, chiudere intorno all’ora e 26 minuti, con qualche secondo in più.
Il bello di una gara, di una corsa, e in questo caso della mezza è che l’allenamento è un buon predittore di ciò che otterrai. Non ci sono avversari, ci sei tu, le tue scarpe, certo c’è anche un percorso che può essere più o meno difficile, con condizioni climatiche che possono condizionare lo svolgimento, ma in fin dei conti, raccogli quasi sempre quello che hai seminato.
Ho corso bene, sono partito forte, troppo forte, ma è una cosa che mi capita sempre. Ho tenuto un passo sotto i 4’/km per i primi 5/6 km, andando per la terza volta sotto i 20′ nei 5000, ho cercato poi di non strafare, dandomi un traguardo intermedio sui 10km. Il passo si era fissato intorno ai 4’02″/km e volevo tenerlo, arrivando all’intermedio in 40’25”. Era già un risultato! All’interno di questa mezza avevo ottenuto il mio PB sui 10000, abbassando di un minuto il mio vecchio record risalente al 17 Aprile 2011 ottenuto a Madrid, altri tempi davvero, bei ricordi, ma oramai lontani, e non solo per ciò che riguarda la corsa.
Potevo permettermi un minimo rallentamento. L’undicesimo chilometro lo corro in 4’18”, sarà quello più lento, mentre il dodicesimo ha un piccolo aumento, e viene chiuso in 4’12”. Sento la fatica, un po’ vacillo, ma qui mi ricordo dell’invidia, e qui che le mie gambe ritornano a girare, ho un mantra nella testa che mi spinge, riprendo a sentirmi bene, torno a correre a 4’05” e mi mantengo su questi ritmi per due km, per poi aumentarlo sulle note di Alicia Keys e Empire State of mind nei pressi del cambio della staffetta al sedicesimo km. I km che seguono sono difficili, vado a strappi alternati, uno è sui 4’05” l’altro sui 4’12”, sento qualche dolorino ai polpacci, mi sento contratto e ho paura dei crampi, ma continuo, siamo alla fine ormai!
Si arriva nel centro di Verona, l’arena è a due passi, c’è la gente che tifa, ci sono le assi di legno che fanno rimbalzare ad ogni passo, c’è il passaggio dentro l’arena e poi una salita che un po’ sconforta, ma dopo di essa c’è il rettilineo, non avevo mai guardato il mio cronometro dal 10° km, sapevo del passo medio e della distanza e quindi mi facevo un’idea, ma non era precisa. Davanti a me, alla fine del rettilineo, di fianco all’arrivo vedo il cronometro ufficiale 1h26′ e i secondi che avanzano. Saranno 46 quando passerò il traguardo, che in real time diventano 26.
1h26’26”. Sono contento, ho abbassato di 1’30” il mio precedente PB, sono andato sotto la soglia che volevo battere, non festeggio ancora una volta tagliato il traguardo perchè il mio corpo un po’ si ribella, sento tutta la fatica che si concentra nel mio petto, tossisco, ho paura di dover vomitare, ma resisto, soffro ancora qualche secondo, mi riprendo, mi faccio mettere la medaglia di finisher al collo e incontro Lello, lui ha chiuso in 1h24’04” non si ricorda se è il suo PB (scoprirà dopo che ha eguagliato la prestazione di Cremona), ma è comunque un grande risultato. Aspettiamo l’arrivo di Giorgio e Roberto, appaiati appena primo dello scatto di Giorgio negli ultimi metri.
Abbiamo tutti qualcosa per cui gioire, sono le nostre motivazioni. Sono i risultati.
Alla fine siamo noi che facciamo girare il nostro mondo.

Post-gara, appena dopo essere subissati da qualcuno sui 3 segreti degli spilli scritti in titolo, i 3 spilli originali discutono della corsa.

M.

P.S.: Zaffo ha chiuso in 1h17’45”. Lui è il nostro marziano, 48° assoluto, terzo di categoria. Ma non ha nemmeno il tempo di farsi premiare, figuriamoci di scrivere sul blog!

