Sono impressioni a caldo, potrebbero uscire ed apparire un pò crude.
Pietro Colnaghi positivo.Non negativo. Mi (ci) cade un mito. Ci rimani di sasso.
Eppure non è la prima volta, e di sicuro non sarà l’ultima. Dovrei averci fatto il callo. E invece tutte le volte ci casco.
Ci metto poco ad appassionarmi fortemente a qualcuno. Ad ammirare le gesta di chi mi fa emozionare, mi tiene incollato davanti allo schermo, con 30 grandi all’ombra un sabato pomeriggio, mentre tutti sono in piscina.
Evito la lista, ma ne cito uno solo: Riccardò Riccò, alias “Il Cobra di Formigine”, alias “Caricò”. Secondo ad un Giro d’Italia vinto da Contador (2008), due tappe vinte al Tour (sempre 2008). Grande, idolo, nuovo Pantani (sigh!). Tempo due giorni e i gendarmi lo portano via, le immagine delle sue vittorie vengono sostituite con interviste dalla Gendarmerie. Escluso dalla Grand Boucle. Inizia il declino, suo e per un pò anche quello del ciclismo italiano. Io per un pò ci ho sperato, ci ho creduto; finalmente uno che la canta a spagnoli e francesi! E invece…
Per un pò ho smesso, diciamo che mi ero preso un grossa scottatura. Nel ciclismo sono comparsi bravi ragazzi, i Nibali, i Cunego, i Visconti, sulla quale potrei mettere una mano sul fuoco.
Per Pietro il discorso è diverso. Lo vedi alle gare, ci fai due parole, si scherza, si ride. Gli dai del tu (“Allora Pietro come è andata?” “A quanto hai chiuso?” “Come fai a correre tanto?”), sempre gentilissimo ricambia, e ti risponde divertito. Non lo fa di lavoro, si diverte come noi, si alza all’alba e va a correre. Condividiamo la stessa fatica. Lo trovi ovunque, dalla mezza alle skyrace. L’unica differenza è che lui va forte, molto forte.
Io non voglio pensare che l’abbia fatto apposta. Sarò ingenuo, ma ci voglio credere. Aspetto le prossime notizie.
Rileggendolo, sembra lo sfogo di un fidanzato che ha appena scoperto i tradimenti della propria compagna.
Quando ti rivedrò, Pietro, farò fatica a salutarti.
Uun tifoso deluso e ferito, vi saluta.
L.
Conosco Pietro da quando eravamo davvero piccoli. Lo vedo quasi tutti i giorni agli allenamenti.
Non farò fatica a salutarlo per un solo motivo: sono certo, certissimo, che purtroppo abbia preso un farmaco, per un’allergia o per un’infiammazione, e non si sia accorto che era indicato come farmaco dopante. Se c’è una cosa che spinge Pietro a correre non è certo la necessità di primeggiare o la fame di vittorie: è la passione. Ama correre. Semplicemente. Conoscendolo, dopo una cosa del genere, potrebbe tranquillamente ritirarsi dalle gare ma continuerebbe comunque a correre, ad allenarsi, solo perchè gli piace. Fa parte del paesaggio del nostro paesino (Carnate) come suo padre prima di lui. Se esci, a piedi, in macchina o in bici, sai che hai buone probabilità di incontrarlo da qualche parte mentre sgambetta… Odio il doping e odio i dopati e so che lo stesso vale per lui. Il problema è l’impossibilità di distinguere vero doping da falso doping. Non è possibile che se uno prende un farmaco per un’allergia o un’infiammazione (e a chi non è successo), questo farmaco possa essere considerato doping alla stessa stregua di ormoni, epo o altro… Non è possibile che bere 5 caffè ti faccia essere dopato o che prendere un vicks sinex o un antiinfluenzale faccia altrettanto… Capisco la tua delusione e sarebbe probabilmente anche la mia se non conoscessi Pietro così bene… spero che tu abbia modo di cambiare questo sentimento in qualcosa di più positivo una volta che le cose si saranno chiarite di più…
Caro Riccardo, le tue impressioni su Pietro sono le stesse che io ho sempre avuto. Da suo fans, non posso che essere un pò deluso. Sicuramente, chi lo conosce sa quello che ha fatto o no, ma io non mi voglio neanche permettere di giudicarlo. Solamente, ho espresso le mie considerazioni a caldo, lo portavo su un piedistallo e ora forse ha solamente fatto una caduta accidentale.
Piccola considerazione però: se corri tanto e gareggi tanto, devi stare veramente attento a tutto quello che prendi, e sai che non bastano 1500 precauzioni, ci sarà sempre qualcosa che non va! Se così è, stai più attento caro Pietro! Non puoi fermati per una stupidata così! Non fa bene a te, e sicuramente, non fa felici i tuoi fans. Per non parlare dei tuoi detrattori!
Temo che in tutta questa storia abbiano giocato più fattori: una certa faciloneria, ignoranza e ingenuità da parte di Pietro che sicuramente non fanno venir meno le sue eventuali (fino almeno alle controanalisi) colpe ma le collocano su un altro piano e, in secondo luogo, la non abitudine, da parte di Pietro, a considerarsi un atleta importante che calca palcoscenici divenuti ormai importanti. Pietro è rimasto quello di sempre, amico di tutti e compagnone e, molto probabilmente, non si rende nemmeno conto del fatto che la sua passione lo ha portato a fare cose degne di nota e ad essere sotto l’occhio e la lente d’ingrandimento di molte persone. Un esempio per tutti: su Fb ha un fans club: gli è stato detto dell’esistenza del fans club, creato da suoi amici, ma lui non ha un computer (almeno fino a poco tempo fa) e non sa usare il computer. Molti si rivolgono a lui chiedendogli cose alle quali non potrà mai rispondere e magari, per il fatto che non risponde, verrà pure considerato per quello che non è…
Sono rimasto troppe volte deluso da miti dello sport o da ciclisti, podisti o altri atleti caduti nella trappola del doping per non sapere cosa si prova… Oggi, però, più che delusione e rabbia, provo dispiacere perchè comunque non riesco a credere che, se questo è successo, sia successo per dolo o malafede…