Il bello delle ripetute è che ad un certo punto finiscono!
Michele Checchia
Questa, fino a qualche tempo fa, era l’unica soddisfazione che provavo in quelle poche occasioni in cui mi cimentavo nelle ripetute, in quelle temibili frazioni di corsa di variabile durata in cui dovevi dare più del tuo 100%, inframezzate da momenti di recupero che inevitabilmente venivano vissuti con l’ansia dei secondi che passano in attesa della successiva. Tanto pesanti quanto necessarie per potersi migliorare, per abbassare i propri tempi, la propria soglia anaerobica.
Mi era capitato di fare 8 ripetute da 1000 quando correvo da meno di un anno, e ricordo drammaticamente la fatica, le difficoltà, probabilmente avevo tenuto un passo di 4’10″/km in quell’occasione, ma mi sembrava di morire. E da quel momento le ripetute non erano altro che una immensa fatica fisica, mentale, qualcosa che volevo assolutamente evitare, e così è stato per quasi due anni.
Poi non so cosa sia cambiato, sarà stato vedere da vicino la pazzia di Zaffo e Tommi, i grandi risultati di Lello, il Bako che mi superava sulla mezza maratona nonostante i veri spilli nel ginocchio. Mi sono attaccato a loro, tranne gli Albi’s Angels gli altri viaggiano, viaggiavano ancora a ritmi a me comunque quasi congeniali e ho sfruttato il loro treno per approdare alla stazione delle ripetute. E siamo passati dagli 8x500m ai 5x2000m, passando per i 15×200 e gli 8×1000.
E adesso ogni settimana aspetto quel giorno, generalmente il Mercoledì o il Giovedì in cui ci saranno le ripetute. Continuo a pensare che il momento più bello sia quando finiscono, quando dopo esserti fermato dopo l’ultimo metro dell’ultima corsa a perdifiato non senti le gambe, senti solo il cuore battere all’impazzata e il respiro diventare pesantissimo e credi di non potercela più fare, ecco è in quel momento che si sprigiona tutta la forza vitale, l’epinefrina inonda il tuo corpo e si sta finalmente bene. Ma in un modo esagerato!
Si vola nel defaticante, le gambe stanno bene, forti e scattanti! E i muscoli finalmente sanno che in gara potrai permetterti di andare più veloce, senza le ripetute mica sarei andato sotto l’ora e trenta nella mezza per la prima volta quest’anno!
Oggi quindi ho indossato le mie Boston3, sono uscito da solo, perchè gli orari con Lello non coincidevano e dopo 16 minuti di riscaldamento mi sono dedicato ai 200 metri ripetuti 15 volte. Mi chiedevo un’altra volta cosa fosse meglio, o quantomeno meno faticoso mentalmente, pensare di dover fare solo 300m, ma 15 volte, oppure solo 8 volte una distanza importante come 1km? O ancora solo 5 volte il doppio, 2km? Direi che sono meno faticose le ripetute corte, i 200 metri di oggi erano affrontabili un po’ più tranquillamente, seppure anche moltiplicati 15, anche se poi dal decimo in poi rimpiangevo l’errore di aver spinto troppo nei primi. Per quello che riguarda i 5 e gli 8, ancora non mi sono dato risposta!
Però anche oggi sento di aver fatto il mio dovere podistico, sono fisicamente felice e ho sempre voglia di proseguire, in direzione Verona, Parma (forse) e Madrid!!!
E poi con le ripetute che variano un po’ gli allenamenti, come diceva Jovanotti…
M.
Io invece ho sempre amato le ripetute …..soprattutto in confronto ai lenti … i lunghi lenti.
Le ripetute sono faticose si, ma tanto per cominciare sai che dopo poche centinaia di metri ti fermi per il recupero e a quel punto hai una ripetuta in meno da fare. E poi si finisce presto.
I lunghissimi in previsione delle Maratone, quelli che li devi fare per forza, quelli che ti devi svegliare alle 6 perche’ alle 11 poi devi andare ad un matrimonio, quelli che tutta la settimana e’ stato bello ma Domenica mattina piove, quelli che tutti gli altri stanno a fare i personali alle garette di 10000 e il giorno dopo stanno a guardarsi i tempi e a farsi i complimenti.
I lunghissimi da farsi a ritmo gara + 20″ che non finiscono mai, quelli si che li odio.
Iozzo da Roma