Avatar di Sconosciuto

Interval training

Il bello delle ripetute è che ad un certo punto finiscono!
Michele Checchia

Questa, fino a qualche tempo fa, era l’unica soddisfazione che provavo in quelle poche occasioni in cui mi cimentavo nelle ripetute, in quelle temibili frazioni di corsa di variabile durata in cui dovevi dare più del tuo 100%, inframezzate da momenti di recupero che inevitabilmente venivano vissuti con l’ansia dei secondi che passano in attesa della successiva. Tanto pesanti quanto necessarie per potersi migliorare, per abbassare i propri tempi, la propria soglia anaerobica.
Mi era capitato di fare 8 ripetute da 1000 quando correvo da meno di un anno, e ricordo drammaticamente la fatica, le difficoltà, probabilmente avevo tenuto un passo di 4’10″/km in quell’occasione, ma mi sembrava di morire. E da quel momento le ripetute non erano altro che una immensa fatica fisica, mentale, qualcosa che volevo assolutamente evitare, e così è stato per quasi due anni.

Poi non so cosa sia cambiato, sarà stato vedere da vicino la pazzia di Zaffo e Tommi, i grandi risultati di Lello, il Bako che mi superava sulla mezza maratona nonostante i veri spilli nel ginocchio. Mi sono attaccato a loro, tranne gli Albi’s Angels gli altri viaggiano, viaggiavano ancora a ritmi a me comunque quasi congeniali e ho sfruttato il loro treno per approdare alla stazione delle ripetute. E siamo passati dagli 8x500m ai 5x2000m, passando per i 15×200 e gli 8×1000.45530_10151397731633620_579007243_n
E adesso ogni settimana aspetto quel giorno, generalmente il Mercoledì o il Giovedì in cui ci saranno le ripetute. Continuo a pensare che il momento più bello sia quando finiscono, quando dopo esserti fermato dopo l’ultimo metro dell’ultima corsa a perdifiato non senti le gambe, senti solo il cuore battere all’impazzata e il respiro diventare pesantissimo e credi di non potercela più fare, ecco è in quel momento che si sprigiona tutta la forza vitale, l’epinefrina inonda il tuo corpo e si sta finalmente bene. Ma in un modo esagerato!
Si vola nel defaticante, le gambe stanno bene, forti e scattanti! E i muscoli finalmente sanno che in gara potrai permetterti di andare più veloce, senza le ripetute mica sarei andato sotto l’ora e trenta nella mezza per la prima volta quest’anno!

Anche le scarpe nuove aumentano il piacere delle ripetute

Anche le scarpe nuove aumentano il piacere delle ripetute

Oggi quindi ho indossato le mie Boston3, sono uscito da solo, perchè gli orari con Lello non coincidevano e dopo 16 minuti di riscaldamento mi sono dedicato ai 200 metri ripetuti 15 volte. Mi chiedevo un’altra volta cosa fosse meglio, o quantomeno meno faticoso mentalmente, pensare di dover fare solo 300m, ma 15 volte, oppure solo 8 volte una distanza importante come 1km? O ancora solo 5 volte il doppio, 2km? Direi che sono meno faticose le ripetute corte, i 200 metri di oggi erano affrontabili un po’ più tranquillamente, seppure anche moltiplicati 15, anche se poi dal decimo in poi rimpiangevo l’errore di aver spinto troppo nei primi. Per quello che riguarda i 5 e gli 8, ancora non mi sono dato risposta!
Però anche oggi sento di aver fatto il mio dovere podistico, sono fisicamente felice e ho sempre voglia di proseguire, in direzione Verona, Parma (forse) e Madrid!!!

E poi con le ripetute che variano un po’ gli allenamenti, come diceva Jovanotti…

M.

Avatar di Sconosciuto

Mettiamoci un cross sopra!

Finalmente mi siedo. L’acqua per il tè sta bollendo e alle 11:15 posso finalmente fare colazione, anche se ormai sono più di 3 ore da quando mi sono alzato dal letto, dal soggiorno arriva il commento di Djokovic-Wawrinka agli Australian Open, Djokovic ha perso un set 6-1, cosa più unica che rara, ma io in realtà speravo di vedere Azarenka o Sharapova!
La giornata non è andata proprio come previsto fin’ora, io e Lello saremmo dovuti essere nel bel mezzo del nostro primo cross, a Treviglio alla terza prova del Trofeo Monga, come descritto preventivamente qui. C’è sempre una prima (cross)volta, ecco quella prima volta non era oggi!

La sveglia suona alle 7, e io come sempre confido nello snooze, ma soprattutto nelle mie capacità di non riaddormentarmi istantaneamente. Ovviamente sarà la chiamata di Lello alle 8:03 a riportarmi con i piedi sul pavimento, e in stile Fantozzi mi preparo per la partenza, non nevica particolarmente, qualche fiocco sporadico quando ci mettiamo in moto, ma basta il tempo di arrivare alla tangenziale di Lodi per vedere i fiocchi moltiplicarsi esponenzialmente.

