Cari runners e non, rieccomi qua…no non ero sparito, è solo che sono ancora infortunato a tempo indeterminato e quindi non è che avessi tanto da raccontare a parte riabilitazioni varie e visite mediche.
Visto “il mio status”, che mi tiene lontano dalle gare da quel ormai lontano 06 gennaio nella Mezza sul Brembo, ho deciso che questo week-end lo avrei passato dall’altra parte.
Ebbene si, questo week-end ho fatto il volontario per una gara ma non un gara qualsiasi bensì la
Milano City Marathon.
In questa avventura non ero solo ma insieme a me c’erano altri due spilli: Monia e Samuele. Il nostro compito era diviso nelle giornate di sabato, al Marathon Village, e la domenica al traguardo.
Il sabato ci presentiamo al Marathon Village e veniamo assegnati alla distribuzione dei pacchi gara, dopo essere stati vestiti con abbigliamento griffato MCM, ci mettiamo biro in mano pronti al nostro compito. Dopo 5 ore che ripeti in modo sistematico, in italiano e in inglese:”mi dia la busta del pettorale” e “che taglia vuole della maglietta” c’è chi impazzirebbe, ma essendo io, come già detto in passato, uno che fa amicizia anche con i sassi ne ho approfittato per conoscere un po’ di persone: gente che mi consigliava scarpe per correre, gente che mi diceva quali maratone correre e poi è stato bello vedere persone arrivare da qualsiasi parte d’Italia e del mondo per correre una maratona. Devo dire che tutto è filato liscio, a parte qualche solito rompiballe che cercava di avere più di una maglietta o qualcuno che si lamentava di regole FIDAL secondo loro non corrette. In effetti se ci penso le 5 ore di lavoro mi sono volate anche se hanno lasciato un bel mal di gambe come regalo
La domenica mattina, se devo essere sincero, avrei preferito passarla a letto ma ormai l’impegno me lo ero preso ed era giusto rispettarlo. Con grande gioia scopro, insieme agli altri due spilli e alla new entry Alessia, che siamo stati assegnati al traguardo a distribuire i teli termici e le medaglie dei finisher della maratona. Quindi il mio incubo di essere assegnato alla distribuzione delle sacche era stato scongiurato. La fortuna di essere li é stata quella di poter vedere da vicino l’arrivo del vincitore
ma da li a poco è iniziato il nostro vero lavoro perché, dopo all’incirca 2h30′ di gara, sono iniziati ad arrivare i primi finisher non professionisti e vista la presenza di vento freddo era importante farsi trovare pronti con i teli per dar loro un po’ di tepore dopo la faticaccia dei 42195metri e dargli la meritata medaglia. Nonostante i momenti frenetici ho potuto osservare le facce dei vari finisher e devo dire che, dalle espressioni viste, ognuno vive la maratona in modo diverso.Ho visto gente piangere, qualcuno era arrabbiato, altri non sapevano dove fossero, qualcuno mi ha riconosciuto dal giorno prima e mi ha salutato, qualcuno rideva e addirittura qualcuno ballava. Le due facce però di cui sono più fiero sono quelle di due spilli…Lorenzo aveva il volto di una persona distrutta, che aveva dato tutto e che non aveva neanche le forze per esaltarsi per il fantastico risultato ottenuto: 2h58′; l’altra era quella di Michele, anche la sua stanca ma a differenza di quella di Lorenzo era perfettamente conscia dell’impresa che aveva portato a termine e i sui occhi fieri dell’obbiettivo raggiunto: 3h08′!!! È stato un peccato non poter immortalare con foto e video quegli istanti, ma mi hanno lasciato dentro una gran voglia di ritornare a correre!!!
Concludendo devo dire che è stata una bella esperienza, sicuramente da rifare.
Diciamo però che per l’anno prossimo preferirei essere tornato dalla solita parte!!!
BaKo
Però qui i casi erano due: o io sono arrivato al limite dello svenimento (possibile…), oppure Michele ha passeggiato. Il che vuol dire che a Madrid avrà ampi margini di miglioramento!!!