Dov’eravamo rimasti?
Personalmente qui, a Parma l’8 Settembre e alla mia prima delusione podistica del 2013. Da quel giorno gli allenamenti sono proseguiti, in questo mese che mi sta separando dalla Chicago Marathon, spesso solitari, tra ripetute, lipidici, qualche gara, un lungo (uno solo, vedrò di farmelo bastare!).
Sono ritornato a stare bene, forse. Forse un po’ scarico, sicuramente meno ottimista per ciò che riguarda la caduta del muro (delle 3 ore), ma consapevole di valere un buon tempo, un tempo migliore di Milano ad Aprile.
La settimana post-Parma è stata dura, il giorno dopo ho cercato di correre 14 km in un’ora, riuscendoci, seppure con una pausa a metà percorso. Le tossine del giorno prima, la voglia di fare che porta a strafare, tutto ha concorso a non sentirmi al meglio; e peggio ancora mi sono sentito il giorno delle ripetute, un 1000m seguito da un 2000m e un 3000m per poi finire diminuendo le distanze. Ancora 2000 e 1000 con quest’ultima ripetuta che finiva riproponendo lo stesso dolore che mi aveva bloccato a Parma. Cosa mi stava succedendo? Avevo esagerato con la velocità? Non sapevo come interpretare questo segnale, so solo che mi aveva tolto un po’ di voglia e un po’ di forza, Venerdì avevo ceduto e mollavo Tommi e Lello durante un progressivo.
Era la seconda volta in meno di 7 giorni, di certo non il modo migliore per preparare gambe e testa ad una maratona.
Domenica 15 era il giorno che mi avrebbe detto qualcosa in più sul mio stato di forma. Volevo correre 30 km, 3 frazioni della Lodi Relay Marathon organizzata da MLFM. Sapevo che potevo contare sull’aiuto di Lello per due frazioni e su Roberto per l’ultima, loro stanno meglio di me, e appoggiarsi a qualcuno quando le cose non vanno nel modo migliore serve sempre. Ho chiuso in 2h12′, girando ad un passo medio di 4’24”, non vicinissimo ai 4’15” necessari per raggiungere il bersaglio grosso, però il percorso era complesso, con parecchio sterrato, curve, salite e so che qualche secondo a km posso limarlo ancora. E poi ho chiuso a 3’56” l’ultimo km, le forze ci sono e la testa ha ripreso a girare con le gambe.
In settimana un allenamento da 3 ripetute sui 3000 m è stato un bel banco di prova per saggiare la mia resistenza alla fatica, ed è stato superato discretamente. Negli ultimi 3 km combattevo con un quadricipite che sentiva fastidio, ma non ho mollato, cercando di chiudere la ripetuta in 12′. La testa fortunatamente è rimasta al suo posto!
Ieri al posto di un medio da 20 minuti ho sfruttato “Il giro delle 3 chiese” ad Offanengo per competere sui 6km abbondanti. E il risultato mi soddisfa, chiudendo in 23’02”, con un passo di 3’47” e soprattutto senza dolori vari.
Chicago si avvicina, domani 10000 a Milano alla Innovation Running, magari se riesco ci aggiungo altri 10 km per continuare la preparazione. Mi sto rimettendo in carreggiata, non c’era altra possibilità!
m.