Destinazione Treviglio

Destinazione Treviglio

Il quasi incontro ravvicinato con un guard-rail ci mette in testa il tarlo che sarebbe una buona idea non avventurarsi troppo in là. Si torna indietro una volta arrivati a Riolo. Le nostre telefonate all’organizzazione non hanno ricevuto risposta, e sacrifichiamo 8 euro per mantenere una sorta di incolumità.
Si torna a casa per correre un’ora sulle strade cittadine innevate!

Destinazione Lodi

Destinazione Lodi

Siamo io e Lello, facciamo 13.31km in 1h05′, cercando tra le altre cose di non scivolare, bagnandoci completamente le scarpe, le tute e per una volta percorriamo strade che non corriamo mai, a campo di marte, in via Biancardi, giusto per cambiare un po’ la routine.

Cosa succede a noi spilli? Forse c’è un po’ di stanchezza, forse è la fase di down dopo buoni risultati ottenuti tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. C’è chi si è dovuto fermare suo malgrado, e sta ripensando a quanto voglia ancora faticare con la corsa dopo l’ennesimo stop forzato. C’è chi continua a correre, ma non si iscrive alle gare, o crede di iscriversi e poi una volta arrivato al ritiro pettorale scopre di non poter gareggiare. C’è chi non corre più per millantati infortuni e neppure si mette a recensire dischi, come gli è stato più volte chiesto, vero Ale???
E ci sono io che dopo un bel periodo sento un po’ di stanchezza fisica, un po’ di acciacchi, con i polpacci che faticano più del solito, con il freddo che diventa una scusa più forte per non uscire a correre, e non bastano due paia di scarpe nuove a farmi venire voglia di uscire. Non le ho ancora tolte dalle scatole, e pensare che fino all’altro giorno non vedevo l’ora di fare le ripetute con le mie Adidas Boston 3 e ora che sono qui mi sono impigrito! Mancano ancora 3 mesi abbondanti a Madrid, l’obiettivo per la Giulietta e Romeo Half Marathon è stato raggiunto con un mese di anticipo, quindi sfrutterò questi momenti per ricaricarmi, in attesa della primavera, dei Monday Night che sinceramente mi mancano, di nuove corse in montagna.

Wawrinka intanto sta per vincere anche il secondo set, questa sì che è una sorpresa!

M.

Avatar di Sconosciuto

La mia mezza sul Brembo

Ero rimasto l’ultimo spillo, tra quelli cimentatisi numerose volte sulla distanza, a non avere un tempo ‘decente’ sulla mezza maratona. Mi ero fermato al 6 Gennaio 2012, in un periodo di forma tra l’altro non particolarmente brillante, all’1h31’37 della mezza sul Brembo, per poi non ottenere nulla sulla distanza nell’arco di tutto l’anno, mentre nel frattempo Zaffo, Tommi, Lello, perfino il Bako, senza offesa, mi sfrecciavano davanti, abbassando continuamente il loro primato, allenandosi, trovando quella voglia che si manifestava in me solo sporadicamente.
L’1h29’18” del Bako alla Milano Fit Marathon, oltre ad essere stato un grande tempo ed un grande risultato per lui, è stato anche uno spunto per me per darmi nuovamente da fare, per tornare ad allenarmi, per ritrovare quegli obiettivi senza i quali correre non ha un vero e proprio senso! Ero contento per lui, dopo tutte le sue vicissitudini era qualcosa da festeggiare grandemente, ma ero anche invidioso, se si può usare questo termine, perchè aveva ottenuto un risultato che a me mancava. E le colpe erano interamente mie per tutto ciò.

