Siamo tutti d’accordo che per un podista non essere mai infortunato sia una bella fortuna?
E sul fatto che più si sta lontani da dottori, fisioterapisti, osteopati o semplici quesiti medici su google e meglio è?
Direi che nessuno risponderebbe negativamente a questi quesiti tra i nostri lettori, e io personalmente mi ritengo alquanto fortunato da quando ho cominciato il mio percorso podistico. Pochissimi fastidi, nessun infortunio, qualche visita a Tommi, osteopata di fiducia degli spilli, ma solo per qualche massaggio sportivo in vista di qualche gara.
Ho sempre potuto allenarmi come volevo, uscire quando volevo, seguire i momenti di forte voglia o quelli in cui correre diventava più pesante. E di gare non ne ho mai saltate, a parte Parigi nel 2012, ma lì in ballo c’erano altri motivi.
Però da un paio di giorni a stabilire il mio programma di allenamento c’è un piccolo, ma costante fastidio ad un gluteo, dove questo si attacca alla coscia. Ed è come sentire uno o più spilli lì, che ad ogni movimento, anche il più semplice si fanno sentire. Sensazioni che già sentivo in prossimità della Stramilano, e che in quel giorno mi aveva (solo) in parte rallentato, più per una questione precauzionale che per un vero e proprio dolore. E poi avevo continuato a correre, senza sentire granchè, finchè nell’ultimo allenamento di settimana scorsa mi ero accorto di avere pulsazioni alte a ritmi comunque bassi oltre a questa costante sensazione di gluteo pungolato ad ogni passo.
Due giorni di riposo, e domenica, quando mi sono svegliato il fastidio era ancora più persistente di prima.
E qui mi ricollego alle domande iniziali, alle mie prime frasi, sono stato sempre fortunato, non avendo infortuni particolarmente gravi, però questa disabitudine mi porta a ingigantire il fastidio di quello che sembra un piccolo stiramento. Non so come gestirlo psicologicamente, andrei a correre lo stesso, sperando che passi da solo, e farei la più grossa cazzata possibile. E allora aspetto, di essere trattato, di non sentire finalmente quel fastidio ad ogni movimento.
La fortuna di altre volte si scontra contro l’impazienza di questi momenti.
Meno male che gli obiettivi sono in là, a fine Settembre, la Wings For Life può anche essere solo un momento di gioia e non una corsa verso i 45 km. Meglio recuperare totalmente e poi pensare alla preparazione per Berlino.
Almeno non sareste costretti a vedere le mie foto pre-allenamenti su Instagram adesso…
m.