Dopo la prestazione posso finalmente smettere di nascondermi

Dopo la prestazione posso finalmente smettere di nascondermi

Da quei giorni, erano le prime settimane di ottobre, ho iniziato ad allenarmi seriamente e in maniera costante, ho fatto i miei errori, vedi Firenze, ma non mi sono mai fermato. E fare ti fa venire la voglia di continuare a fare!
Ho iniziato allenamenti più duri, ho corso di più, mi sono attaccato al treno di Lello, e con lui ho riscoperto il piacere delle ripetute. Senti il corpo scosso dalla fatica quando fai 8 volte 800 metri sotto i 3’50″/km, o quando abbassi ancora di più la media sui 300 metri, ripetuti 15 volte. Vorresti smettere quasi subito, ma non sei da solo fortunatamente, e anche non dicendo niente ricevi l’aiuto di chi ti sta vicino. Poi finiscono e appena dopo una sensazione completa di fatica, quando riprendi a camminare inizia un momento di benessere fisico, senti i muscoli che palpitano, le gambe piene di vita, il cuore che batte, il respiro che si fa meno affannoso. Hai la consapevolezza di avere fatto il tuo meglio, ti senti bene.
L’ho sempre detto, il bello delle ripetute è che ad un certo punto finiscono, ma non l’avevo mai pensato in questi termini, quelli del piacere fisico della fine!

Mi sono preparato bene, e pian piano pensavo che quello che sarebbe stato il mio obiettivo per Verona il 17 Febbraio alla Giulietta e Romeo Half-Marathon, si sarebbe potuto avvicinare temporalmente. Ci eravamo iscritti quasi interamente alla Mezza sul Brembo anche quest’anno per concludere degnamente le festività natalizie, Tommi, Lello, Bako, io, l’esordiente Giò, mentre Zaffo tentennava, infastidito dai cavalcavia che rendono il percorso caratteristico. Su di lui stenderò un velo pietoso in questo racconto, meglio lasciar perdere la sua scelta.

Chissà perchè qualcuno si sta nascondendo...

Chissà perchè qualcuno si sta nascondendo…

Pian piano che si avvicinava la data dell’epifania pensavo che sarebbe stato un delitto, per il mio stato di forma, non provarci ad andare sotto l’ora e trenta, mi sarei accodato ai pacer e avrei fatto gara su di loro e con loro prima di vedere cosa dare nei chilometri finali. Ero un po’ teso alla partenza, devo dire che questo risultato, seppure possibile, mi sembrava comunque difficile, ma le gambe andavano, la memoria muscolare degli allenamenti agiva positivamente e dopo un primo km veloce per recuperare i pacer mi assestavo su un passo che gestivo senza problemi. Le prime salite, intorno al quinto km, si facevano sentire, ma era troppo presto per cedere, la testa era ancora leggera! Lello rinunciava ad un tempo decisamente inferiore per starmi vicino, lui è stato un grande compagno di allenamento e di gara in questo periodo, a lui devo buona parte di questo risultato, perchè si corre sempre da soli, ma con un aiuto si va meglio!
E’ la prima mezza maratona di cui non ricordo grossa stanchezza, fisica e mentale, non mi sono mai annoiato, ho sentito solo una piccola fitta dietro la coscia, durata lo spazio di 200m intorno al 16° km, non ho avuto mai le gambe stanche, ero concentrato e per quanto mi riguardava avrei potuto correre in qualsiasi città del mondo, non ho ricordi del paesaggio, le curve sembravano tutte uguali, tutte a sinistra.

Penso questa sia stata l'unica curva a destra del percorso!

Penso questa sia stata l’unica curva a destra del percorso!

Avevo il mio mantra, la mia frase, il mio pensiero felice che mi ha accompagnato dall’inizio alla fine e all’arrivo le gambe andavano ancora dopo l’inversione a U del 21° km, per poter allungare e chiudere in 1h27’56” di real time, quasi 4 minuti sotto il mio precedente primato!
Ero contento, non ero affatto sorpreso perchè ho raccolto quello che ho seminato, come non avevo fatto altre volte dove ho vissuto di rendita. Al 6 Gennaio uno dei miei obiettivi podistici per il 2013 è stato ottenuto, sono ancora in tempo per rivederli e cercare nuovi stimoli, non so, magari abbassare ancora il tempo a Verona, sicuramente andare sotto i 40′ nei 10km, visto che il mio record risale all’Aprile 2011 e ieri all’intermedio ero solamente a 9 secondi dai 41’25” che resistono da Madrid!
Ho voglia, oggi andrò ancora a correre, lento, per 50′. Non è ancora il tempo di fermarsi!

E’ stata una grande giornata per gli spilli ieri, non sono l’unico ad avere ottenuto il mio primato. Detto e dimenticato dello Zaffo e le sue scelte, Tommi continua a dimostrarsi un grande podista, fissa il suo record sulla mezza a 1h22’05, arrivando 63° in classifica, 7° nella sua categoria TM (anche se come al solito è ai piedi della premiazione), Bako mi sorprende, arrivando solo 90 metri dopo di me, abbassando di 1’08” il suo precedente PB, e rendendo la nostra sana competizione sempre più interessante e piacevole! Giò al suo esordio ufficiale sulla distanza chiude in 1h40’03”, meglio di quanto avessi fatto io la prima volta a Cremona, e deve essere contento del risultato, mentre di Lello ho già detto, a lui dedico il mio risultato!
Grandi spilli, modo migliore per cominciare l’anno non c’era, in attesa di tutti gli altri, dei loro ritorni, dei loro esordi.
Lunga vita agli spilli!!!

M.

Festeggiando i PB!

Festeggiando i PB!

Avatar di Sconosciuto

Pagellone 2012

Siamo alla fine, il 2012 si conclude senza nessuna catastrofe predetta, ma con il giorno del giudizio per noi spilli. Quello che è stato fatto quest’anno resterà nella storia, queste sono le pagelle del nostro 2012!

Zaffo:
E’ stato un anno a due facce. Un inizio insoddisfacente, una sconfitta interna subita da Lello a Dalmine il 6 Gennaio 2012 non sembrava promettere bene per la nostra punta di diamante, e l’infortunio appena precedente alla Paris Marathon avrebbe potuto stroncare qualsiasi velleità. Ma al grido di “Ricominciamooo!” già da prima della seconda metà dell’anno si vedeva uno zaffo diverso. Più concentrato, quasi autistico nella sua preparazione.  Km su km macinati sulle strade, in macchina o di corsa, lusingando le sue spasimanti che gli chiedevano dove si nascondesse nelle vivaci serate lodigiane, l’hanno portato ad ottenere lo straordinario risultato fiorentino: 2h53’43” sulla distanza regina dell’atletica, al suo esordio sui 42.195 m!
You’re simply the best! Superlativo!

Tommi:
Potrebbe fare qualsiasi sport, e gli mancano solo lo skeleton e la pelota basca per essere definito un atleta completo, e sai che in ogni disciplina sarà sempre lì a primeggiare (tranne nel basket dove resta l’avversario più rompicazzo che io ricordi!).
Non gli è bastato conquistare Parigi in Aprile, quando ad uno ad uno tutti gli spilli cadevano sotto la pressione della corsa, accolto in pompa magna all’areoporto di Orio al Serio, voleva di più! Si è affidato alle sapienti mani di Huber Rossi, ha cominciato una dieta, è diventato Mr. Lipidico, ed è arrivato ad un passo da essere il più veloce spillo sulla maratona, non per niente gli sponsor in lui investono tempo e denaro, i risultati lui non li fa mai mancare!
Affidabile!

Lello:
La dimostrazione che il lavoro paga, è lo spillo più migliorato. In un anno è passato da una maratona drammatica sul Lago Maggiore, ad un capolavoro nella terra del rinascimento. Giotto e Botticelli hanno disegnato le sue traiettorie in quel di Firenze, portandolo a sfiorare il muro delle 3 ore, in quella che lui stesso definisce la sua impresa più grande!
E prima c’erano stati risultati elettrizzanti sui 10km, sulla mezza maratona. Solo sui pronostici ha completamente sbagliato, ma questo non inficia il suo 2012 da incorniciare!
Artista!

Me stesso:
L’autogiudizio lascia sempre il tempo che trova, i risultati invece restano scritti sui monitor, nei ricordi e nei pensieri, e non posso che basarmi su quello per dire che il mio 2012 ha portato un PB sulla mezza maratona ottenuto sull’onda lunga della fine 2011 il 6 gennaio a Dalmine. Un primato personale ridicolizzato dai risultati annuali di tutti gli spilli. Fine Maggio e inizio Giugno sembravano dare nuovamente speranza, e qui sono riuscito a scendere per due volte consecutive sotto i 20′ nei 5 km, ma l’estate, il giro del mondo in due tappe, mi hanno riportato indietro nel tempo, con soli due mesi per preparare seriamente Firenze. Il risultato è stato insoddisfacente, ma la spinta datami da questo mi ha portato ad una fine 2012 molto attiva, in attesa degli ambiziosi progetti per il 2013!
Si può dare di più!

Bako:
Due ginocchia trafitte da spilli, cadaveri a cui dovere una piccola parte di merito, e una forza di volontà quasi incosciente per quanto commovente. E’ stato la mia guida, il mio aiuto, il mio rivale, tutto questo per me, ma molto di più! Un marito, un papà, un maratoneta, un triatleta. E’ sceso sotto l’1h30′ sulla mezza maratona, forse anche sotto i 41′ nei 10km, e ha vinto la sua lotta contro la maratona, perchè anche se non lo crede, a Firenze ha vinto lui contro la bastarda! Questo in meno di un anno dall’intervento chirurgico.
Chapeau!

Ale:
Si è iscritto, per qualcuno può sembrare poco, ma per lui, dopo la delusione della Deejay Ten, quello è stato il più grande risultato in questo 2012. Poi possiamo dimenticarci della forzata tappa ai box di 7′ nel parco dell’Idroscalo durante la Milano Fit Marathon, e ricordare la sua precisione sulle distanze, sui tempi, su tutto quanto sia matematica applicata alla corsa!
Scientifico!

Biscio:
Lui, a differenza di Ale, c’era alla Deejay Ten, tra un turno al motel notturno ed uno pomeridiano. Chissà, non deve essere facile dover gestire tutte quelle persone infoiate, o forse è un pensiero che aiuta durante la corsa. Ha detto che nel 2013 correrà una mezza-maratona, ti aspettiamo!
Pappone!

Sam:
L’abbiamo raccolto con un cucchiaino a Vestone, e lì l’abbiamo perso purtroppo per tutto il 2012. Scusaci se ti abbiamo trascinato in montagna Sam, non lo faremo più!
Bloccato!

Elena e Flavia:
Ecco, Beyoncè probabilmente non pensava a loro quando ha cantato questa canzone. Loro al massimo corrono la pulirun!
Però come portano la canotta degli spilli loro…!
Fameliche!

Daniela:
Moglie, madre, podista per caso o per capire perchè suo marito stesse così tanto fuori di casa, ha corso la Deejay Five, c’è qualcuno che non ci è riuscito!
Santa donna!

E per chiudere, un piccolo quiz per chiudere in bellezza l’anno degli spilli:
quale celebre spillo ha girato “per lavoro” il mondo, ma quando c’è da correre più di 800m non si vede mai in giro?
531724_359327744138357_1016406906_n

Prossimamente per la risposta!

Buon 2013 a tutti, spilli e meno spilli!

M.

Avatar di Sconosciuto

Cold weather always looks worse through a window.

Firenze è oramai un ricordo lontano, un bel ricordo di un weekend con gli spilli, di sensazioni bellissime prima della partenza, di 16 km volati via come nulla fosse con grandi aspettative, ma anche il ricordo di un’occasione che è svanita e una lezione che va ricordata.

E’ il bello e il brutto di una corsa che si prepara nell’arco di mesi, nel mio caso in questione due, bisogna dare tutto in quel momento, solo lì si vedono i frutti di quello che si è fatto prima. C’è la classifica su Maximaratona di Correre, quest’anno, con ancora quasi un mese di gare, ho già perso 55 posizioni, che si aggiungono ai due minuti di troppo con cui ho chiuso i miei 42km, ma in fin dei conti chi se ne frega, l’ultima preoccupazione di uno che ha iniziato a correre con un certo costrutto ben dopo i 30 anni dovrebbe essere la classifica, “…se desideri vincere qualcosa puoi correre i 100 metri. Se vuoi goderti una vera esperienza corri una maratona” diceva Emil Zàtopek, e lui una maratona olimpica l’ha pure vinta! Ci sono anche le foto ufficiali qui, sicuramente belle (anche se quella in cui cammino in Piazza della Signoria è un po’ sconsolante), ma qualcuno può ritenere che 24.50€ per 8 foto o 7€ per una foto singola in digitale sia un po’ esagerato come prezzo. E infine la maglietta regalo della asics marchiata FirenzeMarathon, seppure a mio avviso un po’ anonima, carica particolarmente le gambe e il fiato durante gli allenamenti!

Ma restano anche i 4 minuti che mi sono ritrovato in più sul groppone al traguardo, e un po’ sotto sotto continuo a rimuginare su quello che ho sbagliato, su come sarebbe potuta andare. In questi giorni abbiamo avuto modo di correre nuovamente assieme nel classico mondaynight degli spilli, in 4, in versione total black, come ninja, per evitare di imbatterci in Ale, depistato con un fine stratagemma messo in piedi dal Bako e dallo Zaffo, se lo meritava Ale, la settimana scorsa non ha completato il suo impegno di recensore musicale degli spilli, fargliela pagare era il minimo!!! Ale, ricordati, noi spilli un po’ vendicativi lo siamo!!!!
E abbiamo anche avuto modo di trovarci a mangiare, come l’anno scorso, per festeggiare i risultati sportivi, per festeggiare le vecchie, le nuove amicizie, per recuperare, solo qualcuno, dalle privazioni culinarie di mesi di preparazione! E infine, ultimo, ma non in ordine di importanza, per rileggere i pronostici pre-gara sui risultati degli spilli… e qui i nodi sono venuti al pettine!!!
Io lo so di non essere stato particolarmente costante nella preparazione, ci sono stati due viaggi a fusi orari distanti, c’è stata un po’ della mia solita pigrizia, ma c’è stato anche un buon recupero, un crescendo nelle prestazioni, nel morale, nelle gambe, nella testa. Avevo buone sensazioni, anche se poi in parte disattese… ma non mi aspettavo di leggere un così forte pessimismo nei miei confronti!!!Mi danno del competitivo, e credo che sia vero solo in parte… ecco questo è il momento in cui devo ammettere di esserlo! Qualcuno pensava avrei corso in 3h35′, qualcuno che sarei arrivato dietro al Bako (non offenderti Roby, ma puntavo maggiormente sulle mie ginocchia originali e sull’esperienza dell’anno precedente), qualcuno addirittura credeva che avrei terminato in 3h37′ e dietro al Bako… se così fosse stato, avrei ritenuto la mia esperienza fiorentina un totale disastro!!! E se credessi in maniera assoluta nell’amicizia, probabilmente mi sarei trovato a rompere quello che è un rapporto giovane, ma forte e soddisfacente (niente di ambiguo Elena e Zaffo, sotto altri aspetti Lello resta sempre tutto vostro!)

Ma la cosa positiva di questi pronostici che mi sottostimavano è che mi stanno dando un ulteriore motivo per non smettere di correre, mi permettono di allontanare il down post-maratona!
Oggi, tra un allenamento dei bambini e l’altro, spinto anche dalla bella giornata soleggiata, con un freddo pungente ma non fastidioso, sono uscito per una corsa, senza un vero programma. Avevo un’ora di tempo, più o meno, e non volevo stare fermo per il terzo giorno consecutivo, e mi sono deciso per 8 km, come sempre idealmente corsi a 4’40″/km. E come sempre alla partenza non mi so dosare. Corro il primo km lungo la ciclabile che da casa mia porta al palazzetto dello sport in 4’14”, ma ho il tempo, il piacere di guardare i palazzi che si riflettono alla luce del tramonto sugli specchi della struttura esterna della piscina di nuova costruzione, il pensiero viaggia a idee fotografiche, a racconti della sera prima, di foto con tempi di posa di ben due anni, di come il panorama di tutti i giorni viene cambiato dalle nuove costruzioni e come sia difficile ricordarsi quello che era prima. E intanto sono già al secondo km, le gambe vanno, il fiato non mi lascia indietro e il paesaggio si è trasformato nei campi pianeggianti di alberi oramai spogli o con qualche sporadica foglia rossa, e nella mia testa si fa strada il video di Luce di Elisa, con lei e Pasotti che si rincorrono in un bosco. Non ascolto musica quando corro, ma spesso mentalmente canto una canzone durante gli allenamenti o le gare, mi tiene compagnia quando sono da solo, senza distrarre troppo la concentrazione dal passo, dal respiro.


La ciclabile per San Martino in Strada non offre particolari bellezze, in questo pomeriggio di alcun tipo, ma è pianeggiante e mi permette di tenere un passo costante, sono a 4’15” al terzo km e mi dico che vale la pena tenere questo passo ancora fino alla fine! Il giro di boa è un po’ complicato, finisce la ciclabile, c’è l’attraversamento di un cavalcavia e sono quasi al quarto km, quindi torno indietro, rifaccio lo stesso pezzo un paio di volte e la media si alza, il quinto km è il più lento, a 4’28”, ma non voglio mollare e le gambe riprendono a girare anche se questa volta il vento è contrario e si nota, a differenza dell’andata. Ma ci sono, ho voglia, corro il 6° a 4’06”, mi faccio forza e mantengo la media costante, per chiudere gli 8 km abbondanti in 34’05”, a 4’15” precisi! Sono soddisfatto! E’ un buon allenamento, per le mezze maratone dei primi mesi del 2013, voglio correrne una sotto l’ora e trenta, è un traguardo che altri spilli hanno raggiunto e a me manca, e qui esce fuori la competitività!

E sarà un caso, ma gli allenamenti di minibasket dei bambini, dopo questa corsa, sono i migliori che abbiamo fatto quest’anno, più motivato io, più motivati l0ro, è così che deve andare!

M.

P.S.: Il titolo forse non c’entra molto, ma l’ho letto su un motivational di Nike Running e mi piaceva citarlo!

Avatar di Sconosciuto

Con la maratona non si scherza

Ci tenevo!

Gli ultimi due mesi di allenamento mi avevano caricato mentalmente e anche fisicamente. Certo arrivavo da periodi di attività estivi un po’ estemporanei, poco costanti, ma ci credevo!!! 3h24’05” era il mio tempo da sogno, un discreto miglioramento rispetto al 3h26″17 del 2011, in un anno un po’ difficile non solo sportivamente. Sarebbe stato un riscatto, e sarebbe stata un’ulteriore rampa di lancio!

Prima della partenza sognavo ad occhi (quasi) aperti

Così non è stato! Sapevo le mie carte, avevo una maggiore velocità rispetto all’anno precedente e una resistenza sicuramente inferiore, le mie gambe non avevano il rodaggio chilometrico necessario. E sui 42 km il bluff viene sempre scoperto, sempre!

Ho sbagliato la tattica di gara, ho voluto strafare, e per i primi 16 km mi sentivo leggero, il passo medio a 4’36″/km era persino piacevole, accompagnato dal supporto del pubblico, dalla musica suonata live lungo il percorso. Al traguardo volante della mezza, tagliato in 1h36’53”, già sentivo che qualcosa era cambiato. Una bustina di carboidrati istantanei passatimi da Elena, appostata con Martina a metà gara, mi aiutava a continuare nel mio sforzo. Sin dall’inizio, una volta assestato il passo, mi ero detto che stavo mettendo fieno in cascina, che avrei potuto rifiatare nel finale secondo i miei calcoli, giocavo su quei 14 secondi di differenza positiva rispetto al preventivato per ottenere il mio risultato. Quale errata credenza!!!

Per andare avanti  dal 22° km ho fatto leva su un mantra, influenzato dalla lettura di Murakami,  “L’arte di correre” della sera prima, in cui si parlava di cosa ci si ripetesse durante le ore passate a correre, continuavo a dirmi mentalmente una semplice frase, a farmi forza con essa.  Ha funzionato finché le gambe hanno smesso di cooperare, al 33 km, quando un primo crampo al polpaccio sinistro mi ha fatto vacillare. L’ho gestito, mentre cercavo di aprire un’altra confezione di energia istantanea, riuscendoci solo intorno al 34°, ma da quel momento non ho avuto più le forze per continuare a correre costantemente. Ho camminato, mi sono fermato, ho fatto stretching, ho mangiato banane, ho bevuto sali e acqua, e intanto provavo a ripartire, mentre il passo medio aumentava inesorabilmente. Non era più importante battere il mio PB, contava arrivare soffrendo il meno possibile. E intorno a me, chiuso nella mia fatica, nei dolori, il mondo andava avanti, altri corridori continuavano il loro sforzo, Firenze ci incitava, il sole aveva trovato il suo spazio tra le nuvole, io volevo solo finire.

Non ricordo più quando ho corso e quando ho camminato, lo Zaffo mi dice che quando mi hanno visti al 42° stavo corricchiando, ma anche gli ultimi 200 metri sono stati dolorosamente infiniti.

Ho chiuso in 3h28’46”, la classifica mi pone al 1747° posto, superato da quasi 500 persone negli ultimi 7 km, ma questa è solo una nota a margine. Il fieno in cascina era posto su basi non troppo solide e ha rotto il granaio Avrei dovuto conservare le energie, tenere il passo di 4’50” che mi assicurava il sogno, e sono certo che in questo modo ce l’avrei fatta, mi sarei migliorato!

Ho sbagliato, e la maratona ha presentato il suo conto. Ma ho imparato la lezione, è un’esperienza che mi servirà!

M.

Grandissimi spilli, grazie Bako per la sorpresa finale e a tutti per il supporto, prima, durante e dopo. Soprattutto quando i crampi si sono impossessati di me al traguardo!